Le scatole cinesi di Unitas

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“La mancata percezione che ci fosse del disagio significa che non c’era vigilanza, o che si è sottovalutata la situazione, oppure che c’era incompetenza in questo ambito. Fino al 2018 non erano state adottate misure all’interno dell’associazione perché non ce n’era bisogno, così si erano giustificati i vertici. Ma in questo modo, hanno spiegato gli avvocati, non si è creata la via affinché le segnalazioni potessero arrivare. E anche quando dopo sono arrivate, i vertici si sono limitati a prendere atto senza nemmeno confrontare la persona segnalata alle accuse che le venivano mosse”. È con queste parole che il portale di bluewin.ch riassume la presentazione fatta oggi, davanti all’assemblea di Unitas, dai due legati autori dell’audit che ha messo in luce le molestie perpetrate per oltre due decenni all’interno dell’associazione.
È esattamente la tesi che i nostri rappresentanti in Gran Consiglio hanno difeso durante le discussioni, in particolare di fronte a tutti coloro che giustificavano il proprio immobilismo, pur occupando posizioni dirigenziali all’interno dell’associazione, adducendo il fatto che “nessuno gli aveva detto nulla”.
Mentre tutto questo succedeva, creando disagio e sofferenza, i verti di Unitas erano occupati in ben altro: a organizzare meccanismi finanziari che permettessero all’associazione di usufruire dei più ampi sussidi pubblici, camuffando il patrimonio dell’associazione. Forse tutto legale, ma discutibile da un punto di vista morale.
È quanto vuole sapere il gruppo MPS in Gran Consiglio che, nei giorni scorsi, ha inoltrato l’interpellanza che riproduciamo qui di seguito. (Red)

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Unitas e scatole cinesi per incassare più sussidi pubblici

Come si evince dal conto economico e dal bilancio 2016 di Unitas, nel corso di quell’anno l’associazione ha proceduto a trasferire alle due sue fondazioni, Fondazione Unitas e Fondazione Emma ed Ernesto Rulfo, rispettivamente fr. 4’290’600 (immobili da reddito) e fr. 3’247’500 (liquidi).

Il reddito di questi immobili in base al confronto dei dati 2015 e 2016 è quantificabile in 348’000 franchi, il reddito dei mezzi liquidi a 65’000 franchi (2% interesse).

La Fondazione Unitas fu creata il 27 luglio 2000, facevano parte del Consiglio di Fondazione: Molinari Sandro, presidente, Rodoni Ernesto, Bernasconi Rino, Bertoli Manuele, Schwegler Sergio; dal 10 agosto 2022 Bertoli Manuele ha sostituito Molinari Sandro alla presidenza.

La Fondazione Emma e Ernesto Rulfo è stata costituita il 6 ottobre 2015 e nel Consiglio di Fondazione vi erano Molinari Sandro, presidente, Bobbia Plinio, Lardi Remo, Vicari Mario. Dal 17 giugno 2022 Lardi Remo ha sostitutito Molinari Sandro alla presidenza.

Per quale ragione l’associazione Unitas ha costituito 2 fondazioni e vi ha trasferito oltre 7 milioni di franchi?

La risposta ci viene data dalla lettura del verbale dell’assemblea Unitas del 23 maggio 2015:

Nell’ambito delle sue mansioni, la Commissione economica (del comitato Unitas) si è chinata sulla questione di questi immobili di reddito e ha individuato due ragioni importanti per arrivare a questa proposta.

La prima e più importante (sic.), è quella di rientrare negli scopi dell’assoicazione che non prevedono la gestione vera e propria di immobili di questo tipo per sostenere tutte le sue attività.

La seconda ragione consiste nel fatto che l’UFAS (Ufficio Federale delle Assicurazioni Sociali) a partire dal 2015, in fase di consuntivi e rapporti annuali terrà anche conto del patrimonio immobiliare dei diversi enti (tra i quali la Unitas) che beneficiano di sussidi federali. In altre parole, più un ente è in buona salute economicamente, più ci sono pericoli che gli vengano decurtati i sussidi.

Il direttore ricorda che la Unitas, per i suoi servizi d’informatica, tiflogico, giovani, sostegno e promozione corsi e la biblioteca riceve complessivamente circa 845’000 all’anno. E’ quindi anche per evitare pericoli di decurtamenti di sussidi che si propone questo trasferimento.

Come detto, la Commissione economica che si è chinata sulla questione, ha individuato la soluzione migiore e più logica, ossia trasferire questi immobili alla Fondazione Unitas in memoria di Tarcisio Bisi e Anita Gaggini.

Sentiti dapprima i membri del Consiglio della Fondazione Unitas, che si sono dichiarati d’accordo per effettuare questa operazione in materia unanime, anche il Comitato Unita, sentito il parere e la proposta presentata dalla Commissione economica, ha a sua volta aderito a questa soluzione.”

Lo stesso da quello della Fondazione Emma ed Ernesto Rulfo:

La parola passa a Sandro Molinari il quale presenta un breve riassunto di come Emma e Ernesto Rulfo si sono avvicinatati alla nostra associazione decidendo poi di devolvere il loro intero patrimonio, di circa fr. 3’200’000.00, alla Unitas chiedendo di utilizzarlo per nuove costruzioni quali appartamenti protetti o a pigione moderata. Da notare che l’eredita Rulfo è stata integrata nel patrimonio Unitas quale “fondo Rulfo per future costruzioni”.

L’amministratore della famiglia Rulfo, ora esecutore testamentario… ha in questi ultimi anni sollecitato più volte la Unitas di utilizzare questo patrimonio. Diverse opzioni sono state valutate ma, ma per motivi diversi, non sono state concretizzate.”

Alla luce di quanto fin qui esposto, chiediamo al CdS:

  1. Da chi era composta, nel 2015 la commissione economica di Unitas?
  2. La sottrazione dai conti di Unitas di questi 7 milioni e del relativo reddito (calcolabili in 350’000 annui per gli immobili e 65’000 franchi per la liquidità) quale influenza ha avuto in termine di contributo annuo da parte dell’autorità cantonale, rispettivamente da parte dell’UFAS?
  3. L’autorità cantonale si è accorta di questa sottrazione di capitali dai conti Unitas (per attribuirli alle fondazioni) e della funzione che essa aveva per aggirare le disposizioni relative ai sussidi cantonali e federali?
  4. Se sì, ha informato l’autorità federale (UFAS)?
  5. Ritiene che vi possano essere rilevanze penali in questo modo di procedere?
  6. Per quale ragione il signor Sandro Molinari, presidente di tutte e due le Fondazioni, nel corso del 2022 ha dimissionato?

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