Tempo di lettura: 3 minuti

Pubblichiamo la proposta di risoluzione che le deputate e i deputati dell’MPS sottopongono al Parlamento ticinese che si riunirà tra una decina di giorni. (Red)

La natura del regime di Putin è purtroppo nota da tempo. Brutale repressione verso qualsiasi forma di dissenso interno, uso della forza e guerra verso paesi dell’ex URSS, utilizzo di truppe mercenarie (Wagner) a sostegno di dittatori quali Bashar al-Assad, il sostegno ai paramilitari assassini di Ramzan Kadyrov per reprimere il dissenso in Cecenia, ecc. Se una collaborazione ed un sostegno a questo regime erano già allora da biasimare;oggi, dopo l’entrata delle truppe russe in Ucraina, tutto ciò non può più essere accettato né tollerato da un paese che si ispiri al rispetto di principi democratici.

L’articolo 2 lett b) della nostra Legge della scuola ci ricorda che essa “sviluppa il senso di responsabilità ed educa alla pace, al rispetto dell’ambiente e agli ideali democratici”. Si tratta di valori che possono e debbono sempre essere richiamati: sono permanenti, costitutivi di una scuola e di una società democratiche.

Ma, è evidente a tutti, che i principi ricordati in questo articolo, in particolare il riferimento alla pace e agli ideali democratici diventano ancora più importanti in momenti come quelli che stiamo vivendo, caratterizzati – dopo decenni – dalla riapparizione di una guerra aperta in Europa. La sottolineatura di questi compiti, la messa in rilievo di questi valori – che normalmente il Cantone affida alla scuola – deve essere fatta propria, in momenti così tragici come quelli che stiamo vivendo, dal Parlamento cantonale. Non si tratta di una semplice questione di competenza della cosiddetta “politica estera”, ma di un tema di fondo (quello della pace e dei diritti democratici) che interpella tutte le cittadine e i cittadini.

Non si tratta di entrare nel merito delle diverse “responsabilità” che hanno, o avrebbero, portato alla escalation delle ultime settimane. Devono essere affermati chiaramente alcuni principi che discendono proprio da quegli “ideali democratici” che chiediamo ai nostri insegnanti di trasmettere ai nostri figli.

In particolare

  • Il diritto all’autodeterminazione di ogni popolo;
  • Il diritto all’esercizio dei diritti politici, sociali e culturali dei popoli e delle minoranze nazionali all’interno di ogni paese;
  • Il rifiuto di violare l’integrità territoriale di un paese sovrano e indipendente;
  • Il rifiuto della guerra come strumento di risoluzione delle divergenze e dei conflitti tra i le nazioni e i popoli

L’azione di aggressione militare intrapresa dalla Russia nei confronti dell’Ucraina viola apertamente questi principi e per questa ragione deve essere condannata senza condizioni.

Il Parlamento cantonale, vista la situazione in Ucraina e i suoi sviluppi, auspica che il governo federale intervenga attivamente, a ogni livello, affinché i seguenti punti si possano celermente concretizzare:

  • l’interruzione dell’aggressione militare da parte della Russia nei confronti dell’Ucraina;
  • il ritiro delle truppe russe da tutto il territorio ucraino, compresi i territori occupati totalmente (Crimea) o parzialmente (le cosiddette “repubbliche” situate nel Donbass) e la fine di ogni ingerenza russa negli affari interni dell’Ucraina;
  • l’apertura di negoziati, sotto l’egida internazionale, per garantire che le minoranze nazionali all’interno dell’Ucraina possano far valere i propri diritti all’autodeterminazione, nel quadro di un processo democratico e trasparente;
  • la concessione del diritto d’asilo in Svizzera per tutte e tutti coloro che dall’Ucraina fuggono la guerra e la messa in atto di un forte sostegno umanitario alle popolazioni;
  • la concessione dello statuto di rifugiato a tutte le donne e uomini che in Russia stanno subendo una repressione a seguito delle loro proposte contro la guerra;
  • Sostegno alle sanzioni contro la Russia richieste dalla resistenza ucraina, per limitare la capacità di Putin di continuare l’attuale invasione e la sua politica guerrafondaia in generale. Rifiuto di qualsiasi sanzione che colpisca il popolo russo più del governo e dei suoi oligarchi;
  • La riaffermazione pubblica e la richiesta all’UE a favore di un completo disarmo su tutto il territorio europeo e lo scioglimento della Nato;
  • il sostegno alla costituzione e all’azione di un tribunale internazionale per giudicare i crimini di guerra e contro l’umanità commessi nel quadro della guerra d’invasione dell’Ucraina e contro oppositrici e oppositori che in Russiano si battano contro la stessa invasione;