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Naturalmente i richiami e la disponibilità al dialogo da parte del governo e dei suoi partiti sono tutte balle. Lo sapevamo da tempo. Ora, questa recente iniziativa del governo non fa che confermarlo. E confermare che al governo proprio non va giù che i dipendenti discutano, comunichino tra di loro, si mobilitino in difesa delle pensioni. E, soprattutto, non va giù che lo facciano al di fuori dei canoni tradizionali, con sindacati accondiscendenti e pronti, alla fine, a mettersi sempre d’accordo. Non è questo il caso della Rete per la Difesa delle Pensioni (ErreDiPi) che punta il proprio sul coinvolgimento più ampio possibile dei lavoratori e delle lavoratrici; e a costoro spetta decidere i contenuti delle loro rivendicazioni, le forme di lotta, l’accettazione di eventuali accordi. Troppa democrazia per Vitta e soci: ed ecco che arriva l’attacco a ErreDiPi attraverso l’apertura di un’inchiesta verso due suoi noti attivisti. Una intimidazione che deve essere respinta e combattuta: prima di tutto partecipando massicciamente alla manifestazione prevista per mercoledì 14 dicembre in difesa delle pensioni. Qui di seguito la presa di posizione di ErreDiPi. (Red)

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Il giorno 7 dicembre 2022 il Consiglio di Stato ha comunicato a due membri attivi dell’ErreDiPi – Rete per la Difesa delle Pensioni – l’apertura di un’inchiesta disciplinare nei loro confronti. Sarebbero “colpevoli” di aver utilizzato l’indirizzario di posta elettronica dell’Amministrazione Cantonale (@edu.ti.ch e @ti.ch) per informare sulle attività e la campagna promossa dalla Rete contro il secondo taglio del 20% delle rendite IPCT.

Si tratta di un chiaro atto intimidatorio nei confronti di tutti coloro che attivamente, da mesi ormai, si stanno battendo in difesa delle pensioni di 17’000 persone e relative famiglie.

È evidente infatti che, attraverso l’attacco a questi due colleghi, si vuole colpire la Rete, in quanto organizzatrice principale, e di successo, della mobilitazione degli ultimi mesi.

Contestiamo le accuse rivolte ai due colleghi.

Ribadiamo però il diritto dei lavoratori e delle lavoratrici dell’Amministrazione Cantonale, della scuola e degli enti paracantonali di poter comunicare liberamente tra di loro, formando in questo modo un’opinione condivisa, democratica, utilizzando anche strumenti quali la posta elettronica interna.

Di fronte a queste intimidazioni, la Rete non può che ribadire con ancor maggior forza e convinzione l’invito a manifestare mercoledì 14 dicembre alle ore 17:30 in piazza Governo a Bellinzona.

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