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Impagabili social-liberali! In piena volata finale della votazione su AVS21, Marina Carobbio illustra a tutta pagina – sul Corriere di venerdì – le “ragioni di fondo” per le quali bisogna assolutamente opporsi all’aumento dell’età AVS per le donne; il giorno dopo (oggi) il consigliere federale PS Alain Berset spiega (sempre sul CdT)le ragioni per le quali bisogna votare a favore dell’aumento dell’età AVS per le donne e quindi sì a AVS21.

Lo stesso giorno e sullo stesso giornale, Renzo Ambrosetti, già figura di punta del “socialismo” ticinese e già dirigente sindacale, spiega perché bisogna opporsi a AVS21; ma lui non è contrario per ragioni di fondo all’aumento dell’età AVS per le donne, ma perché questo aumento non verrebbe sufficientemente “compensato”. Come invece, secondo Ambrosetti, era stato fatto con il progetto Previdenza2020 (sottoposta a referendum nel 2017), fallito, sempre secondo lui, dal “connubio della destra e dei puri e duri dell’estrema sinistra”.

Una posizione rivendicata, di recente, anche da Manuele Bertoli; e difesa attivamente all’epoca dalla “roccia” Marina Carobbio, dall’attuale copresidente del PS Sirica, dalla “femminista” Pepita Vera-Conforti, etc. etc. Tutti costoro, che oggi spiegano, giustamente, le ragioni di fondo per le quali è inaccettabile l’aumento dell’età AVS per le donne, erano pronti – sino a quattro anni fa – ad accettare questo aumento. Malgrado le “ragioni di fondo” (oggi come allora) fossero le stesse…

Ancora sul tema. A pag. 31 dell’opuscolo informativo sulle votazioni, possiamo leggere il risultato della votazione finale (al Consiglio degli Stati) sulla proposta di finanziamento supplementare dell’AVS attraverso l’aumento dell’IVA (oggetto del secondo voto sull’AVS il 25 settembre). Sorprendente il risultato finale al Consiglio degli Stati: 43 SI, 0 NO, 0 astensioni. Ora, giustamente, PS e direzioni sindacali sono contrarie a questo decreto, invitano a votare No, ritenendo l’IVA una tassa antisociale. Che ne è stato degli 8 membri del PS (e dei 4 Verdi) che siedono in Consiglio degli Stati, compresa la nostra “roccia”? Può darsi che tre (il Consiglio degli Stati conta 46 deputati/e) siano andati al gabinetto al momento del voto: ma gli altri 9?

Che dire? “Business as usual”! A favore dell’aumento dell’età AVS e contro l’aumento dell’età AVS; in governo e all’opposizione; un colpo alla botte e uno al cerchio, con la speranza di acchiappare più voti possibili…

L’unico risultato di questa confusione è, soprattutto, di fare confusione nel proprio elettorato; se crediamo ai primi sondaggi sulla votazione del 25 settembre sull’AVS, risultava che più o meno la metà degli elettori PS e Verdi erano favorevoli a AVS21. Una convinzione sulla cui formazione avrà pesato sicuramente la votazione del 2017, lasciando tracce indelebili.