Qualche settimana fa l’MPS ha lanciato una petizione contro l’aumento delle tariffe dell’energia elettrica e del gas.
Questa petizione è rivolta al Municipio di Lugano (proprietaria di AIL che fornisce elettricità – oltre che a Lugano e anche ad alcuni comuni del Mendrisiotto) e ai Municipi del Mendrisiotto (ai quali è stata inviata una copia).
Sono 1’330 le firme a sostegno della petizione consegnata oggi alla cancelleria di Lugano.
Ricordiamo che poco meno di un anno fa, il Municipio di Lugano aveva annunciato un aumento delle tariffe dell’acqua potabile – poi avvenuto col 1° gennaio 2022 – del 20%. Per un normale nucleo familiare l’aumento è stato di circa 100 franchi all’anno. Già in quella occasione l’MPS aveva lanciato una petizione, inascoltata, con la richiesta al Municipio di Lugano di rinunciare all’aumento delle tariffe dell’acqua.
Ora, un altro elemento di prima necessità, l’energia elettrica, subirà un aumento. Infatti le AIL (Aziende Industria di Lugano) hanno annunciato nelle scorse settimane un aumento delle tariffe pari al 33,5% rispetto al 2022. Le AIL SA hanno affermato che il nuovo aumento dei prezzi dell’energia elettrica sarà di 200 CHF in più all’anno per un’economia domestica di medie dimensioni. Invece, il confronto fra le bollette del 2022 e quelle annunciate del 2023, fa stato di un aumento che sfiora i 400 CHF all’anno… E questo non è il primo aumento. Infatti, dal 2009, la tariffa dell’energia distribuita dall’AIL SA a una cinquantina di comuni ha subito un aumento costante: dal 2009 al 2022, la bolletta è infatti cresciuta del 12,1%. Con le tariffe del 2023, l’aumento sul periodo 2009-2023 sarà del 48,16%!
Tutto questo, sommato ad altri aumenti (premi cassa malati) e all’aumento dei prezzi di diversi generi alimentari, rende sempre più difficile la vita per le famiglie. Senza dimenticare che alla maggior parte dei salari non è stato riconosciuto il rincaro 2022 (1,5%) e verosimilmente rischia di non esserlo, o di esserlo solo in parte, neppure quello del 2023 (3,0%). L’insieme di questi aumenti sta letteralmente sgretolando il potere di acquisto di moltissime famiglie. La solidità finanziaria delle AIL SA e i cospicui dividendi versati costantemente alla Città di Lugano dovrebbero portare queste istituzioni a bloccare gli aumenti delle tariffe elettriche almeno per il 2023. Le condizioni materiali esistono. Manca, invece, la volontà politica. E a pagarne il prezzo saranno migliaia di famiglie, fuori e dentro i confini di Lugano.
La politica del Municipio di Lugano conferma ancora una volta, e la stessa cosa può essere detta anche per altre amministrazioni comunali, l’assenza di una politica sociale degna di questo nome. Invece di dare la priorità ai bisogni soprattutto delle famiglie con redditi bassi e medi, queste vengono colpite pesantemente con un aumento dei prezzi di alcuni beni di prima necessità, come l’acqua e l’elettricità. Aumenti che incidono ovviamente in maniera più pesante sui medi e bassi redditi, i quali non possono sottrarsi neppure volendo al bisogno di consumare acqua ed elettricità. Nessuna alternativa, se non quella di pagare gli aumenti delle bollette…