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Il Movimento per il Socialismo (MPS) ha presto atto delle decisioni adottate dal CdA dell’IPCT nel corso delle ultime settimane e comunicate in questi giorni.
In primo luogo è opportuno ricordare che il CdA dell’IPCT è una struttura fortemente politicizzata con la presenza ufficiale di un rappresentate di tutti e quattro i partiti di governo (PLRT, Centro, Lega, PS) e dei rappresentanti dei sindacati VPOD, OCST e SIT.

Da mesi il personale assoggettato all’IPCT si sta mobilitando contro il taglio del 20% delle rendite (di vecchiaia ed invalidità) – conseguenza della decisione di ridurre il tasso di conversione dal 6,17% a circa il 5% nello spazio di alcuni anni – il cui principio era stato stato deciso dal CdA ad inizio 2022.

Gli assicurati, raccolti attorno alla Rete a Difesa delle Pensioni (ErreDiPi), l’associazione che ne ne difende gli interessi, chiede che questa decisione sia congelata fino a quanto non siano state approvate misure di compensazioni che garantiscano l’attuale livello delle rendite. Tale richiesta è stata pure presentata ai rappresentanti VPOD, OCST e SIT presenti nel consiglio di amministrazione, purtroppo senza esito positivo.

Dobbiamo apprendere con disappunto che il CdA, con voto unanime, ha modificato il regolamento ed effettuato una prima riduzione delle rendite con il 1° gennaio 2024. Tale modo di procedere è una chiara dimostrazione di insensibilità nei confronti degli assicurati e una dichiarazione di guerra nei loro confronti.

L’arroganza del CdA non si è però limitata a questo primo taglio. Nella comunicazione al personale viene affermato che la remunerazione all’1.5% degli averi di vecchiaia per l’anno 2023 è da intendere come prima misura d’accompagnamento per la riduzione del 20% delle rendite. Ricordiamo che le autorità politiche, Gran Consiglio e Consiglio di Stato e pure l’allora  Commissione di gestione della cassa pensione (la precedente denominazione del CdA) nel 2012 avevano garantito che nel 2023 il tasso di renumerazione degli averi di vecchiaia sarebbe stato del 4%. Dunque non si regala uno 0.5% ma si ruba uno 2.5%. D’altronde questa supposta “generosità” nel fissare questo tasso di remunerazione appare ridicola in un contesto caratterizzato dall’aumento dei tassi di interesse (e in particolare degli elementi di riferimento quali il tasso di rendimento delle ipoteche della Confederazione) che giustificherebbe remunerazioni ben superiori.

Da ultimo il CdA comunica che dal prossimo 1° aprile 2023 il granconsigliere PS e rappresentante PS nel CdA Fabrizio Garbani Nerini assumerà la carica di vice-direttore. Andrà ad affincare il direttore e Daniele Rotanzi (proponente delle liste PS alle prossime elezioni cantonali). L’ennesima conferma di come la politica e l’uso di cariche politiche vengano utilizzate, in questo cantone, per garantirsi adeguate carriere professionali.

L’MPS esorta il personale ed i pensionati assoggettati all’IPCT a continuare a rispondere attivamente alle mobilitazioni promosse dalla Rete a Difesa delle Pensioni. La prossima occasione sarà la festa di sabato 4 marzo a Giubiasco.

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