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Tra il 30 dicembre 2019 ed il 9 ottobre 2020 il Gruppo parlamentare MPS-POP-
Indipendenti presentò 3 interpellanze riguardanti la casa per anziani Cinque Fonti a
seguito del licenziamento abusivo del direttore e la successiva esternalizzazione di
questa funzione.
Come sempre le risposte da parte del Consiglio di Stato furono evasive. Nel
frattempo il portale tio.ch e La Regione in data 23 febbraio 2022 hanno dato notizia
dell’esito della vertenza civile promossa dal direttore licenziato. La pretura ha
confermato che il licenziamento era da considerare abusivo. Nel frattempo la
sentenza è cresciuta in giudicato.
Tio.ch:

Le menzogne della Cinque Fonti: «Licenziarono il direttore per zittirlo»
Per la Pretura il licenziamento fu abusivo. La colpa? Aver espresso
«dubbi legittimi» che irritarono un amministratore
La sentenza definisce «grave» la colpa della Fondazione e
ricostruisce i retroscena di una vicenda oggetto anche di atti
parlamentari
SAN NAZZARO – «La motivazione fornita al dipendente il giorno in cui è
stato licenziato si rivela per quello che è: una menzogna». Mentì dunque
Il presente formulario
è da inviare via e-mail
sgc@ti.ch

la Fondazione Ricovero delle Cinque Fonti quando, l’11 dicembre 2019,
giustificò il licenziamento del proprio direttore con la necessità di attuare
una “ristrutturazione della direzione”. 
In realtà, come accertato dal Pretore aggiunto di Locarno Campagna, gli
amministratori della casa anziani sollevarono Samuele Enderli dall’incarico
di direttore «per zittirlo». La sentenza, ormai definitiva, emessa lo scorso
13 gennaio dal giudice Leopoldo Franscini, ha accolto la petizione inoltrata
da Enderli (patrocinato dall’avvocato Luca Allidi). Il licenziamento fu
abusivo e la sola limatura sta nelle cinque mensilità di indennità concesse,
invece delle sei richieste.
Ma la sostanza va cercata nelle parole del giudice che definisce «grave»
la colpa della Fondazione Cinque Fonti. Enderli, che oggi è direttore della
Residenza Visagno a Claro, venne messo alla porta, a soli tre mesi
dall’assunzione, «per il solo fatto che egli aveva manifestato dubbi legittimi

  • legittimi, rimarca la sentenza – in merito alle cariche e alla gestione dei
    degenti in seno al ricovero». Dubbi che però «hanno infastidito il membro
    del Consiglio di amministrazione Dr. Pelloni al punto da farlo alterare,
    siccome riguardavano il suo ruolo e quelli ricoperti dalla figlia all’interno
    della casa anziani». 

Secondo il giudice è «più che verosimile la tesi» di Enderli, secondo cui
«la scelta di affidare la gestione della Cinque Fonti ad Alvad
(l’Associazione Locarnese e Valmaggese di assistenza e cura a domicilio)
non fosse in realtà la ragione alla base del suo licenziamento, bensì
l’inevitabile conseguenza della volontà del Dr. Pelloni di allontanarlo
immediatamente dalla direzione dopo la riunione del 5 novembre 2019».
A sostegno di ciò, la sentenza cita le testimonianze degli altri due membri
del consiglio presenti all’incontro: «Entrambi hanno infatti riferito della
reazione inaspettata, esagerata e finanche violenta del Dr. Enrico Pelloni
alle perplessità sollevate da Enderli sulla potenziale incompatibilità di ruoli
assunti all’interno della Cinque Fonti dalla figlia del medico». Quest’ultima,
nella casa anziani, ricopriva la doppia funzione di direttrice sanitaria e di
medico del personale.
Questo il succo di una sentenza che, seppur durissima con chi chiese la
testa del direttore, non assolve l’attuale Consiglio di Fondazione che ha
ereditato e soprattutto difeso quella che si è rivelata, parola di giudice,
«una menzogna».
La pretesa riorganizzazione in “out sourcing” fu dunque solo il tentativo,
mal riuscito, di allontanare una voce critica. A dimostrazione, se ce ne
fosse bisogno, che gli anglicismi spesso servono solo per nascondere le
peggiori intenzioni.

Alla luce di queste considerazioni chiediamo al CdS:

  1. È al corrente della sentenza?
  2. Quale insegnamento ha tratto dalla stessa?
  3. Non ritiene necessario adottare dei provvedimenti (a livello legislativo o/e
    regolamentare) per evitare che in futuro simili situazioni si ripetano?
  4. Dalla stampa risulta che la CPA Cinque Fonti dovrà assumersi un costo finanziario di
    circa 60’000 franchi. A quanto ammonta esattamente questo costo finanziario a
    carico della CPA?
  5. Tenuto conto che la CPA Cinque Fonti è una struttura fortemente finanziata dall’ente
    pubblico quanto sarà l’importo che direttamente o indirettamente verrà messo a
    carico dell’ente pubblico?
  6. Il Governo cosa intende intraprendere per evitare che il costo di questo grave
    comportamento non sia a carico dell’ente pubblico ma di chi, scientemente, ha
    proceduto al licenziamento del direttore?
  7. Corrisponde al vero che il direttore nominato al posto di Enderli non aveva, e non ha,
    i requisiti del bando di concorso?
  8. Corrisponde al vero che l’Ufficio Anziani aveva giudicato la sua candidatura come
    non idonea?
  9. Come giustifica che sia stato ugualmente assunto?