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Nel quadro della campagna per  il NO il prossimo 25 settembre al progetto AVS21, i sindacati e i collettivi di femministe sottolineano come la Confederazione da anni ormai continua a pubblicare previsioni totalmente allarmiste e falsate per quanto riguarda i conti dell’AVS.
Ripetendo in modo ossessivo il loro principale argomento, il campanello d’allarme del presunto deficit dell’AVS, destra e il padronato continuano a ribadire che le previsioni sono precise e confermano la catastrofe annunciata. Esaminiamo dunque i dati.


Nella tabella qui sopra sono riprodotti da una parte i valori per lo scenario medio delle “Prospettive finanziarie 2011 dell’AVS”, pubblicato il 4 maggio 2011 dall’Ufficio federale delle assicurazioni sociali (UFAS), dall’altra i risultati effettivi (per il 2020) e le ultime “Prospettive finanziarie dell’AVS” dell’UFAS, pubblicato il 25 maggio 2022. Questi dati si riferiscono in primo luogo al conto di ripartizione, cioè la differenza tra le entrate e le uscite dell’AVS; in secondo luogo al tasso di copertura del fondo di compensazione AVS (il  “patrimonio” dell’AVS) relativo al periodo di un anno di spese.
Nel 2011 la Confederazione annunciava per il 2020 un deficit del conto di ripartizione di 1.5 miliardi di franchi. Il risultato effettivo è un beneficio di 576 milioni: una differenza enorme di 2.1 miliardi di franchi!
La pretesa era che il fondo di compensazione non avrebbe coperto nel 2020 più del 70% delle spese di un anno. Nella realtà  ha raggiunto  il 103%!
E lo scarto aumenta con gli anni che passano: per il 2030 la Confederazione agitava, nel 2011, lo spettro di 8.5 miliardi di deficit. Nelle sue previsioni dello scorso mese di maggio, questo buco  si è ridotto a 3 miliardi.  E  sono le previsioni della Confederazione! Quanto al fondo di compensazione, nel 2011,  la Confederazione pretendeva che si sarebbe svuotato entro il 2028. Nel 2022 annuncia un tasso di copertura di quasi il 90% per il 2028!
I fatti sono dunque questi: da anni la Confederazione veicola un’immagine catastrofica, totalmente falsata, della situazione finanziaria dell’AVS. Ed è quello che continua a fare anche oggi, con lo scopo di impaurire la popolazione e di conseguenza imporre un innalzamento dell’età AVS per le donne, al quale farà seguito la stessa richiesta per gli uomini.
Non lasciamoci terrorizzare. La nostra risposta è chiara: votiamo NO il prossimo 25 settembre al progetto di AVS21!