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Il Dipartimento delle Istituzioni ha annunciato la nascita di un numero verde per la sicurezza informatica, uno strumento, stando alle parole di Norman Gobbi, per aiutare le aziende vittime di attacchi informatici e fare prevenzione. Pubblico e privato hanno quindi unito le forze per combattere, sempre a detta del Direttore del DI, “un’emergenza sempre più presente”.

Fin qui si potrebbe dire: nulla di male…Peccato che da anni ormai il Movimento per il socialismo e diverse istanze del movimento femminista chiedano, senza successo,  l’attivazione di un numero verde di emergenza unico attivo 24 ore su 24 per le donne vittime di violenza domestica, abusi e molestie.  Un’emergenza reale se si considera che in media ogni giorno la polizia viene allertata 3 volte per casi di violenza domestica e sappiamo che questi casi sono solo la punta dell’iceberg di un fenomeno ben più vasto. E che dire delle molestie sui luoghi di lavoro: le recenti discussioni in Parlamento hanno mostrato come il problema sia in realtà ancora ben più ampio e diffuso di quanto non appaia.

Di fronte a questa semplice richiesta però le risposte concrete si fanno attendere, si sostiene che non sia possibile attivare un numero verde a livello cantonale e che bisogna attendere la politica federale; o, ancora, che le strutture ci sono e che un numero già esiste attivo però solo negli orari di ufficio…insomma si tergiversa e si perde tempo e intanto le donne continuano a subire.

Ancora una ulteriore prova di come il governo e i suoi partiti predichino male e razzolino ancora peggio.