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Pubblichiamo il testo di un’interpellanza di Matteo Pronzini (a nome del gruppo MPS) in merito alla vicenda Unitas. (Red)

Si accavallano e si rincorrono le notizie sul Unitas e sul modo di agire dei suoi dirigenti in questi ultimi mesi.
Quelle più recenti ci dicono che l’ex direttore della RSI, dopo aver diretto quale presidente del giorno l’assemblea di Unitas dello scorso 21 maggio 2022, avrebbe ricevuto l’incarico da parte dell’attuale comitato di Unitas – ormai ampiamente delegittimato e che dovrebbe dimettersi secondo la volontà e le indicazioni del Consiglio di Stato, o perlomeno della sua maggioranza – di occuparsi della comunicazione dell’associazione. Altre voci, sempre legate all’ex-direttore della RSI, danno come probabile la sua elezione nel futuro comitato dell’Associazione. Naturalmente tali notizie devono essere prese seriamente in considerazione.

Recentemente, la RSI è stata al centro di una serie di segnalazioni di molestie e mobbing avvenute sotto la sua direzione.
Come si ricorderà nella primavera del 2021 La Regione aveva pubblicato la notizia che i vertici della Ssr (presidente CdA e direttore generale) avevano deciso di togliere dalle mani del direttore il dossier relativo alle accuse di mobbing e molestie all’interno dell’azienda. Ciò a seguito di due due tweet pubblicati ad aprile dal direttore uscente come risposte ad altri utenti Twitter su argomenti di natura sessuale: battute sopra le righe, ritenute non consone al ruolo e all’immagine del direttore della Rsi. 

Prima della fine della vicenda, l’ex direttore aveva poi annunciato il proprio pensionamento anticipato. Ora sembra che proprio l’ex direttore della RSI si appresti ad assumere un incarico direttivo in un’associazione implicata anch’essa in una vicenda di molestie non ancora conclusa, né tanto meno risolta.

Una presenza, in questa fase dello sviluppo della vicenda Unitas, che non può essere ignorata dalle autorità cantonali che hanno espresso, seppur tardivamente, la necessità di un cambiamento radicale di persone e atteggiamenti alla testa di Unitas.

Alla luce di queste considerazioni, chiediamo al Consiglio di Stato:

1. Quali sono esattamente i compiti che il delegittimato comitato Unitas ha affidato all’ex-direttore della RSI?

2. È stato, il governo cantonale, informato, o coinvolto, di questa decisione?

3. Se sì, per quale ragione non ha chiesto al delegittimato comitato di Unitas di soprassedere su questa decisione che, per le ragioni sopra richiamate, appare del tutto inopportuna?

4. È al corrente del fatto che l’attuale delegittimato comitato stia cercando di organizzare l’entrata dell’ex-direttore della RSI nel nuovo comitato in occasione della prossima assemblea generale?

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