Pubblichiamo il testo inviato in questi giorni dall’associazione ErreDiPi – Rete per la Difesa delle Pensioni – a tutte le candidate e i candidati di tutti i partiti che si presentano alle elezioni cantonali del prossimo 2 aprile. Il testo, al di là delle domande rivolte alle/ai candidate/i è interessante nella sua Premessa che fa una sintesi assai efficace delle questioni oggi in discussione. Per quel che ci riguarda, le nostre risposte alle cinque domande poste sono 5 SÌ decisi.(Red)
***************************
L’associazione ErreDiPi – Rete per la Difesa delle Pensioni – invita le candidate e i candidati al Gran Consiglio a prendere posizione su alcune delle questioni fondamentali circa l’IPCT.
Premesse
1. Nel novembre del 2012, il Gran Consiglio ha votato la Legge sull’Istituto di previdenza del Cantone Ticino (LIPCT). Di fronte alla necessità di risanare la vecchia Cassa Pensioni dei Dipendenti dello Stato (CPDS), il Parlamento cantonale ha fondato il nuovo Istituto di Previdenza del Cantone Ticino (IPCT) scegliendo una ricapitalizzazione parziale: in buona sostanza ha deciso di spendere meno (1).
Tale scelta è legittima, a condizione che l’istituto si doti di un piano di finanziamento che assicuri a lungo termine l’equilibrio finanziario e che lo Stato fornisca una garanzia per le rendite (2)
L’accordo del 2012 ha coinciso anche con il passaggio dal primato delle prestazioni al primato dei contributi.
È ben noto che gli assicurati e le assicurate IPCT nati dopo il 1963 hanno contribuito a questo nuovo assetto con la perdita del 20% delle proprie future rendite.
Dal 2012 tutti gli assicurati beneficiano inoltre di una remunerazione degli averi di vecchiaia molto inferiore a quanto promesso (3) e pagano un contributo di risanamento dell’1% sul salario assicurato (4)
In questo quadro di sacrifici, la prospettata diminuzione del tasso di conversione dal 6,17% al 5% porterebbe con sé un’ulteriore discesa delle rendite stimata attorno al 20%.
2. Già oggi le rendite di pensione dell’IPCT sono basse: si paga davvero molto, per ottenere poco. Un ulteriore taglio pare quindi oggettivamente improponibile e ingiustificabile (5)
Di conseguenza, se per ragioni tecniche deve essere ridotto uno degli elementi che contribuiscono a determinare l’ammontare delle rendite (nello specifico il tasso di conversione), riteniamo sia responsabilità del datore di lavoro impedire un’ulteriore discesa delle prestazioni modificando gli altri parametri in gioco. Ad esempio:
– aumentando i contributi del datore di lavoro;
– migliorando la remunerazione degli averi di vecchiaia;
– aumentando il tasso tecnico;
– allineando il tasso di copertura dell’IPCT a quanto previsto dalla LPP (passando cioè dall’85% all’80%).
3. Con la nuova legge sull’IPCT del 2012, il Gran Consiglio ha scelto di tenere nelle sue mani il finanziamento della cassa e di lasciare al CdA dell’IPCT la sola competenza sulle prestazioni previdenziali (6).
In pratica, il Parlamento decide i contributi, il CdA il tasso di conversione.
Ora, tale suddivisione non può essere utilizzata per imporre adesso una diminuzione delle rendite (conseguenza diretta della decisione di principio già assunta dal CdA di ridurre il tasso di conversione), senza che vi sia stata preliminarmente una discussione sulle necessarie misure di compensazione.
4. Il personale assoggettato all’IPCT ha espresso la sua opposizione a tale modo di procedere strutturandosi attorno all’ErreDiPi – Rete per la Difesa delle Pensioni – e partecipando alle manifestazioni di piazza organizzate dalla rete.
In questo modo il personale assicurato presso l’IPCT non ha fatto altro che esercitare un diritto fondamentale di espressione riconosciuto dalla nostra Costituzione.
1.“Un certo numero di enti pubblici tra cui il Cantone Ticino ha scelto il regime della capitalizzazione parziale per il proprio istituto di previdenza, in alternativa all’estremamente onerosa capitalizzazione integrale che sarebbe costata al Cantone almeno CHF 2.6 Mrd” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 4). La capitalizzazione parziale della cassa è costata 0.45 Mrd: lo Stato ha risparmiato dunque 2.15 Mrd, circa.
