Pubblichiamo un testo elaborato dall’MPS a livello nazionale sui temi più urgenti oggi in discussione. (Red)
L’ordine capitalistico neoliberale è impantanato in una crisi sociale, ecologica ed economica globale e prolungata. Non appena si supera un’emergenza,quella successiva minaccia l’uomo e il suo ambiente. Il tutto sullo sfondo dell’immancabile catastrofe climatica. Eppure, non si vede la fine di questa traiettoria catastrofica, mentre chi ci governa non riesce ad affrontare le cause sistemiche delle crisi in corso. Solo l’intervento consapevole e auto-organizzato dei lavoratori e delle lavoratrici potrà porre fine a questa spirale negativa.
Salari
Dalla compensazione del rincaro alla scala salariale mobile!
L’inflazione in Svizzera ha raggiunto il 4,5% tra dicembre 2020 e luglio 2022. Per i lavoratori e le lavoratrici e i/le pensionati/e, l’inflazione comporta un significativo deterioramento del potere d’acquisto e del tenore di vita. Ad esempio, nel 2020 lo stipendio mensile lordo (valore mediano) in Svizzera era di 6’665 franchi. Per i dipendenti che hanno percepito un tale stipendio mensile lordo, l’inflazione ha ridotto complessivamente il salario effettivo di 2’365 franchi tra dicembre 2020 e luglio 2022. Se l’inflazione dovesse rimanere ai livelli attuali fino alla fine del 2022, cioè al 4,5%, la perdita ammonterebbe a 3’864 franchi. Una persona che lavora con un salario mediano di questo tipo avrà quindi perso 4’000 franchi in due anni, o meglio: li avrà persi a beneficio di altri, poiché l’attuale inflazione è dovuta principalmente all’aumento dei profitti delle grandi aziende (soprattutto nel settore dei combustibili fossili).
La difesa del potere d’acquisto dagli effetti dell’inflazione è una delle poche questioni sindacali che riguarda l’insieme dei lavoratori e delle lavoratrici. Secondo gli ultimi calcoli dell’Ufficio federale di statistica, quest’anno i sindacati in Svizzera hanno ottenuto un aumento medio dei salari dello 0,8% a fronte di un’inflazione generale di almeno il 2,2%, il che equivale a un calo dei salari reali.
Se venisse introdotta una “scala salariale mobile”, i nostri salari verrebbero adeguati all’inflazione in modo retroattivo, continuo e quindi completo (differenziato per livello salariale). E anche le pensioni, naturalmente. Per raggiungere questo obiettivo è necessaria un’ampia mobilitazione dei lavoratori, perché i padroni non aumenteranno i nostri salari di propria iniziativa.
Ma il salario non è solo la somma di denaro che viene versata ogni mese a ciascun lavoratore. Ad esso si aggiungono i contributi salariali indiretti (assicurazioni sociali: AVS, AI, ecc.) e il “salario sociale” (prestazioni pubbliche: assistenza sociale, contributi per i figli, sussidi per l’assicurazione sanitaria e la custodia dei bambini, ecc.). Anche questi contributi salariali dovrebbero essere adeguati all’inflazione e oltre. Da un punto di vista femminista, è essenziale tenere conto di questo aspetto, in quanto consente di ottenere una compensazione economica per il lavoro di cura non retribuito.
– I salari, le pensioni e il salario sociale devono essere adeguati all’inflazione in modo automatico, retroattivo e integrale, soprattutto per i lavoratori a basso reddito. È necessario sviluppare un’infrastruttura sociale economica e di qualità nei settori dell’istruzione, dei trasporti e dell’assistenza sanitaria, in modo che l’accesso ai servizi sociali di base non sia più limitato dal reddito. Tutti hanno diritto alla mobilità, all’istruzione e a un’assistenza sanitaria di qualità!
Ambiente
Combattere la crisi climatica invece di alimentarla in modo disastroso!
A causa della catastrofe climatica non è possibile mantenere l’attuale livello di consumo e il livello di consumo di energia e materiali, nonché le emissioni di CO2. La crisi energetica e le discussioni sul risparmio di energia elettrica ci offrono l’opportunità di avviare il dibattito su come domare la fame di energia del capitalismo fossile e trasformare la società dal punto di vista sociale ed ecologico.
Affrontare la carenza di energia aumentando la produzione di elettricità da combustibili fossili, come sta facendo il Consiglio federale in Svizzera, non è la soluzione e non solo dal punto di vista ecologico. La dipendenza dai combustibili fossili, infatti, non è solo la causa della catastrofe climatica, ma anche una delle cause dell’aumento dei prezzi e del finanziamento di regimi autoritari che vivono dell’estrazione di queste materie prime in Russia, Iran, Arabia Saudita, Qatar, ecc.
