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Interpellanza: L’uccisione di Mahsa Amini, ventiduenne curda-iraniana, da parte della polizia morale lo scorso 16 settembre perché non rispettava il rigido codice di abbigliamento della Repubblica islamica, ha portato alla luce, agli occhi del mondo intero, la condizione di oppressione delle donne nel sistema patriarcale iraniano.

Questa cruenta uccisione ha scatenato proteste in tutto il Paese e ha fatto nascere, in questi giorni, molti moti di solidarietà in tutta Europa (anche in Ticino si terrà sabato 1° ottobre, un presidio per portare vicinanza alle vittime tutte nel Paese).

Il movimento di protesta di questi giorni è il più importante che ha conosciuto l’Iran dalla rivoluzione del 1979 e sta subendo una feroce repressione, di dimensioni ancora maggiori di quello che traspare nei media occidentali: decine di manifestanti uccisi/e e migliaia di persone arrestate. Ciononostante la mobilitazione continua a crescere, estendendosi a tutto il paese e coinvolgendo anche altre minoranze oppresse dal regime.

Solo due anni fa, il Presidente della Confederazione Cassis, si era recato nel Paese per, citiamo,

“parlare di collaborazione in campo economico, scientifico e dei diritti umani…. e ha messo in evidenza le relazioni di fiducia e di lunga data che legano la Svizzera e l’Iran”.

Questa situazione non può essere tollerata oltre. È necessario intervenire per delineare un atteggiamento diverso della Svizzera di fronte a questo regime sanguinario e antidemocratico.

Chiediamo perciò, al Consiglio di Stato:

  1. Non ritiene di dover prendere posizione e intervenire presso il nostro Governo federale affinché il ministro degli esteri faccia pressione sul Governo iraniano, “nel nome della collaborazione dei nostri Paesi” affinché cessino la brutalità e gli attacchi ai contestatori del regime?
  2. Non ritiene di dover intervenire presso il nostro Governo affinché conceda subito ai richiedenti asilo iraniani, il permesso di restare in Svizzera poiché, è evidente, se fossero rispediti in Iran subirebbero conseguenze devastanti per la loro vita?
  3. Non ritiene di dover intervenire presso il nostro Governo affinché sia immediatamente riavviata una rimessa in discussione dei rapporti tra la Svizzera e un regime che calpesta quotidianamente i più elementari diritti democratici e, in particolare, quelli delle donne e la loro dignità?