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Un’analisi comparativa delle statistiche sulla ricchezza imponibile in Svizzera conferma l’enorme concentrazione di ricchezza. Se tassassimo la ricchezza in modo sostenibile, potremmo raccogliere ogni anno circa 22,5 miliardi di franchi per il settore pubblico.

In un precedente articolo (1) abbiamo sollevato il problema della concentrazione della ricchezza in Svizzera, come indicato nelle inchieste annuali dei mensili Bilanz e Bilan. Vogliamo ora esaminare le statistiche relative alla ricchezza imponibile delle persone fisiche elaborate dall’Amministrazione federale delle contribuzioni (AFC). Come sostenuto da Bilanz e Bilan, le statistiche dell’AFC costituiscono in realtà una grossolana sottovalutazione della realtà, ma per motivi ben diversi.

Opacità statistica

Le ultime statistiche disponibili dell’AFC sulla ricchezza risalgono al 2019. È più facile che le statistiche ufficiali pubblichino informazioni sulla protezione degli animali (che arrivano fino al 2021) che sulla protezione delle persone (quelle sulla ricchezza arrivano sempre con 4 anni di ritardo).

Va notato che l’imposta sulla ricchezza è regolata dai Cantoni, anche se esiste una legge quadro federale, e viene riscossa esclusivamente dai Cantoni e dai Comuni, secondo una miriade di criteri diversi. A livello cantonale, le scale possono variare da una a sei volte, a seconda dei casi (2). È una giungla a tal punto che permette a qualsiasi Cantone di affermare all’infinito che “il vicino ha aliquote più basse e che quindi dobbiamo abbassare le ‘nostre’ aliquote“; un dumping fiscale ricorrente e legale a favore dei ricchi, che si gioca in 26 (semi)cantoni e 2136 comuni – e che le autorità chiamano “sovranità fiscale” (3), o anche a volte “armonizzazione fiscale” (4).

Una tassa che soddisfa i ricchi

Sono stati messi in atto diversi espedienti legali per minimizzare l’imposta sulla sostanza, al di là del fatto che il suo livello sia di per sé già molto basso (5): non esiste un’imposta sui guadagni in conto capitale sulla sostanza privata; solo quattro cantoni tassano (molto moderatamente) la successione a favore del coniuge o in linea diretta (6); l’imposta sulla ricchezza è limitata da uno scudo fiscale (o freno) in diversi cantoni; i debiti, le passività correnti e le ipoteche, che per definizione avvantaggiano i più abbienti mentre pesano maggiormente sui bilanci delle famiglie più modeste, sono dedotti dalle grandi fortune imponibili; il 2° e il 3° pilastro del sistema pensionistico, che sono sempre a vantaggio dei ricchi, non fanno parte della sostanza  prima del percepimento di una rendita.

Concentrazione sottostimata

Inoltre, le statistiche dell’AFC non colgono una parte significativa della concentrazione della ricchezza. Le ragioni sono molteplici. In primo luogo, se un patrimonio detenuto da un unico proprietario è distribuito su due o più cantoni, può apparire nei cantoni interessati sotto forma di patrimoni diversi, minimizzando la percezione statistica della concentrazione della ricchezza. In secondo luogo, a seconda del cantone, una parte significativa del valore dei beni non viene presa in considerazione o lo è solo in parte, in quanto questi beni sono valutati sulla base del valore di mercato (l’importo che si potrebbe ottenere in caso di vendita) ma non vengono rivalutati regolarmente – in particolare nel caso di collezioni di valore, titoli non quotati, ma anche alcuni titoli quotati, ecc. Alcuni beni sono valutati in base al loro valore di assicurazione contro gli incendi, ad esempio per gli immobili, o in base al valore di rendimento ottenuto da una società in un determinato periodo, il che può portare a sottostimare il reale valore di mercato, e quindi il valore di questi beni. Senza dimenticare che non sono inclusi gli averi posseduti all’estero da persone non residenti in Svizzera che possiedono degli averi in Svizzera sui quali pagano le tasse. Infine, come nel caso del calcolo dei patrimoni allestito da Bilanz & Bilan, è impossibile conoscere i patrimoni che i capitalisti nascondono nei paradisi fiscali o dietro società di comodo, qui o altrove, come abbiamo indicato nel nostro precedente articolo.

Matematica politica

Le indicazioni che seguono sulla ricchezza, secondo i dati dell’AFC, provengono dalle tabelle intitolate “Statistica della ricchezza tassata per tutta la Svizzera“, pubblicate dal 1969 ma regolarmente solo dal 2003. La serie statistica ha cambiato i suoi criteri dal 2003 (7), il che impedisce confronti a lungo termine. Si tratta di una tecnica collaudata delle autorità statistiche svizzere.

Tuttavia, nonostante ciò e in linea con le stime di Bilanz & Bilan, i dati federali mostrano un livello di concentrazione della ricchezza estremamente elevato e in crescita nel XXI° secolo.

I ricchi sempre più ricchi!

