Da più di tre anni è pendente la richiesta dell’MPS di istituire una commissione parlamentare di inchieste sulle morti in diverse case per anziani durante la pandemia. Una richieste rimasta inevasa in attesa dell’esito del procedimento penale. Ora non è più possibile attendere. Per questo i deputati e le deputate MPS in Gran Consiglio hanno scritto una lettera aperta alla commissione della gestione (che pubblichiamo qui di seguito) nella quale spiegano le ragioni per le quali questa richiesta debba essere affrontata con celerità. (Red)
Quanto emerso durante il processo penale contro i tre dirigenti della CPA di Sementina ha, purtroppo, confermato le problematiche che il Movimento per il Socialismo aveva sollevato in merito ai numerosi e troppi decessi tra i residenti di alcune case anziani durante la prima ondata Covid della primavera 2020.
Queste problematiche sono state oggetto di numerosi atti parlamentari che si erano scontrati con un muro di gomma governativo! Il comportamento dei partiti di governo non è stato da meno. Sono quasi tre anni che la nostra richiesta di costituire una commissione parlamentare d’inchiesta viene sistematicamente bloccata dalla commissione della gestione.
Un atteggiamento inaccettabile nel 2020 ed ancora di più oggi dopo che, grazie al dibattimento penale, la cortina di nebbia eretta dai partiti di governo si è un poco diradata.
1. Quali furono i punti principali delle problematiche da noi sollevate?
A questo proposito è opportuna una premessa: solo in una decina di case anziani su 68 la pandemia fece razzia. In queste case anziani i decessi furono, tra marzo e aprile, ben 146 su 965 residenti, pari al 15%. Nelle altre case anziani il tasso dei decessi fu del 5%, tre volte meno! Queste differenze furono dovute solo a sfortuna o furono conseguenze di atti e organizzazioni differenti? Una risposta precisa potrà essere data dai lavori di una Commissione Parlamentare d’inchiesta, ma è evidente che il medico cantonale e le direzioni delle case anziani hanno avuto delle chiare responsabilità.
2. Non si è stati in grado di comprendere la gravità!
Le direzioni delle case anziani in cui si concentrarono i decessi e con loro la proprietà (il più delle volte comuni o consorzi) hanno sottovalutato o non compreso a quali rischi stavano sottoponendo i residenti.
Non si può spiegare diversamente, ad esempio, che a Sementina per diverse settimane si è continuato a far giocare a tombola i residenti o si è avuta la brillante idea d’approfittare del fatto che un piano della casa era vuoto (a seguito dei decessi) per chiamare i dipendenti comunali ad imbiancare il piano (durante un periodo in cui ogni attività produttiva o artigianale era stata tassativamente vietata), o, ancora, l’impiego di personale risultato positivo. A ciò si aggiungono tutta una serie di situazioni problematiche che erano emerse dai vari servizi giornalistici. Pensiamo, ad esempio, all’invito delle direzioni a riciclare il materiale monouso, la mancata separazione (o fatta con ritardo) degli ospiti positivi dagli altri ospiti; personale curante obbligato a spostarsi tra i reparti con ospiti COVID e ospiti non COVID; numero insufficiente di test su ospiti e personale che presentavano sintomi; norme igieniche insufficienti; mancato rispetto tassativo del divieto di visita; mancanza di personale medico ed infermieristico con una formazione adeguata alla situazione d’emergenza.
Contrariamente a quanto messo in atto, ad esempio, da Lugano Istituti Sociali, in molte CPA le direzioni si sono rifiutate di sottoporre in modo sistematico il personale ai test. Vi sono strutture nelle quali il personale ha dovuto procedere al test individualmente e a proprie spese. Stesso discorso per gli ospiti con sintomi.
3. La direttrice sanitaria di Sementina era occupata per 2 ore alla settimana!
Dall’interrogatorio della direttrice sanitaria di Sementina è emerso che la stessa metteva a disposizione 2 ore alla settimana (dunque per un massimo del 5%) per dirigere questa struttura con 80 residenti. Le conseguenze di questa “scelta strategica” fatte dal Municipio di Bellinzona sono state pagate a caro prezzo dai residenti. Nelle altre case anziani in cui vi furono decessi quale era il grado d’occupazione delle direzioni sanitarie?