2. “Gli IPDP, con la modifica della Legge federale sulla previdenza professionale del 17 dicembre 2010, hanno potuto mantenere il sistema a capitalizzazione parziale alla condizione, secondo l’art. 72a LPP, di beneficiare della garanzia dello Stato per le prestazioni agli assicurati e di disporre di un piano di finanziamento, accettato dall’autorità di vigilanza, che assicuri a lungo termine l’equilibrio finanziario” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 4).
3. “[Nell’allestimento delle proiezioni alla base del passaggio dal primato delle prestazioni al primato dei contributi] era stato pure previsto l’accredito agli assicurati attivi di interessi sui loro capitali, via via più elevati, a partire dal 2% previsto per il 2013 per poi successivamente salire al 3%” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 7). E ancora: “Una quota di rilievo dei maggiori costi dovuti alla riduzione del tasso tecnico (CHF 120 mio) è stata presa a carico dagli assicurati attivi poiché in questi anni è stato riconosciuto sui loro capitali solo il minimo LPP [circa l’1%, nota nostra], e cioè molto meno di quanto previsto dal piano di finanziamento alla base della riforma entrata in vigore con l’1.1.2013, e pure molto meno dei rendimenti del patrimonio conseguiti dall’IPCT dal 2012” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 2). Nel 2011 le casse pensioni cantonali hanno riconosciuto in media circa il 3% di interesse annuo; quelle private circa il 4.5% (cf. Étude sur les caisses de pension en Suisse en 2022 – Résultats commentés, Swisscanto, p. 63).
4. Dal 2012, il contributo straordinario è diventato contributo di risanamento. Cosa cambia? Se passiamo ad un’altra cassa pensioni, perdiamo questo contributo.
5. “[…] è difficilmente ipotizzabile ‘chiamare alla cassa’ gli assicurati attivi più giovani [ci si riferisce ai nati dopo il 1962, nota nostra]. Infatti, proprio questi, con la riforma hanno già dovuto sopportare un taglio delle prestazioni attese di, mediamente, il 20% circa. […] Inoltre, proprio questa categoria di assicurati già sopporta un contributo di risanamento dell’1%. Infine, in questi anni, per far fronte al costo della riduzione del tasso tecnico, è stato accordato unicamente il tasso minimo LPP, e ciò nonostante i buoni rendimenti conseguiti dal patrimonio dell’IPCT” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 14).
6. “Con le nuove disposizioni della LPP, all’organo supremo dell’IPDP (nel caso dell’IPCT: il Consiglio di Amministrazione) la legge cantonale avrebbe potuto assegnare la competenza sulle prestazioni previdenziali o sui contributi da prelevare o su entrambi. Con la nuova legge sull’IPCT (Lipct) del 6 novembre 2012, la competenza sulla fissazione dei contributi previdenziali è rimasta del Cantone, mentre la competenza sulle prestazioni previdenziali all’IPCT” (Messaggio 7784 del Consiglio di Stato, 15.1.2020, p. 6).
Fatte queste premesse, sottoponiamo a tutte le candidate e ai candidati al Gran Consiglio – al quale spetta un ruolo fondamentale nelle discussioni e decisioni sull’IPCT – cinque domande, alle quali chiediamo di rispondere in modo semplice: con un sì o con un no. Ne trarrà giovamento la qualità e la chiarezza del dibattito politico sul futuro dell’IPCT.
Cognome e Nome della candidata / del candidato: _____________
Lista: ____________
1. Siete favorevoli a congelare l’attuale tasso di conversione (6,17%) fino a quando il Gran Consiglio non approverà delle misure di compensazione atte a impedire un’ulteriore riduzione delle rendite del 20%?
SI – NO
2. Siete favorevoli a che il Gran Consiglio adotti delle misure finanziarie – a carico dei datori di lavoro assoggettati all’IPCT – che permettano di evitare che un’eventuale riduzione del tasso di conversione comporti un nuovo taglio del 20% delle rendite?
SI – NO
3. Siete favorevoli a che il Gran Consiglio modifichi la legge sull’IPCT allineandone il tasso di copertura a quello minimo previsto dalle disposizioni della LPP (80% invece dell’85%)?
SI – NO
4. Siete favorevoli a che il Gran Consiglio annulli la decisione del 12 aprile 2022 (che prevede che il Cantone vari un prestito di 700 milioni all’IPCT) a favore di un ritorno alla proposta iniziale del Consiglio di Stato, cioè un versamento di 500 milioni da parte del Cantone all’IPCT?
SI – NO
5. Siete favorevoli a invitare il Consiglio di Stato ad annullare l’inchiesta amministrativa avviata contro due portavoce di ErreDiPi, accusati d’aver inviato, utilizzando la posta elettronica di servizio, informazioni ai propri colleghi in merito ai previsti tagli alle rendite pensionistiche?
SI – NO