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Finita la serie delle porte aperte del mese di ottobre-novembre, veri e propri spot pubblicitari a favore della campagna per il PSE, ecco gli spettatori piombare nuovamente ai livelli di interesse che suscita oggi il FC Lugano tra i cittadini e le cittadine di Lugano (e dintorni).

L’ultima partita casalinga con il Sion (con il Lugano ad attaccare la terza posizione nella classifica della massima serie calcistica svizzera) ha visto 2’400 spettatori (compresi i tifosi ospiti che, per i prossimi turni, non potranno più partecipare alle partite a seguito delle norme contro il Covid).

E subito Telelecchino di Melide (mobilitando il “grande inviato” Luca Sciarini) promuoveva un dibattito sulle ragioni per le quali “così poca gente era andata a vedere la partita…”. Tralasciamo i commenti dei suoi ospiti, tra i quali spiccava un grande intellettuale come Erasmo Pelli (padre di altre due cime di intelligenza che guidano la comunicazione in Ticino, alla RSI e al CdT); hanno detto di tutto, meno quella che è la realtà dei fatti: e cioè che quello dei 2’000 e qualcosa spettatori è il livello al quale si situa il gradimento del FC Lugano nel Luganese e in Ticino.

Certo, le partite sono trasmesse in televisione (possono essere seguite a pagamento, registrate, etc. etc.) ed è quindi possibile che l’interesse vada al di là dei semplici frequentatori dello stadio; ma questo vale per tutte le squadre e quindi non può essere una spiegazione per il misero seguito che denota il FC Lugano.

I tempi in cui questo dibattito viene ospitato su Telelecchino sono d’altronde significativi dei modi in cui si è svolta la campagna sul PSE; la disaffezione del pubblico per Cornaredo è nota da tempo (e non è certo legata alla qualità degli attuali impianti). Telelecchino avrebbe sicuramente potuto svolgere questo dibattito nel pieno della campagna PSE. Il titolo avrebbe potuto essere il seguente: Ha senso costruire uno stadio da 10’000 posti, per così pochi spettatori? Ma ospitare un simile dibattito avrebbe voluto dire riconoscere che “così poca gente…” va a vedere il Lugano e quindi le migliaia di migliaia di persone che aspettavano con ansia il nuovo stadio forse non c’erano e non ci sono…

D’altronde, un semplice occhio alle serie statistiche, depurate dall’effetto Zeman e dall’effetto Covid, confermano che la media di spettatori a Cornaredo non si schioda dai 2’500 spettatori, nemmeno nelle ultime stagioni dell’era Renzetti nelle quali vi era stata anche l’avventura delle coppe europee.

Questo significa che, ad operazione PSE terminata, con uno stadio che può ospitare 10’000 spettatori, Cornaredo sarà sicuramente, nella sfortunata ipotesi che – terminato il Covid 19 – si possa presentare un altro fenomeno pandemico, uno stadio a prova di virus, in grado di continuare le proprie attività sfidando qualsiasi pandemia.

Infatti con la media di spettatori del FC Lugano sarà possibile mantenere una distanza ideale, poiché si occuperanno solo 1 su 4 dei posti totali dello stadio. Di che far felice il più severo dei medici cantonali!