4. Abbiamo solo eseguito gli ordini!
Come emerso dal processo penale il medico cantonale è intervenuto con ritardo e con degli atti che in parte non erano né precisi né vincolanti. Prova ne sia che per questa negligenza i dirigenti di Sementina sono riusciti a schivare alcune imputazioni grazie alla tesi che quanto emesso dal medico cantonale sarebbero state solo delle raccomandazioni, per lo più a volte formulate in modo non preciso. Ci riferiamo, ad esempio, al distanziamento tra i residenti o all’obbligo dei test per chi palesava chiari sintomi.
Quanto affermato dalla dirigenza delle case anziani della Città di Lugano in data 7 maggio 2020 è emblematico: “Tutte le possibili precauzioni di carattere sanitario sono state applicate rigorosamente anticipando e/o rafforzando le indicazioni fornite delle autorità cantonali. I collaboratori con sintomatologie anche lievi sono stati allontanati dalle strutture nell’attesa dell’esito del test. I medici, sempre coordinati dalla direzione sanitaria, somministrano regolarmente lo striscio ai residenti in presenza di sintomi.” Queste strutture, che ospitano 600 residenti, durante la prima ondata furono confrontate con un solo decesso.
Viceversa, chi ha unicamente rispettato, o persino ignorato, le direttive del medico cantonale ha visto il virus diffondersi prepotentemente e decimare i residenti:
“Nella Casa per anziani di Sementina si è registrato un focolaio di infezione che è stato gestito… sempre d’intesa con e seguendo le direttive dell’Ufficio del Medico cantonale”. (Municipio di Bellinzona 26 aprile 2020). A Sementina i decessi furono almeno 22 su 80.
“Abbiamo applicato sin dall’inizio, in modo molto rigoroso, tutte le direttive del medico cantonale” Barelli direttore della casa anziani Visagno Claro (La Regione 8 maggio 2020) A Claro i decessi furono 15 su 80.
“La Greina ha da subito messo in atto tutte le direttive e le indicazioni dell’Ufficio del medico cantonale” Bordoli direttore della casa anziani Greina di Bellinzona (La Regione 12 maggio 2020) Alla Greina i decessi furono 11 su 59
“Dalla visita dell’Ufficio del medico cantonale non sono emerse criticità ma sono scaturite delle proposte di miglioramento di alcune modalità operative” Dottor Mehran Faeli direttore sanitario casa anziani Bianca Maria di Cadro (La Regione 17 aprile 2020). A Cadro i decessi furono 9-19 su 52.
5. Ai residenti nelle case anziani fu vietata l’ospedalizzazione
Quanto emerso dal processo penale ha rafforzato la nostra tesi secondo la quale durante la prima ondata vi fu una chiara decisione di non garantire ai residenti delle case anziani lo stesso livello di cure del resto della popolazione.
Ad esempio, non ospedalizzando gli anziani residenti positivi, non sottoponendo sistematicamente ai test chi aveva sintomi, ecc. Le affermazioni fatte al Corriere del Ticino in data 23 aprile 2020 dal direttore sanitario di Lugano Istituti Sociali dottor Roberto Di Stefano sono drammaticamente eloquenti: “Con gli altri colleghi, direttori sanitari, in accordo con l’Ufficio del medico cantonale (UMC) e con i rappresentanti della Società dei medici geriatri, abbiamo subito discusso su come gestire i nostri ospiti che sarebbero risultati positivi al SARS-CoV-2. Allo scopo di evitare, per quanto possibile, ricoveri in ospedali o cliniche, ci siamo presi la responsabilità di occuparcene nelle strutture di appartenenza, seguendo i suggerimenti forniti puntualmente dall’UMC tramite l’Associazione dei direttori di case anziani (ADI-CASI) e partecipando a numerosi e regolari incontri utili a condividere le nostre esperienze.”.
Affermazioni confermate da testimonianze da noi raccolte tra alcuni parenti: “Un paio d’ore dopo il medico della casa anziani mi ha richiamato per informarmi che nel frattempo dall’amministrazione cantonale era giunto l’ordine alle case anziani di non più ricoverare nessuno in ospedale”
Queste brevi considerazioni dovrebbero spingere la vostra commissione a recuperare il vostro colpevole ritardo nell’evasione della richiesta dell’MPS di istituire una commissione parlamentare d’inchiesta.
6. Audizione dell’MPS davanti alla Commissione Gestione e Finanze
Da ultimo chiediamo formalmente di essere sentiti dalla vostra commissione così da poter sviluppare le nostre considerazioni.