Ancora una volta emerge una totale mancanza di controllo sulle condizioni di salario e di lavoro di personale le cui condizioni dovrebbero essere oggetto di controllo e monitoraggio. L’ennesima conferma di quanto siano necessarie proposte come quelle contenute nell’iniziativa popolare dell’MPS (“Rispetto per i diritti di chi lavora! Combattiamo il dumping salariale e sociale!”) depositata più di due anni e mezzo fa e che governo e partiti maggiori in Gran Consiglio si guardano bene dal sottoporre a votazione popolare, cercando di tirarla per le lunghe il più possibile.
A segnalare la situazione di mancato rispetto delle disposizioni contrattuali da parte dell’Associazione di aiuto domiciliare di Locarno, sono i deputati e le deputate MPS in Gran Consiglio attraverso un’interrogazione che pubblichiamo qui di seguito. (Red)
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La legge sull’assistenza e cura a domicilio (LACD) stabilisce che un servizio d’aiuto domiciliare ha diritto ad un finanziamento pubblico unicamente se lo stesso sottoscrive un contratto collettivo di lavoro o se vi è la conferma per iscritto da parte della commissione paritetica del settore della conformità dei contratti individuali (art. 29 cpv 4).
L’aiuto domiciliare ALVAD di Locarno, non è firmataria del CCL di settore (Contratto di lavoro per il personale occupato presso i Servizi di assistenza e cura a domicilio SACD d’interesse pubblico), né ha sottoscritto con nessuna sigla sindacale un altro contratto collettivo di lavoro.
Dunque, per poter ricevere i finanziamenti pubblici deve poter dimostrare tramite una conferma scritta dalla commissione paritetica del CCL del settore (COSACD) che le condizioni di lavoro siano di pari livello di quelli contenuti nel CCL di settore.
Da un confronto che abbiamo effettuato non sembra essere il caso. Le condizioni di lavoro presso ALVAD sono, su molti importanti aspetti, peggiori di quelle contenute nel CCL di riferimento:
ALVAD | CCL COSACD | |
Personale a tempo parziale | Fino al 50% retribuito ad ore | Fino al 40% retribuito ad ore |
Congedo paternità | 2 giorni di concedo | 10 giorni di concedo |
Congedo maternità | 16 settimane di congedo | 18 settimane di congedo |
Congedo adozione | 8 settimane di congedo | 16 settimane di congedo |
Salario in casi di malattia personale fisso | 80% del salario per i primi 15 giorni, 100 % del salario dal 16 al 30 giorno, dal 31 giorno 80% | Stipendio intero per i primi 365 giorni e 80% per altri 365 giorni |
Salario in caso di malattia personale ad ore | 80% del salario | Stipendio intero per i primi 365 giorni e 80% per altri 365 giorni |
Commissioni interna | Definita in modo vago e senza un reale ruolo | Definita in modo preciso e con molti compiti, diritti e responsabilità |
Commissione paritetica consultiva e conciliativa | Assente | Presente |
A tutto ciò si aggiunge la volontà della direzione ALVAD d’introdurre a partire dal 1° gennaio 2023 una forma di salario variabile (in base al “rendimento” ed alle assenze).
Sulla base di quanto sopra chiediamo al Consiglio di Stato:
- La commissione paritetica del CCL COSACD ha rilasciato, per l’anno 2021, una dichiarazione di conformità delle condizioni di lavoro presso ALVAD?
- Se sì, come ha potuto farlo considerato che su alcuni punti rilevanti ALVAD offre condizioni di lavoro peggiori rispetto al CCL?
- Se la commissione paritetica non ha rilasciato la dichiarazione, come si è potuto procedere al finanziamento pubblico?
- Quanti dipendenti ha al 1° luglio 2022 ALVAD? Quanti dipendenti hanno un’occupazione inferiore al 50%?
- Da chi è composta la commissione paritetica del CCL COSACD (nominativi)?