La defossilizzazione delle imprese europee non è quindi solo un obiettivo urgente di fronte al riscaldamento globale, ma danneggia anche il guerrafondaio Putin e altri regimi ostili ai diritti delle persone e al clima. Oggi, la lotta contro il capitalismo fossile è al centro di tutte le lotte.
– Il capitalismo fossile deve essere trasformato e smantellato sulla base di un controllo democraticoe deve investire i trasporti, l’edilizia, l’agricoltura e l’industria. Allo stesso tempo, è necessario accelerare lo sviluppo dei trasporti pubblici e la ristrutturazione del patrimonio abitativo a spese dei proprietari, e bloccare tutte le azioni ecologicamente distruttive delle istituzioni finanziarie svizzere ponendole sotto il controllo pubblico. Il costo deve essere sostenuto dai super-ricchi e dalle grandi imprese, poiché la distruzione dell’ambiente è dovuta principalmente ai loro consumi e alle loro attività economiche.
Energia
Per un ampio movimento a sostegno dell’appropriazione sociale del settore energetico!
La risposta del governo svizzero alla crisi energetica ha due obiettivi: proteggere i profitti e la competitività del capitale e scaricare i costi sulla popolazione. L’esempio di Axpo, la più grande azienda energetica svizzera, è significativo di come le società private antepongano i profitti alla sicurezza dell’approvvigionamento. L’azienda ha beneficiato della liberalizzazione del mercato europeo dell’elettricità ed è diventata uno dei grandi operatori del settore energetico, ma la sua spinta speculativa l’ha portata a subire gravi perdite a causa della scarsità di gas russo e dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’elettricità. Le politiche governative e aziendali ci stanno portando verso l’abisso. Dobbiamo avere fiducia nelle nostre idee!
L’appropriazione sociale del settore energetico è una richiesta che risponde in modo adeguato e solidale alle attuali crisi qui richiamate, unendo preoccupazioni sociali ed ecologiche. Dobbiamo pensare alla fornitura di energia come parte dei servizi sociali di base, sottrarla al mercato, renderla di proprietà pubblica e porla sotto il controllo dei lavoratori e delle lavoratrici del settore e degli/delle utenti. La costruzione di un movimento per la socializzazione del settore energetico potrebbe essere il primo passo verso una gestione libera e democratica dell’intera infrastruttura sociale, compresi istruzione, sanità, assistenza, welfare e trasporti pubblici. Si tratta, da un lato, di una risposta adeguata alle crescenti tendenze all’impoverimento in Europa, e, dall’altro, di una necessità per poter raggiungere un’equa distribuzione del lavoro di riproduzione sociale.
In questo modo, si potrebbe sviluppare la visione di una vita di qualità per tutti, invece della felicità individualistica legati ai consumi – non malgrado, ma grazie alla trasformazione e allo smantellamento della produzione capitalistica fossile e ad un concomitante cambiamento del nostro comportamento nel modo di consumare. Tale visione mette in moto un’immedaita contraddizione verso i rapporti di proprietà capitalistici, che devono quindi essere inclusi tra gli obiettivi strategici. Non è una novità che la questione del potere e della proprietà sia posta al centro degli interventi della sinistra, purtroppo per lo più in modo astratto e di difficile comprensione. Non farlo, tuttavia, significherebbe fraintendere le cause delle crisi attuali.
– Proprietà sociale del settore energetico: dobbiamo riuscire a esercitare un controllo reale ed effettivo sulle aziende energetiche pubbliche, sviluppare un piano per la loro riconversione ecologica e pubblica, rompere con il mercato elettrico europeo liberalizzato e a stabilire una logica basata sui bisogni piuttosto che sulla crescita all’interno del sistema elettrico europeo. La socializzazione del settore energetico consentirà di garantire una fornitura di base di elettricità ed energia termica a basso costo a tutti e tutte. Le persone ricche che consumano elettricità e gas al di là di questi bisogni primari saranno tassate in modo progressivo in base alle loro risorse. L’approvvigionamento energetico di base sarà finanziato attraverso una tassa sui profitti che superano la media di quelli conseguiti delle aziende energetiche.
Queste rivendicazioni concrete sono importanti per una trasformazione ecosocialista dell’economia. Devono essere utilizzate per costruire un’organizzazione rivoluzionaria che abbia la forza di rovesciare il sistema nel quale viviamo. Ma queste rivendicazioni non si realizzeranno da sole. Sarà la nascita di un’ampia mobilitazione dei lavoratori e delle lavoratrici e la loro auto-organizzazione a creare le condizioni per la realizzazione di questa visione.
Le nostre rivendicazioni
Sviluppo, appropriazione e democratizzazione delle infrastrutture pubbliche
Lavoro e orario di lavoro
– Riduzione dell’orario di lavoro e riorganizzazione del lavoro in modo che il lavoro svolto serva a garantire la nostra esistenza e la copertura dei nostri bisogni primari sia garantita gratuitamente.
