Uno degli argomenti più ripetuti dal fronte del sì in questi ultimi giorni sarebbe il contributo a favore dell’occupazione. Grazie a questo faraonico progetto verrebbero creati ben 375 posti di lavoro, ripetono Jelmini e soci, un investimento anticiclico benedetto in una situazione difficile come quella odierna. E, addirittura, aggiunge la municipale Zanini- Barzaghi sarebbe interessata la sezione per la formazione professionale perché molti giovani potrebbero trovare un posto di tirocinio. Tutte affermazioni più che ridicole.
Prima di tutto, lo sanno anche i paracarri, il valore anticiclico di investimenti come quelli del settore edilizio è assai limitato; ancora di più in un Cantone come il Ticino, nella quale la manodopera che lavora in tutti questi settori è, per il 90%, manodopera frontaliera.
Nel caso concreto, poi, tutto il lavoro sarà organizzato nella forma del subappalto (HRS non ha di fatto dipendenti che eseguono questi lavori); subappalto e ricorso a manodopera frontaliera (perché qui non abbiamo né muratori, né ferraioli, né casseratori, né etc. etc.) rappresenta una miscela ideale per situazioni come quelle vissute (con tanto di conseguenze penali) sul cantiere del Lac.
E non ci sarà nessun giovane che troverà un posto di lavoro, né tantomeno, di apprendistato: i giovani non scelgono di fare l’apprendista muratore per ragioni che non verranno certo modificate dal fatto che verrà costruito il PSE. La sezione per la formazione professionale potrà continuare a dormire sonni tranquilli.
Né, vista la logica che muove il FC Lugano gestito dal miliardario Mansueto, troveranno un posto in prima squadra i “giovani” sportivi che tanto vengo tirati in ballo in questa campagna dal fronte del sì; i posti sono destinati ai prodotti scelti in USA che a Lugano devono essere valorizzati per poi essere venduti (con un buon profitto) sul mercato internazionale.
Per chi vive e lavora a Lugano non resterà che pagare per decenni un leasing costoso e cercare, con sempre maggiore difficoltà, un posto di lavoro o di apprendistato per i figli; che non avranno nemmeno la speranza di diventare un giorni giocatori famosi e ben pagati del FC Lugano.