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Bloccare la diminuzione delle rendite IPCT è a portata di mano, non lasciamoci sfuggire questa occasione!

Carissime, i

come tutti noi, immaginiamo anche voi stiate seguendo da tempo il dibattito sul futuro delle rendite della cassa pensione pubblica (IPCT) alla quale sono affiliati tutti i dipendenti del Cantone, i docenti comunali e i dipendenti di decine e decine di enti pubblici e parapubblici.

La grande mobilitazione delle ultime settimane ha denunciato le intenzioni del Consiglio di amministrazione dell’IPCT: diminuire il tasso di conversione dall’attuale 6,17% al 5% circa, decisione che comporterebbe automaticamente una diminuzione media delle rendite attorno al 20%.

Il movimento che si è creato a partire dallo scorso mese di giugno e che ha portato alla costituzione della Rete di difesa delle pensioni (ErreDiPi) ha adottato come rivendicazione centrale (votata in numerose prese di posizione, compresa la risoluzione adottata al termine della grande manifestazione del 28 settembre) la richiesta al Consiglio di amministrazione (CdA) dell’IPCT di “opporsi a qualsiasi proposta concreta di diminuzione del tasso di conversione senza avere garanzie formali che le scelte fatte non comportino (grazie a misure adeguate) diminuzioni delle rendite e dei salari reali”. Ciò comporta, visto che il CdA ha comunque approvato il principio di diminuire il tasso di conversione, la necessità di  congelare questa decisione principio fino a quando non verranno adottate misure di compensazione che possano evitare la diminuzione delle rendite. Concretamente, questo sarebbe possibile se i rappresentanti degli assicurati in senso al CdA di IPCT di non votassero le modifiche del regolamento che concettizzerebbero la decisione di principio.

ErreDiPi presenterà questa richiesta ai rappresentanti degli assicurati in seno al CdA di IPCT nel corso di un incontro previsto per i prossimi giorni.

La questione delle rendite pensionistiche nel settore pubblico, e in particolare i destini di quelli IPCT interpella i partiti politici che sono coinvolti nella gestione della cassa e che, a livello parlamentare, hanno approvato e approvano decisioni che hanno poi conseguenze concrete.

In un passato, sia lontano che più vicino, le decisioni più  importanti relative a IPCT ci hanno visti schierati su posizioni diametralmente opposte.

Nel 2012, al momento del passaggio della vecchia cassa pensione dal primato delle prestazioni a quello dei contributi (e la creazione dell’IPCT), voi vi siete schierati risolutamente e con convinzione – unitamente agli altri partiti di governo – a favore della riforma; riforma che ha comportato – oltre a tutta una serie di problemi finanziari non secondari – la diminuzione delle rendite del 20%, mentre noi, allora ci eravamo pronunciati, anche in Parlamento, contro quella sciagurata riforma.

Ancora di recente, al momento della decisione di “risanare” l’IPCT, avete optato – con tutti i partiti di governo – per un “prestito” di 700 milioni, mandando a monte la precedente proposta di un versamento del datore di lavoro di 500 milioni. Una decisione che noi abbiamo avversato, ritenendo che la soluzione proposta scaricasse di fatto il datore di lavoro da ogni responsabilità e da ogni contributo.

Ora il problema si ripropone con questa decisione della diminuzione del tasso di conversione.

Riteniamo che la rivendicazione avanzata dai lavoratori e dalle lavoratrici che si sono mobilitati – il congelamento della decisione di ridurre il tasso di conversione fino a quando non saranno messe in atto misure di compensazione – debba essere sostenuta con decisione dalle forze della sinistra.

Prima di tutto schierandosi pubblicamente a sostegno di questa rivendicazione; poi utilizzando tutte le capacità e le possibilità di cui dispone ognuna delle forze della sinistra per sostenere attivamente questa proposta.

È quest’ultima, di fatto, la ragione principale per la quale ci rivolgiamo a voi pubblicamente.

Come noto, la parte “padronale” in seno al CdA dell’IPCT viene nominata dal Consiglio di Stato sulla base della rappresentanza delle forze politiche in Consiglio di Stato. Il vostro partito è rappresentato dal gran consigliere  Fabrizio Garbani Nerini.

Nel rispondere ad una nostra recente interpellanza, il governo ha dichiarato che i rappresentanti del datore di lavoro sono liberi di agire: ha confermato di rinunciare a dare istruzioni ai propri rappresentanti in seno dal CdA di IPCT.

Questa indicazione permetterebbe quindi al vostro rappresentante in seno al CdA di schierarsi liberamente a favore di una proposta di congelamento della decisione di diminuire il tasso di conversione se questa venisse presentata in seno al CdA.

Sarebbe un’ottima cosa se, nel caso la questione si presentasse – magari su proposta dei rappresentanti degli assicurati come auspica ErreDiPi –  il vostro rappresentante si schierasse a sostegno della proposta concorrendo di fatto a costituire una maggioranza favorevole agli assicurati.

Siamo sicuri che, nei modi e nei tempi necessari, interverrete a favore di questo orientamento; ciò costituirebbe un grande incoraggiamento per tutti coloro che oggi si stanno battendo in difesa delle pensioni, nel settore pubblico così come in quello privato.