Queste righe vengono scritte alla vigilia di un’altra data molto triste: 300 giorni dall’inizio dell’aggressione su larga scala della Federazione Russa contro l’Ucraina. In questo articolo vorrei concentrarmi non sull’analisi della situazione sui fronti, ma sulla dimensione umana più comune di questa guerra. Quello che gli ucraini comuni stanno provando e vivendo mentre si trovano di fronte a una guerra orribile, la più grande guerra sul continente europeo dal 1945.
La prova più grande per i civili ucraini era inattesa prima dell’autunno 2022. Gli attacchi missilistici russi e i bombardamenti dei droni kamikaze iraniani sulle infrastrutture elettriche hanno effettivamente avuto un effetto profondo nel modificare la situazione umanitaria generale del Paese. Putin e l’imperialismo russo speravano vivamente che tutti gli orrori e i pericoli della catastrofe umanitaria in Ucraina avrebbero portato gli ucraini in piazza chiedendo alle loro autorità di capitolare immediatamente di fronte all’occupante. Tuttavia, la situazione si è rivelata molto diversa da quanto ipotizzato dai fanta-analisti di Mosca.
Milioni di cittadini ucraini sono stati costretti ad adattarsi alla realtà qualitativamente mutata della loro vita, ma hanno mantenuto la loro determinazione a resistere all’aggressione armata russa. E più la situazione nelle famiglie ucraine diventava difficile di giorno in giorno, più forte diventava la determinazione a resistere. Niente elettricità, niente acqua, niente riscaldamento, niente internet e ora molto spesso niente servizi telefonici regolare… È molto difficile da immaginare per i cittadini di Paesi in cui la vita è pacifica e gli orrori della guerra si colgono solo nei libri e nei film.
Vorrei usare la mia famiglia come esempio per illustrare il nostro ciclo di vita attuale. Ci svegliamo alle 7.30 del mattino e mentre nell’appartamento ci sono 1 o 2 ore di luce e acqua, dobbiamo fare una scorta d’acqua per la giornata, preparare il cibo, mandare il bambino a scuola. Siamo molto fortunati perché la nostra scuola ha un rifugio antiatomico che dovrebbe mettere al riparo gli scolari dagli attacchi dei missili. Durante un bombardamento aereo, i bambini e gli insegnanti scendono nel rifugio antiaereo e cercano di continuare a studiare lì. Tuttavia, pochissime scuole in Ucraina dispongono di rifugi antiatomici. Molto meno del 10% di tutte le scuole. Se una scuola non dispone di un rifugio antiatomico, le lezioni in tale scuola sono vietate in tempo di guerra per la sicurezza degli studenti e degli insegnanti. L’istruzione degli alunni in queste scuole è passata a un’opzione di apprendimento a distanza, cioè tramite comunicazione internet. Prima dei massicci attacchi russi alle infrastrutture energetiche iniziati il 10 ottobre 2022, questa opzione educativa consentiva, anche se in misura limitata, di mantenere un processo educativo stabile nelle scuole ucraine. Certo, non si trattava della stessa qualità dell’istruzione, ma era comunque la conservazione del processo di apprendimento stesso. I bambini ucraini avevano già sperimentato l’apprendimento a distanza a lungo termine durante l’epidemia COVID-19 e con lo scoppio della guerra il 24 febbraio 2022, erano già abituati a questa opzione. In Ucraina, gli alunni della generazione COVID-19 e dell’aggressione russa hanno persino ricevuto l’appellativo di “ZOOMer”, ovvero una persona che ha ricevuto la propria istruzione non a scuola durante le lezioni, ma a distanza attraverso il sistema “ZOOM”, cioè di fatto – non ha ricevuto affatto un’istruzione completa e di qualità.
Ma dal primo attacco missilistico del 10 ottobre 2022, a causa delle conseguenti massicce interruzioni di corrente e dell’assenza di Internet, gli studenti ucraini hanno smesso di ricevere anche questa opzione educativa estremamente ridotta. Non tutte le famiglie ucraine con bambini hanno la possibilità di diventare rifugiati nell’Europa orientale o occidentale. La stragrande maggioranza delle famiglie ucraine è rimasta a casa. La stragrande maggioranza degli scolari ucraini non può esercitare il proprio diritto all’istruzione a causa degli attacchi missilistici russi alle strutture energetiche.
Ho già sottolineato che per la mia famiglia è molto importante rifornirsi al mattino di acqua sufficiente per la giornata. Quando manca la corrente, infatti, viene automaticamente interrotta anche l’erogazione dell’acqua ai lavandini e ai servizi igienici. Al mattino le persone non hanno il tempo di preparare il cibo e di lavarsi allo stesso tempo. Le donne non hanno tempo di asciugare i capelli, anche se li hanno lavati. Si tratta, ovviamente, delle piccole cose della vita, ma sono proprio queste piccole cose a costituire la vita della maggior parte delle persone comuni. Non solo le pompe dell’acqua, ma anche quelle delle acque reflue smettono di funzionare a causa della mancanza di elettricità. Durante i cosiddetti “blackout”, quando in alcune regioni dell’Ucraina è mancata l’elettricità per diversi giorni di fila, le acque reflue degli edifici a più piani non sono state pompate dalle pompe. I propagandisti russi sui canali televisivi non hanno nemmeno nascosto la loro gioia alla prospettiva che gli ucraini anneghino presto nelle “loro stesse feci”. Questi sono stati esempi selvaggi di scene assolutamente ignobili di auto-umiliazione da parte della televisione russa, apologetica dell’invasione imperialista.
