Pubblichiamo la lettera aperta che il collettivo Io l’8o ogni giorno ha inviato al Municipio di Lugano, alla direzione del LAC e ai media sostenitori del concerto di Fabri Fibra previsto per il prossimo 6 luglio al Lac di Lugano. (Red)
Spettabili Signore e Signori Municipali e Sindaco di Lugano,
Spettabile Direzione del LAC,
Spettabili Direzioni dei media sostenitori: radio3ii, Corriere del Ticino, Teleticino, Ticinonews,
Vi scriviamo questa lettera con profonda indignazione e rabbia per lo sconcertante atto di violenza, offesa, odio, umiliazione e ipocrisia che avete deciso di organizzare, sostenere e promuovere.
Il Collettivo femminista Io l’8 ogni giorno si impegna da anni a difendere le donne e ogni vittima di violenza e discriminazione di genere, e ci siamo trovate allibite e incredule di fronte alla vostra decisione di offrire un palco illustre, altamente simbolico ed un ingente campagna pubblicitaria ad un personaggio che da 20 anni costruisce la propria fama e profittabilità commerciale inneggiando pubblicamente all’odio e alla violenza contro le donne e le persone LGBT, vantandosi regolarmente di perseguire unicamente una logica utilitaristica e le esigenze di mercato nella scelta dei contenuti e della violenza dei suoi messaggi. Ci riferiamo ovviamente al concerto di Fabri Fibra organizzato dal LAC il 6 luglio in piazza Luini.
Abbiamo dunque deciso di scrivervi apertamente per sottoporvi alcune considerazioni alle quali, “forse” non avevate pensato. Vi invitiamo innanzitutto a leggere un riassunto della gravità e della violenza dei suoi discorsi d’odio, che vi inviamo in allegato e di cui qui ci limitiamo a citare alcuni versi delle sue canzoni:
Giro in casa con in mano questo uncino
Ti ci strappo le ovaie e che cazzo me le cucino! (Venerdì 17)
Ho 28 anni ragazze contattatemi scopatemi
e se resta un po’ di tempo presentatevi
non conservatevi datela a tutti anche ai cani
se non me la dai io te la strappo come Pacciani
(…)
il mio cazzo è in questione ne vuoi un’illustrazione
vorresti anche toccarlo brutto pezzo di un recchione (Su le mani)
Non concediamo alcuno spazio pubblicitario e promozionale a chi banalizza e legittima la cultura sessista, misogina, omofoba, violenta e discriminante per farne un vettore commerciale! Chiediamo che venga annullato il concerto del 6 luglio e che non venga dato alcuno spazio a discorsi banalizzanti nei confronti della violenza di genere, violenza sessuale e sessista!
I contenuti e gli incitamenti all’odio, ai femminicidi, agli stupri e alla violenza propagati e banalizzati da Fabri Fibra non hanno alcun intento critico, artistico o culturale. Lo stesso Fibra ha più volte affermato di perseguire unicamente le logiche e i dettami dell’industria musicale e di non volersi assumere alcuna responsabilità sui suoi contenuti.
L’evento del 6 luglio non si inserisce in alcun percorso critico in merito agli stereotipi di genere o alla responsabilità sociale e civile dell’arte e della cultura per provocare una riflessione critica. È un evento isolato, inserito nel palinsesto di intrattenimento, e in quanto tale non può in alcun modo essere legittimato e banalizzato da parte di un ente come il LAC, e neppure da parte della città di Lugano e dei media che supportano l’evento.
Non si tratta di “libertà di espressione” ma di incitamenti all’odio e alla violenza, legittimati e banalizzati volontariamente e in modo colpevole e complice da chi contribuisce a promuoverli.
Aggiungiamo, inoltre, che l’estate culturale ticinese è già stata ampiamente criticata per gravi discriminazioni verso le moltissime artiste, musiciste, cantanti locali e internazionali, che sono state sistematicamente ignorate e sono sottorappresentate nei programmi dei principali festival. Da parte del LAC, della città di Lugano e dei media coinvolti, è squalificante verso tutte le professioniste della cultura e della musica che si dia uno spazio così illustre come Piazza Luini e una campagna pubblicitaria invadente ad un cantante che veicola contenuti problematici e gravi invece di valorizzare la qualità, la professionalità e il talento di musiciste e cantanti locali.
Per questo chiediamo di:
1- disdire il concerto di Fabri Fibra del 6 luglio;
2- evitare ogni spazio pubblico o mediatico a discorsi che banalizzano l’odio, la violenza e le discriminazioni di genere;
3- rendere noti tutti gli eventuali sussidi, finanziamenti e investimenti pubblici stanziati per l’evento in questione, compresi i costi previsti per l’organizzazione, la sicurezza, la pubblicità;
4- organizzare invece almeno un’intera serata, magari proprio il 6 luglio, per promuovere musiciste e cantanti locali che vogliano impegnarsi per diffondere una cultura responsabile e rispettosa del genere e sensibilizzare alla gravità della violenza verso le donne.