Fa riflettere l’articolo apparso oggi su La Regione in merito alle prospettive del reparto di maternità/ostetricia dell’Ospedale regione di Mendrisio. Come noto l’EOC punta ormai da tempo alla sua chiusura, contestata a livello regionale.
E l’articolo, riferendo del rilancio di questa prospettiva da parte dell’EOC, riferisce delle diverse reazioni di rappresentanti di diversi partiti, “pronti a salire sulle barricate” contro quella che, giustamente, ritengono una scelta sbagliata da parte dell’EOC.
Ora, è possibile che dopo anni di discorsi da parte nostra, lo spirito rivoluzionario e barricadiero si sia insinuato anche nell’animo di partiti e politici per i quali invece la centralità del Parlamento è sacra e che le loro battaglie le fanno principalmente a quel livello (“destra” e “sinistra” è ormai la stessa minestra).
Per questo non può che sorprendere che tutto questo bel mondo sia d’accordo, senza esitazione, a togliere l’ultima possibilità che resta al Parlamento cantonale per poter intervenire su scelte come quella che abbiamo qui evocato.
Ci riferiamo alla discussione che si svolgerà in Gran Consiglio la prossima settimana in merito alla pianificazione ospedaliera.
Le proposte presentate (a cominciare da quella del deputato Quadranti) vogliono togliere la possibilità al Parlamento di decidere, come è stato finora, la pianificazione ospedaliera. Vogliono rimpiazzare questo diritto con un semplice diritto di “discussione”. Che lascia, come noto, il classico tempo che trova…
Si tratta, non vi sono dubbi, di un ulteriore passo in direzione del rafforzamento dell’esecutivo e, per quanto riguarda gli ospedali, del processo di razionamento delle cure e di indebolimento delle strutture ospedaliere pubbliche.
In questo modo sarà difficile, vedi impossibile, creare una pressione popolare (costruire barricate magari…) che poi possano trovare sbocco al momento della decisione in materia pianificatoria. Ricordiamo che proprio che l’attuale regolamentazione, con la competenza affidata al Gran Consiglio, aveva permesso, nel corso dell’ultima discussione sulla pianificazione ospedaliera, di salvare in parte gli ospedali di valle e le loro strutture (pronto soccorso compresi).
Ora gli stessi deputati barricadieri si inchinano al volere della maggioranza dei loro partiti. Conosciamo questo gioco dato che ormai lo praticano più o meno tutti su vari temi: si lascia a qualcuno di noto nel partito il compito di lanciare parole di fuoco contro qualche progetto e poi, alla fine, si vota o si sostengono modifiche di legge che rendono vana qualsiasi protesta.
Abbiamo assistito a questo spettacolo, per la verità un po’ indecoroso, anche sulla recente vicenda dei salari minimi. Gli stessi tenori dei maggiori partiti che avevano con il loro atteggiamento permesso l’introduzione della facoltà di deroga; ce li siamo trovati alla recente manifestazione di Mendrisio (in altra veste, chi a rappresentare i cittadini per il territorio- Dürisch, chi la propria organizzazione sindacale – Fonio, chi addirittura un sindacato giallo – Micocci – altro che TiSin!) a mostrare tutta la loro costernazione. Peccato che in Gran Consiglio queste stesse persone hanno una funzione di leader dei partiti che hanno combinato quel bel pasticcio con il quale siamo confrontati.
Non a caso, è sempre La Regione a ricordarcelo, l’atteggiamento barricadiero dei deputati del Mendrisiotto troverà sfogo nel rapporto che lo stesso Quadranti stilerà sui conti 2019 dell’EOC; nel quale la commissione “auspica” che il reparto di maternità/ostetricia dell’OBV non venga chiuso.
Non male come primo passo verso le barricate! La rivoluzione è vicina e non possiamo che esserne contenti.
*articolo apparso sul quotidiano La Regione venerdì 15 ottobre 2021