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Pubblichiamo qui di seguito un’interpellanza dei deputati MPS in merito all’incidente nel tunnel del Gottardo e sulle conseguenze per gli utenti. (Red)

Lo scorso 10 agosto 2023 un treno merci assemblato in Italia è deragliato nella galleria di base del San Gottardo. Essa risulta, per un ampio tratto, fortemente danneggiata e totalmente chiusa. Dalle informazioni date dalle FFS a partire da mercoledì 23 agosto 2023 vi sarà una parziale apertura al traffico merci. Prima dell’inizio del prossimo anno non è previsto, sempre secondo l’ex regia federale, una riapertura al traffico passeggeri.

Il deragliamento ha causato due problemi principali: la sicurezza di un eventuale evacuamento dei passeggeri bloccati nel tunnel (a seguito del danneggiamento di una porta di separazione tra le due canne) e 8 chilometri di binari da sostituire. Dalle informazioni trapelate un macchinista aveva segnalato ancora prima di Bellinzona che dal treno merci saliva una colonna di fumo. A seguito di ciò il treno è stato fatto fermare a Bellinzona per ripartire in un secondo momento. Evidentemente i controlli fatti non sono stati completi ed all’altezza della situazione.

Questa messa fuori esercizio della galleria di base crea enormi disagi sia per i passeggeri che per le merci. Dal canto loro, almeno per il momento, le FFS hanno fornito solo informazioni frammentate, senza indicazioni precise sui tempi per rimettere in esercizio la galleria.

Come logico che sia, da più parti si sono avanzate richieste alfine di mitigare i disagi: gli studenti, gli utenti, i padroni del settore del trasporto merci e altri. Soprattutto quest’ultimi stanno facendo la voce grossa e chiedono alle FFS d’essere i soli a poter usufruire del tubo ancora agibile. A loro parere i passeggeri devono, fino alla riapertura completa della galleria, sobbarcarsi 60, rispettivamente 120 minuti di viaggio in più. Dimenticano di dire che a differenza dei passeggeri il settore merci ha più possibilità per l’attraversamento delle alpi.

Fa specie che in questa situazione l’unica voce che non si è ancora fatta sentire è quella del Consiglio di Stato del Canton Ticino. Tutti sanno che negli ultimi anni il CdS ha assunto un atteggiamento che potremmo definire, eufemisticamente, accondiscendente verso le FFS (vedi Officine FFS, ma anche i disservizi di cui vive il servizio locale – pensiamo a TILO); ma ora sarebbe forse il caso di assumere una posizione chiara a tutela degli interessi della popolazione utente.

Per questa ragione chiediamo al CdS se non ritiene necessario intervenire verso le FFS affinché:

  1. Comunichino in modo preciso le principali scadenze per la rimessa in esercizio della galleria di base del Gottardo;
  2. una volta completata la messa in sicurezza, il traffico passeggeri possa riprendere almeno parzialmente (ad esempio al mattino presto, sera tardi e domenica sera);
  3. il volume di posti alla domenica sera, tenuto conto del grande numero di studenti che ritorna oltre Gottardo, sia garantito al 100% invece che al previsto 70%;
  4. Il costo dei biglietti venga ridotto fintanto che la galleria di base del Gottardo non sarà nuovamente del tutto agibile.
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