Il Movimento per il socialismo (MPS) ha preso atto delle varie proposte formulate dai media cantonali relative ai dibattiti tra i partiti in vista delle prossime elezioni cantonali.
L’MPS ribadisce la sua posizione, già resa nota qualche settimana fa: riteniamo che tutte le liste che concorrono per le elezioni dovrebbero godere dello spazio, indipendentemente della loro collocazione (al governo o meno), dalla loro forza elettorale (che siano o meno rappresentate in Parlamento), che – per le forze rappresentante in Parlamento – formano o meno un gruppo parlamentare riconosciuto (cinque deputati).
Questa nostra richiesta non si rivolge solo all’emittenza radiotelevisiva pubblica che, per il suo statuto di servizio pubblico, dovrebbe rispettare questi criteri; ma pensiamo che anche giornali e televisioni private dovrebbero attenersi a questo principio, non fosse per i finanziamenti pubblici che ricevono proprio perché, al di là del loro statuto, viene loro riconosciuto un ruolo di “servizio”.
In realtà i media, ed è questo l’atteggiamento di fondo che contestiamo, sono entrati, come fanno da sempre, nella logica di perpetuare le forze maggioritarie al potere e al governo, utilizzando gli attuali rapporti forza elettorali per giustificare un’organizzazione mediatica della campagna che pone queste stesse forze in una posizione di estremo vantaggio; questo anche in considerazione del fatto che nel corso di tutta la legislatura hanno già potuto sfruttare, nell’ambito della comunicazione sui media, questa posizione di vantaggio.
L’MPS constata inoltre non solo il mancato rispetto di questo principio elementare di parità tra le liste concorrenti; ma il proliferare di iniziative editoriali (di giornali e televisioni) che si caratterizzano per aspetti poco seri che sicuramente concorrono a degradare contenuti e toni del dibattito politico.
Pensiamo in particolare alle interviste-quiz progettate da alcuni giornali; iniziative nelle quali non trovano spazio, come dovrebbe essere in una campagna elettorale, temi e opinioni, ma solo domande-quiz, stile Zerovero, le cui risposte sono inutili per capire il profilo politico di un/a candidato/a.
Ancora peggio fa Teleticino che ha pianificato, riprendendo la penosa iniziativa di quattro anni fa condotta dal suo ex-direttore, un a trasmissione dal titolo Il gioco della foca, “divisa in due parti; nella prima parte vi sarà un quiz con domande di cultura generale anche legate alla politica ticinese. Nella seconda parte invece vi saranno delle prove di abilità”. Una trasmissione che avrà un girone di qualificazione con l’immancabile finale tra le meglio qualificate…una sorta di Giochi senza frontiere tra candidati/e… Inutile commentare ulteriormente.
Le candidate e i candidati dell’MPS non parteciperanno a simili trasmissioni dal carattere un po’ goliardico: pensiamo che alla fine di una legislatura che ha visto una pandemia mortifera, un’accentuarsi della crisi economica e sociale e la guerra tornare di attualità nel cuore dell’Europa vi sia ben poco da ridere. Sarebbe invece l’occasione per approfondire alcuni temi, moltiplicando le occasioni di dibattito e rinunciando a trasmissioni che, con la scusa di affrontare con “leggerezza” la politica, non fanno altro che deprimere l’interesse per la cosa pubblica.
Parteciperemo a quelle poche occasioni che ci sono state concesse e che, seppur in modo limitato proprio per le scelte che abbiamo qui sopra criticato, ci permetteranno di esprimere, il nostro punto di vista.
Non parteciperemo a quelle trasmissioni organizzate solo per dare voce e centralità alle forze e alle coalizioni che si presentano per il governo, relegando tutte le altre forze politiche a un ruolo decorativo, al massimo buone per formulare una domanda (a condizione che sia breve).
Proprio per questo ribadiamo quanto avevamo già annunciato in una nostra precedente comunicazione: i/le nostri/e candidati/e non parteciperanno – seppur invitati a “far pubblico” – alla trasmissione d’avvio della campagna elettorale della RSI (modem del prossimo 6 febbraio).