Le ondate di calore sono ormai parte integrante della realtà contemporanea. Il Ticino, come altre numerosissime regioni, è stato investito da ondate di calore (canicola) mai viste in passato. Fenomeni da ricondurre essenzialmente al riscaldamento climatico (segnaliamo l’articolo sul nostro sito: Pianeta in fiamme * MPS – Movimento per il socialismo (mps-ti.ch)).
Fondamentale, oltre alla lotta complessiva contro il riscaldamento climatico e alle rivendicazioni di fondo, avanzare anche proposte a breve termine che permettano perlomeno di rispondere agli effetti nocivi di queste ondate sulle persone; certamente le categorie più deboli (anziani, etc.), ma tutti coloro che sono costretti a lavorare all’aria aperta e a spostarsi per lavoro in queste giornate. Non bastano più, evidentemente, i soliti consigli che le autorità sanitarie diffondono ogni anno all’avvicinarsi dei caldi estivi. La canicola che stiamo vivendo – che ha fatto segnare per il secondo anno consecutivo record di alte temperature – è un fenomeno ormai strutturale che va affrontato, nelle sue origini ma anche nelle conseguenze immediate, con provvedimenti radicali.
Per questo il solo riferimento apparso in questi giorni (l’accordo contrattuale nell’edilizia che prevede, in caso di allerta canicola di livello 4, l’interruzione del lavoro alle 15.00) ci pare decisamente insufficiente. Prima di tutto per i limiti della protezione, poiché è evidente che una giornata intera su un cantiere, anche se limitata alle 15.00, lascia danni e tracce sul fisico di chi vi lavora; poi perché sono molte le categorie, al di là dei lavoratori edili, che subiscono le conseguenze sulla salute e sulle condizioni di lavoro. Basti pensare, per non andare troppo lontano, a categorie come quelle del settore artigianale legato all’edilizia (per le quali non vi è nessun accordo di protezione); ma ancora ad altre professioni come quelle dei trasporti, della manutenzione dei giardini, della stessa agricoltura, etc.
Appare quindi necessario che si pensi a misure di protezione della salute che riguardino tutti i lavoratori e le lavoratrici, ma anche coloro che subiscono le conseguenze di queste calure laddove lavorano, studiano o sono semplici ospiti. Pensiamo, ad esempio, alle case per anziani (che, tra l’altro, ospitano persone più fragili) oppure alle scuole la cui riapertura sempre più anticipata rischia di porre in futuro problemi non indifferenti (ne sanno qualcosa gli studenti di alcuni cantoni romandi il cui rientro scolastico è coinciso con una settimana di forte canicola).
È partendo da queste considerazioni che i deputati dell’MPS hanno presentato quattro iniziative parlamentari elaborate al Gran Consiglio per modificare la legge sanitaria con l’obiettivo di introdurre misure di protezione per lavoratori e lavoratrici, utenti di strutture sociali e scuole. Per i lavoratori segnaliamo la richiesta che “In caso di allerta canicola di grado 3 tutte le attività all’aperto e le attività all’interno in assenza di climatizzazione sono di principio vietate a partire dalle ore 12.00. In caso di canicola di grado 4 tutte le attività all’aperto e le attività all’interno in assenza di climatizzazione devono essere interrotte. Il Consiglio di Stato stabilisce le norme d’applicazione.” La stessa proposta è stata inoltrato con una mozione da parte dei consiglieri comunali MPS della città di Bellinzona. Ai seguenti link potete leggere il dettaglio delle proposte (evidenziate in giallo le proposte di modifica):
https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2023/08/legge-sanitaria-4-iniziative-canicola.pdf
https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2023/08/Mozione-canicola-CC-Bellinzona.pdf
Vale poi la pena ricordare che già nella scorsa legislatura (circa un anno fa) l’MPS aveva proposto un’iniziativa cantonale (cioè una proposta del Parlamento cantonale indirizzata a quello federale per la modifica di una legge federale) proprio in relazione alla canicola; in particolare si chiede che la canicola sia considerata una intemperia (al pari della pioggia, della neve, del gelo, etc.) e che quindi l’assicurazione contro la disoccupazione riconosca le indennità per intemperie anche a questo tipo di evento. La proposta dell’MPS è scaricabile al seguente link: https://mps-ti.ch/wp-content/uploads/2023/08/IC-19.09.2022-Pronzini-e-cof.-Introdurre-nella-LADI-il-diritto-alle-indennita-dintemperie-in-caso-di-canicola.pdf
Inutile aggiungere che, come sistematicamente avviene per le decine e decine di proposte di legge presentate dall’MPS, il Gran Consiglio non l’abbia ancora discussa, malgrado la sua chiara attualità e malgrado siano trascorsi i termini previsti dal regolamento del GC affinché questi atti parlamentari vengano evasi.
Le proposte che abbiamo formulato sono naturalmente una prima reazione. Altre potranno e dovranno seguire, magari anche più precise e articolate.