Pubblichiamo il testo di una interpellanza con la quale il gruppo MPS chiede al governo informazioni sulle difficoltà che avrebbe l’organizzazione di colonie estive legate al sistema di finanziamento pubblico delle stesse (Red)
Un altro anno scolastico sta per finire e per molte famiglie e giovani si pone la necessità di organizzare il tempo libero.
Quest’anno finalmente non sembrano esserci restrizioni di tipo sanitario per permettere ai bambini e ai giovani di partecipare ad attività di socializzazione e di svago. Attività che sono estremamente importanti per la crescita e il benessere dei giovani e che dovrebbero permettere a tutti e tutte di passare momenti divertenti e rilassanti durante l’estate. Molte attività sono anche caratterizzate da una volontà di inclusione di bambini e ragazzi con disabilità. Anche in questo caso, dopo due anni di stop o, comunque, di restrizioni di vario genere, si tratta di proposte estremamente importanti.
Abbiamo appreso che alcune associazioni che, da anni organizzano queste attività si troverebbero in seria difficoltà ad offrirle anche quest’anno, in particolare poiché sarebbero venuti a mancare i necessari sussidi del Cantone.
Alla base di queste difficoltà vi sarebbero le conseguenze del meccanismo con il quale viene calcolato la concessione dei sussidi questi infatti vengano calcolati sulla base dell’offerta dell’anno precedente. Alcune di queste associazioni l’anno scorso hanno, gioca forza, dovuto ridurre l’offerta o, addirittura, cancellare molte attività a causa delle restrizioni sanitarie in vigore o per il fatto che i cambiamenti che hanno posto fine ad alcune restrizioni sono avvenuti troppo tardi per permettere la loro organizzazione.
Il risultato è che diverse associazioni si trovano confrontate con una riduzione dei sussidi, dipendenti da fattori non previsti e non modificabili. Considerata l’importanza di queste attività, soprattutto in questo periodo, riteniamo che questo modo di procedere debba perlomeno essere sottoposto a una riflessione critica.
Alla luce di queste considerazioni, chiediamo quindi al Consiglio di stato:
1. Corrisponde al vero che ci sono associazioni in difficoltà ad organizzare le attività a causa di difficoltà finanziarie?
2. Corrisponde al vero che tali difficoltà sono, almeno in gran parte, legate al meccanismo di sovvenzionamento al quale abbiamo accennato?
3. Visto il contesto degli ultimi anni, non ritiene il governo di poter/dover derogare a questo meccanismo?
4. Non ritiene il governo di dover rivedere questo aspetto relativo ai meccanismi di sussidio delle attività?