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Pubblichiamo l’interpellanza che il gruppo MPS-POP-Indipendenti in Gran Consiglio ha inoltrato oggi in merito ai rapporti di carattere economico tra il Ticino e la Russia di Putin. (Red)

Nel solco della miglior tradizione doppiogiochista tipica del padronato svizzero da anni la Camera di Commercio del Canton Ticino si sta dando da fare per acquisire settori di mercato russo senza nessuna minima preoccupazione per il carattere dittatoriale e sanguinario, del regime diretto da Putin.

Riprendiamo alcuni stralci di una lunga intervista della Ragione del 26 aprile 2016 al direttore della Camera di Commercio Luca Albertoni:

Yougurt e formaggi di Airolo li mangiano da qualche mese a Mosca. Presto anche prosciutti e salametti della Rapelli di Stabio potranno far capolino dagli scaffali dei supermercati russi. E anche altri prodotti ticinesi: “Stiamo puntando molto sui prodotti agroalimentari, tonnellate di yogurt e formaggi della Agroval SA sono già sul mercato russo. La Rapelli di Stabio è stata in Russa la prima volta un anno fa con la Camera di commercio e dell’industria del Canton Ticino. Stiamo negoziando anche per il vino ticinese, il caffè, la gazzosa e pure il cioccolato anche se è già presente sul mercato russo.

In data 16 febbraio 2017 la Camera di Commercio dava un resoconto dell’evento organizzato dal titolo: Russia: quali opportunità per le aziende ticinesi?

Nell’ambito degli eventi di approfondimento su paesi organizzati dalla Camera di commercio in collaborazione con Switzerland Global Entreprise, Cippà Trasporti SA, Credit Suisse, CRIF e Euler Hermes si è svolto giovedì 16 febbraio un incontro dedicato alla russa che ha riscosso un grande successo di pubblico. Un’ulteriore conferma che la Federazione Russa continua ad attrarre positivamente le aziende ticinesi che sono particolarmente interessate ad affacciarsi su questo mercato.

Infine Julie Bächtold ha focalizzato l’attenzione sulla regione di Ekaterinburg. Vi sono infatti interessanti opportunità di business nel settore metallurgico, delle macchine o nell’industria estrattiva… La Cc-Ti – come ha evidenziato Chiara Crivelli, Head of international desk – organizzerà una missione commerciale propria a Ekaterinburg a fine settembre.

Stranamente la Cc-Ti ed il suo direttore Albertoni in questi giorni sono stati colpiti da un’improvvisa amnesia. Interrogati da tio.ch sull’importanza degli scambi commerciali con la Russia di Putin afferma:

Non è facile stabilire il numero esatto di aziende che in Ticino hanno scambi importanti con la Russia e Ucraina. Alcune ci lavorano direttamente e altre indirettamente, rifornendo altre aziende che esportano a questi Paesi. Si tratta comunque di diverse decine di imprese toccate in maniera diretta, soprattutto per quanto riguarda la Russia.

Ma non è solo la Camera di commercio e aziende quali Rapelli e Agroval che hanno la coscienza sporca. Il Consiglio di Stato non è di meno. Da alcuni anni le autorità cantonali concedono sempre più permessi di residenza a ricchi facoltosi russi. Secondo il Blick in Ticino ben 240 (pari al 27% del totale) cittadini russi sono in possesso di permesso di soggiorno quali globalisti. Il doppio, rispetto a un cantone pertanto da sempre focalizzato sulla “clientela facoltosa internazionale” come Ginevra. Nel passato erano trapelate anche notizie riguardante la presenza di famigliari di Putin nella clinica Sant’Anna. Clinica che è estremamente interessata alla clientela russa: prova ne sia che il suo sito contiene anche una presentazione della clinica in cirillico.