A dicembre è iniziato l’inverno 2022-2023. Non è ancora chiaro se sarà molto freddo o se si limiterà ai parametri tradizionali dell’inverno ucraino. Ma già ora la temperatura notturna raggiunge i -12 gradi, e con la massiccia mancanza di calore negli appartamenti dei comuni cittadini ucraini la situazione è estremamente grave. Se non c’è calore nelle case per almeno 3-4 giorni di fila con una temperatura minima bassa, sarà associato a una rottura di massa delle tubature, come quelle che forniscono acqua alle case, e delle fognature. Siamo già sull’orlo di una catastrofe umanitaria. Gli ucraini scherzano sul fatto che “qualsiasi freddo e gelo non ci porterà via”. È vero, ma i Paesi dell’Unione Europea si stanno già preparando ad accogliere ulteriori flussi di rifugiati ucraini nel pieno dell’inverno 2022-2023.
In questa situazione, ovviamente, l’assenza prolungata di Internet e del servizio telefonico sembra già il problema più piccolo per gli ucraini. Ma a causa di questo problema, milioni e milioni di persone hanno già perso il loro lavoro a distanza come freelance e altre professioni legate alle comunicazioni via Internet e al lavoro a distanza. Anche per inviare ai miei compagni della Lega Internazionale Socialista questo piccolo scritto, dovrò affrontare tutta una serie di problemi e difficoltà.
Naturalmente, nella situazione della nostra mobilitazione di massa degli ucraini per respingere l’aggressione imperialista russa, è abbastanza difficile sollevare le questioni di classe. Tuttavia, gli stessi capitalisti ucraini e i loro appetiti predatori spesso contribuiscono alla mobilitazione di classe dei lavoratori ucraini e della gente comune.
L’esempio più significativo ed eclatante di questa situazione è stato lo scandalo della società energetica DTEC, di proprietà dell’oligarca ucraino Rinat Akhmetov. Qualche tempo fa le aziende statali che forniscono elettricità per i consumi industriali e civili sono state privatizzate nell’interesse di alcuni importanti oligarchi ucraini. E quando, dopo il 10 ottobre, sono iniziate le interruzioni di massa dell’elettricità e dell’acqua in tutta l’Ucraina, i cittadini ucraini della classe operaia si sono affrettati a sottolineare che l’elettricità non era affatto tagliata nelle “villette” e nei complessi residenziali d’élite in cui vivono i membri dell’alta borghesia ucraina e i più alti strati della burocrazia. Persino i mass media, completamente controllati dalle autorità durante la guerra, non riescono a nascondere questa palese e brutale situazione di ingiustizia e disuguaglianza sociale. La situazione è iniziata a degenerare e il sentimento di protesta di massa ha rischiato di esplodere dai social network nelle strade delle città ucraine. La borghesia ucraina, vedendo questa minaccia, è stata costretta a fare pressione sugli oligarchi ucraini per minimizzare le proteste popolari. Anche nelle aree borghesi d’élite delle città e i complessi abitativi d’élite iniziarono a essere periodicamente privati dell’elettricità, anche se ovviamente in misura molto minore rispetto alle zone proletarie delle città. Nelle masse popolari cominciano a crescere pensieri e richieste di nazionalizzazione delle società oligarchiche di distribuzione dell’energia. Sono convinto che questi slogan e queste richieste diventeranno molto importanti nel nostro lavoro nel dopoguerra come alcune delle principali richieste di transizione del momento.
Per noi in Ucraina è più difficile che mai. Ma la tenacia della resistenza del popolo ucraino stupisce tutti. Siamo ispirati dal sostegno dei nostri compagni internazionali nella lotta socialista, sindacale e antimperialista. Sono convinto che il nostro popolo ucraino meriti il diritto al suo sviluppo libero e indipendente e che la classe operaia ucraina meriti la sua futura vittoria. E la sua vittoria è possibile solo in un fronte operaio mondiale unito e nella solidarietà dei lavoratori di tutto il mondo. Stiamo resistendo. Molto presto saranno già 300 giorni….
*Presidente del sindacato indipendente di tutta l’Ucraina “Zakhist Pratsi”, Lega socialista ucraina. Questo articolo è stato pubblicato per la prima volta in russo sul sito della Lega Internazionale Socialista (https://lis-isl.org/ru/2022/12/13/ucrania-300-dias-de-guerra-la-dimension-humana/?fbclid=IwAR2-r8Vs2YlbIe4P6a8iNVI8Liuawn667P4ZhRpWet18IOHBTVlTIMc81Xk). La traduzione dal russo in italiano è del giornalista Yurii Colombo ed apparsa sul sito www.matrioska.info il 27 dicembre 2022.