Tempo di lettura: 4 minuti

Pubblichiamo questa interpellanza del gruppo MPS presentata negli scorsi giorni. (Red)

Nel marzo del 2020, il Gran Consiglio accoglieva una mozione relativa al Corso passerella. Si tratta di “un’offerta formativa che prepara all’Esame complementare passerella maturità professionale/maturità specializzata – scuole universitarie, disciplinato dall’Ordinanza concernente l’esame complementare per l’ammissione dei titolari di un attestato di maturità professionale federale o di un attestato di maturità specializzata riconosciuto a livello nazionale alle università cantonali e ai politecnici federali del 2 febbraio 2011”.

Constatando un crescente numero di iscritti, che non hanno potuto essere ammessi a seguito dell’introduzione del numero chiuso a partire dall’inizio degli anni 2010, il Gran Consiglio, nel corso della primavera del 2020, ha accolto una mozione (“Valorizziamo i corsi passerella per accedere all’università”) tesa ad ampliare l`accesso al Corso passerella e, nelle conclusioni relative all’accoglimento di tale mozione, chiedeva al Consiglio di Stato di procedere all’abolizione del numero chiuso per il Corso passerella «maturità professionale/ maturità specializzata – scuole universitarie»”.

Sulla base di questa decisione il Governo, già nell’anno scolastico immediatamente successivo, aumentava le sezioni (fino ad allora 2 per un totale di 50 studenti): nell’anno scolastico 2021/2022 sono state 6 e nell’attuale anno scolastico sono 5.

Il dispositivo finale della mozione summenzionata chiedeva inoltre al Consiglio di Stato “una valutazione dopo due anni dei risultati ottenuti dagli iscritti al Corso passerella per verificare se e in che misura la cancellazione del numero chiuso abbia contribuito o meno all’aumento percentuale degli insuccessi. Sulla base di questi risultati sarà così possibile riflettere sugli eventuali correttivi necessari per sostenere in modo più efficace le candidate e i candidati”. La formulazione impersonale del testo non permette di capire se tale riflessione e valutazione debbano essere di competenza del Governo o dello stesso Parlamento, visto che è il Legislativo cantonale ad essersi fatto promotore della cancellazione del numero chiuso. In ogni caso, il testo non fa riferimento ad un eventuale ritorno ad una situazione di numero chiuso; indica invece la necessità di verificare il rapporto tra cancellazione del numero chiuso e aumento della percentuale di insuccessi, così come l’adozione di “eventuali correttivi necessari per sostenere in modo più efficace le candidate e i candidati”, escludendo implicitamente il ritorno al numero chiuso anche in presenza di un aumento della percentuale di insuccessi. Facciamo inoltre osservare come tale valutazione dovesse intervenire “dopo due anni”, cioè al termine dell’anno scolastico in corso 2022/2023.

Contemporaneamente all`adozione della citata mozione, il Parlamento approvava il rapporto commissionale relativo ad una seconda mozione (“Il corso Passerella continui a educare alla cittadinanza”) in cui “si chiedeva di reintrodurre la disciplina -economia e diritto- nel Piano di studio preparatorio all’Esame complementare alla maturità professionale o specializzata (Corso passerella), ritenendo indispensabile l’insegnamento sul pensiero economico, giuridico e politico per raggiungere il livello di formazione minimo richiesto nell’ambito dell’educazione alla cittadinanza dall’iniziativa popolare “Educhiamo i giovani alla cittadinanza (diritti e doveri)”. Il corso di economia e diritto era stato abolito, per ragioni di risparmio, a fronte dal maggiore onere legato all`aumento delle sezioni da una a due.

Negli scorso giorni (3 aprile 2023) il DECS ha ufficialmente comunicato l’apertura delle pre-iscrizioni al corso di preparazione all’Esame complementare passerella 2023/’24. Al capitolo “numero di iscritti” di questa comunicazione si può leggere quanto segue: “Tenuto conto dell’alto tasso di bocciature conseguente alla sperimentazione di un’apertura dei corsi illimitata nell’anno scolastico 2021/2022 e dei dati relativi all’anno scolastico in corso, sono istituiti 3 corsi con al massimo 75 iscritti. Gli iscritti saranno selezionati sulla base di una graduatoria ottenuta calcolando la media pesata delle note delle materie dell’ambito fondamentale (le note di italiano e di matematica hanno peso doppio) riportate sull’attestato di maturità professionale e la nota complessiva”.

Al contempo, il Dipartimento ha fatto sapere, in via ufficiosa, che il corso facoltativo di economia e diritto sarà abolito per ragioni di risparmio.

Dalla comunicazione del DECS si può dunque desumere quanto segue:

1. È di fatto reintrodotto (3 sezioni con 75 posti) il numero chiuso per il Corso passerella.

2. Tale decisione si basa su una valutazione avviata (e conclusa) prima che i due anni fissati dal Parlamento siano giunti a termine. Sarebbero stati presi in considerazione i risultati dello scorso anno scolastico e altri non meglio precisati “dati relativi all’anno scolastico in corso”. Centrale, in questa valutazione – così pare di capire – il tasso di bocciature. Non abbiamo potuto appurare quali siano le percentuali di insuccessi in questione e quindi non è possibile confrontarli con quelli emersi negli scorsi anni (oscillanti tra il 52 e il 76% tra il 2010 e il 2019, come si può dedurre dal rapporto commissionale del 2020).

3. Il DECS fa discendere la sua decisione di reintrodurre il numero chiuso direttamente dalla evoluzione del tasso di insuccessi, contraddicendo palesemente la decisione del Parlamento che, di fronte ad un possibile aumento di questi insuccessi, riteneva necessario “riflettere sugli eventuali correttivi necessari per sostenere in modo più efficace le candidate e i candidati” e non certo ritornare al numero chiuso.

4. Viene nuovamente abolito un corso facoltativo di economia e diritto (un solo gruppo per tutte le sezioni) che il Parlamento aveva ritenuto necessario ripristinare per offrire un`adeguata formazione civica alle candidate e ai candidati che ne sentissero il bisogno.

Facciamo notare, di passata, che si sottopongono al Parlamento questioni di dettaglio relative all’organizzazione dell’insegnamento (ci riferiamo, ad esempio, al dibattito sull’insegnamento del tedesco alla scuola media) e poi si ignorano le decisioni dello stesso su questioni di natura scolastica che investono principi come il numero chiuso o il libero accesso a un’offerta scolastica.

Alla luce di queste considerazioni, chiedo al Consiglio di Stato

1.Condivide la decisione del DECS di reintrodurre il numero chiuso per il corso passerella già con l’anno scolastico 2023/2024?

2. Condivide la decisione del DECS di sopprimere il corso facoltativo di economia e diritto?

2. Non ritiene che tali scelte, anche di fronte a un eventuale aumento degli insuccessi, siano contrarie a quanto deciso dal Parlamento e che quindi una decisione su questo tema sia di competenza del Legislativo?

3. Non ritiene che un corretto modo di procedere sarebbe stato di affrontare le iscrizioni e l’organizzazione dell’anno scolastico 2023/2024 nello stesso modo dei due anni precedenti e approfittare di questo anno per valutare i risultati e, soprattutto, per “riflettere sugli eventuali correttivi necessari per sostenere in modo più efficace le candidate e i candidati”?