Ancora più grave il comportamento di Bancastato e degli istituti bancari presenti sulla piazza bancaria ticinese da tempo attivi nella negoziazione di materie prime. Come affermato da Davide Bignasca, membro di direzione di Bancastato il Commedity Trade Finance è molto importante per il nostro Cantone. il Ticino, e soprattutto Lugano, sono la capitale europea per il commercio di prodotti siderurgici. I più grandi attori di questo mercato sono nel nostro Cantone. Considerato che Bancastato persegue un mandato pubblico- sviluppare l’economia del territorio – svolgere questa attività è perfettamente coerente con la nostra natura di Banca cantonale”.
In questo mercato di prodotti siderurgici la Russia ha un ruolo centrale. Di conseguenza commerciare nel Commedity Trade Finance significa commerciare con Putin. L’MPS aveva già in un recente passato sollevato la questione relativa agli interessi difesi da BancaStato, ma aveva, come sempre, ricevuto risposte evasive che facevano valere la solita preminenza degli interessi economici su qualsiasi altra considerazione di carattere politico, umanitario o ambientale (il trading di materie prime tocca un ambito che ha conseguenze estremamente nocive da un punto di vista ambientale). Ma anche a queste ultime considerazioni il CdS era rimasto sordo. Pure sordi sono rimasti tutti i partiti che, anno dopo anno attraverso la commissione di vigilanza di controllo del mandato pubblico di BancaStato, ne hanno certificato l’attività senza opposizione (il loro interesse si è concentrato, al massimo, a verificare che la banca usasse carta riciclata…).

La natura del regime di Putin è purtroppo nota da tempo. Brutale repressione verso qualsiasi forma di dissenso interno, uso della forza e guerra verso paesi dell’ex URSS, utilizzo di troppe mercenarie (Wagner) a sostegno di dittatori quali Bashar al-Assad, ecc.; se una collaborazione ed un sostegno a questo regime erano da biasimare in passato, oggi, dopo l’entrata delle truppe russe in Ucraina, non può più essere accettato né tollerato.

La guerra deve essere interrotta immediatamente e le truppe russe devono ritirarsi dal territorio ucraino! La Russia non è oggi solo (o non più solo) un paese sui cui atteggiamenti, sulle cui influenze, sulle cui attività verso altri paesi si possono avanzare riserve (questo vale per molti altri paesi); non è solo questo: oggi la Russia è una paese che ha violato l’integrità nazionale di un paese indipendente, lo sta occupando con le proprie truppe attraverso un’aggressione militare, minaccia – chiunque si opponesse a questo modo di procedere – di adottare misure ancora più pesanti, alludendo anche alla possibilità di ricorrere alle armi nucleari.

È quindi una situazione che interpella tutte le cittadine e i cittadini, che non può essere demandata alla “politica estera” della Confederazione; è un tema sul quale il governo cantonale può e deve intervenire.

Per questa ragione chiediamo al Consiglio di Stato:

  1. Non ritiene di dover chiedere a BancaStato una verifica delle sue attività con aziende russe e con detentori di patrimoni con i quali ha relazioni di affari? Se no, per quali ragioni?
  • Non ritiene di dover chiedere alla Camera di Commercio di interrompere con effetto immediato ogni attività in Russia e di invitare le aziende affiliate a fare altrettanto? Se no, per quali ragioni?
  • Non ritiene di dover verificare i legami tra la Clinica Sant’Anna (appartenente al gruppo Genolier) e personalità russe presenti in Ticino o al di fuori? Se no, per quali ragioni?
  • Non ritiene necessario sospendere, con effetto immediato, l’acquisto presso le strutture pubbliche o parapubbliche (vedi ad esempio mense, ospedali e case per anziani) di prodotti provenienti da aziende che mantengono relazioni commerciali con la Russia (come, ad esempio, Rapelli o Agroval)? Se no, per quali ragioni?
  • Non ritiene necessario intraprendere tutto quanto possibile per vietare il permesso di utilizzare l’aeroporto di Agno ad ogni velivolo in arrivo ed in partenza per la Russia? Se no, per quali ragioni?
  • Non ritiene necessario sottoporre a verificare la concessione dei 240 permessi di soggiorni per globalisti di nazionalità russa o bielorussa? Se no, per quali ragioni?