Secondo l’AFC, nel 2019  vi erano 5’463’532 contribuenti (8) che dichiaravano un patrimonio complessivo di 2’158 miliardi di franchi. Ciò rappresentava una somma equivalente a tre volte il PIL 2019 della Svizzera, pari a 717 miliardi di franchi. Questo è quanto abbiamo ricavato da queste statistiche, sulla base dei nostri calcoli. Va notato che abbiamo ridotto le undici categorie delle statistiche fiscali ufficiali a cinque categorie: 1) contribuenti senza ricchezza e contribuenti con la massimo 200’000 franchi di sostanza imponibile; 2) di cui (inclusi nella 1) contribuenti senza nulla in termini netti; 3) contribuenti con una ricchezza compresa tra 200’000 e 1 milione di franchi imponibili, che dispongono quindi di una ricchezza non trascurabile considerando ciò che è escluso dall’imposizione; 4) contribuenti che dichiarano più di 1 milione, persone fisiche ricche o molto ricche; 5) di cui (inclusi nella 4) contribuenti molto ricchi, con più di 10 milioni di sostanza.

Cosa constatiamo tra il 2003 e il 2019, in termini percentuali? Da un lato, la percentuale di individui che dichiarano da 0 a meno di 200’000 franchi è diminuita del 5,2% in questi sedici anni, e la loro ricchezza totale è diminuita ancora di più, del 5,6%. Dall’altro, la percentuale di contribuenti che dichiarano tra 200’000 e 1 milione di franchi è cresciuta del 2,4%, mentre la loro ricchezza totale è diminuita del 10,4%. Si noti anche che la percentuale di coloro che dichiarano più di 1 milione è aumentata del 2,8%, ma del 16% in termini di ricchezza! Infine, tra questi ultimi, il numero di persone che dichiarano più di dieci milioni è diminuito del 3%, mentre la loro ricchezza totale è aumentata del 7% in questi sedici anni!

Un’oligarchia capitalista

Nel 2019, le statistiche dell’AFC ci permettevano di affermare che il 23% dei contribuenti non possiede nulla. O che il 74% dei contribuenti – quelli che dichiarano da 0 a 200’000 franchi – possiede meno del 7% della ricchezza imponibile del Paese. O che il 6,5% di loro – gli ultramilionari – dichiara il 70% della ricchezza imponibile. O che lo 0,3% – quelli con oltre 10 miliardi – detiene il 34% della ricchezza totale (il 7% in più rispetto al 2003). Una vera e propria oligarchia capitalista!

Da un altro punto di vista, secondo un rapporto del Consiglio federale pubblicato alla fine del 2022 (9), la ricchezza dell’1% più ricco dei contribuenti in Svizzera è passata tra il 2005 e il 2018 dal 38% al 44% della ricchezza imponibile totale del Paese. Secondo la stessa fonte, nello stesso periodo la ricchezza del 10% dei contribuenti più ricchi del Paese è passata dal 73% al 78%.

Una migliore condivisione della ricchezza sociale

Per concludere, possiamo affermare che se nel 2019 i 2’158,33 miliardi di ricchezza totale delle persone fisiche corrispondeva complessivamente a circa 7,5 miliardi di imposte sulla sostanza, compresi cantoni e comuni, il che rappresenta meno dello 0,35% della ricchezza totale, possiamo ipotizzare quanto segue. A cominciare dalla constatazione che un’imposta sulla sostanza tre volte superiore a quella attuale farebbe affluire nelle casse pubbliche circa 22,5 miliardi all’anno. Che questa somma rappresenterebbe il 18,9% dell’aumento in un solo anno (dal 2018 al 2019) della ricchezza totale delle persone fisiche con sostanza imponibile superiore a 3 milioni (e questo con un’imposta progressiva, senza toccare la sostanza fino a 3 milioni o le esenzioni di cui abbiamo parlato).

Torneremo, in un prossimo articolo, sulle imposte sulla sostanza e di successione.

*Dario Lopreno, insegnante in pensione, è membro del sindacato VPOD/SSP. L’articolo è apparso il 24 febbraio 2023 sul giornale Services publics. La traduzione in italiana è stata curata dal segretariato MPS

1. Services pubblics, 3 febbraio 2023, pag. 7. Cfr. https://ssp-vpod.ch/site/assets/files/0/45/293/ssp_02_web.pdf
2. Credit Suisse: Onere fiscale per persone giuridiche e privati, Zurigo, giugno 2022.
3. Conferenza fiscale svizzera (CST): aliquote e coefficienti fiscali, Berna, 2021.
4. Conferenza fiscale svizzera (CST): Imposta sulla sostanza delle persone fisiche. Berna, 2021.
5. Idem.
6. Credit Suisse: Tableau Overview delle imposte cantonali sulle successioni e sulle donazioni. Zurigo, gennaio 2023.
7. Statistica sulla tassazione della sostanza per l’intera Svizzera: https://www.estv.admin.ch/estv/fr/accueil/afc/statistiques-fiscales/statistiques-fiscales-general/statistique-fortune-imposee-ensemble-suisse.html
8. In alcuni casi una persona può essere considerata come due contribuenti in due cantoni.
9. Distribuzione della ricchezza in Svizzera. Rapporto del Consiglio federale. Berna, dicembre 2022.
10. Marco Salvi: L’1% paga più della metà. Su chi ricade l’imposta sulla ricchezza? Sito web di Avenir Suisse, 20 agosto 2021.