– Sviluppo, collettivizzazione e finanziamento pubblico dell’economia della cura: enti sanitari, assistenziali e previdenziali
– compensazione finanziaria per il lavoro di curanon retribuito
– distribuzione del carico di lavoro e di cura tra tutti e tutte
– salario di cura
– Sistema di formazione di alta qualità
Salari
– Compensazione differenziata del rincaro con il coinvolgimento dei sindacati alla scelta della compensazione (questa formula significa che dovrebbe comportare un aumento maggiore per i salari più bassi). Questo vale sia per i salari individuali che per i salari sociali (CA, assistenza sociale, contributi per i figli, sussidi per l’assicurazione malattia e l’assistenza all’infanzia).
– Cassa malti unica, adeguata alle esigenze e finanziata in base al reddito.
– Un’ampia mobilitazione sindacale dovrà esercitare la necessaria pressione sulle aziende per proteggere il potere d’acquisto dei dipendenti. Attraverso la cosiddetta “scala mobile dei salari“, i salari saranno automaticamente adeguati all’inflazione, in modo retroattivo, continuo e intergrale.
Riconversione e decostruzione ecologica: riduzione equa del consumo di energia e materiali, collettivizzazione e democratizzazione del settore energetico
Energia: Servizi di base
– Sarà garantita una fornitura di base di elettricità ed energia termica a un prezzo accessibile.
– I ricchi che consumano elettricità e gas oltre il fabbisogno di base dovranno pagare un’imposta sull’energia gradualmente progressiva.
– La sicurezza energetica di base sarà finanziata da un’imposta sui profitti delle aziende energetiche superiori alla media.
Abitare
– Ristrutturare! Programmi completi per l’isolamento termico degli edifici e il rinnovamento energetico degli impianti di riscaldamento devono essere attuati in parallelo e senza ritardi.
Nei programmi di investimento pubblico, la produzione di calore basata su gas e petrolio sarà sostituita da pompe di calore, pannelli fotovoltaici e forme di teleriscaldamento non fossili.
– I proprietari di immobili pagheranno i lavori di ristrutturazione al prezzo di costo. La ristrutturazione non deve comportare un aumento degli affitti. Per evitare che i costi della mancata manutenzione degli alloggi vengano scaricati sugli inquilini, i proprietari dovranno pagare le spese di riscaldamento aggiuntive fino all’esecuzione dei lavori di ristrutturazione.
– Piano di “adattamento” al clima e di urgenza; massiccio piano di isolamento del patrimonio abitativo; lotta alla speculazione attraverso un controllo più severo della proprietà terriera, etc., veto a nuove autostrade e progetti simili; divieto di estrazione di combustibili fossili (keep it in the ground).
Ambiente ed economia
– Controllo dei prezzi dell’energia, piano per la riduzione del consumo energetico su base socialmente egualitaria e finalizzato alla soddisfazione dei bisogni primari. Questa rivendicazione ha una dimensione internazionale poiché collegata al commercio di materie prime (energia, cereali, ecc.).
– Industria: decostruire e ricostruire le industrie dell’acciaio, dell’alluminio, del cemento, della chimica e della carta; sospendere i progetti di costruzione (riparazioni stradali e alcuni progetti infrastrutturali).
– Servizi: socializzare, ristrutturare e smantellare il marketing, le assicurazioni, le banche e i giganti dell’informatica.
Energia, guerra
– Defossilizzazione e indipendenza da qualsiasi regime ostile alle persone e al clima!
– La defossilizzazione delle società europee non è solo urgente a causa del riscaldamento globale, ma danneggia direttamente il guerrafondaio Putin e altri regimi ostili alle persone e al clima.
– La dipendenza dai combustibili fossili è una delle cause fondamentali dell’attuale elevata inflazione.
Costruiamo un movimento di sinistra che si batta per salari più alti, una migliore protezione dell’ambiente e la proprietà sociale del settore energetico!
Attualmente stiamo vivendo un approfondimento delle contraddizioni della società capitalista. L’estate del 2022 ci ha mostrato in modo drastico che la catastrofe climatica è ormai una realtà. Oltre alla crisi climatica, alla pandemia e alla guerra di occupazione russa contro l’Ucraina, quest’inverno in Europa ci sarà un’altra crisi: la povertà aumenterà massicciamente a causa dell’aumento dei prezzi dell’energia e dell’inflazione. Anche in Svizzera il potere d’acquisto dei dipendenti viene eroso dall’aumento dei prezzi. Questa prospettiva rappresenta una minaccia esistenziale per i lavoratori e le lavoratrici con bassi salari e per i poveri. La sinistra eco-socialista si trova di fronte alla sfida: pensare insieme alla guerra in Ucraina, alla catastrofe climatica, alla crisi energetica e ai massicci aumenti dei prezzi e sviluppare risposte solidali a questa complessa serie di attacchi e minacce.