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Pubblichiamo il volantino che l’MPS sta distribuendo in questi giorni e che spiega le ragioni per le quali le AIL e la città di Lugano possono benissimo sopportare la moratoria sulle tariffe elettriche proposta dall’MPS. E questo senza intaccare né gli investimenti, né i dividendi che AIL versa alla città di Lugano, come confermano le cifre della tabella che pubblichiamo qui di seguito. (Red)

A un anno di distanza ci risiamo! Nell’attesa di sapere se i premi di cassa ammalati aumenteranno di un altro 8-9%, abbiamo la certezza che le tariffe elettriche delle AIL SA esploderanno nuovamente. Infatti, le AIL SA hanno deciso che nel 2024 i quasi 115’000 utenti subiranno un nuovo aumento dell’11,64%, sommato a quello del 32,16% imposto nel 2023! È ormai dal 2017 che le tariffe AIL continuano a crescere, anno dopo anno. Dal 2009 l’impennata delle tariffe delle AIL SA è stata del 65%! Nel 2009 si pagava una tariffa totale di 19,25 centesimi per Kilowattora. Nel 2024 il prezzo per l’energia elettrica sarà di 31,84 ct./KWh! Senza dimenticare l’aumento del 20% a partire dal 1° gennaio 2022 per la bolletta dell’acqua potabile e l’inflazione che continua a corrodere i salari delle economie domestiche…

La petizione firmata da 1’300 utenti cestinata dal Municipio di Lugano…

Davanti a questo scenario, l’MPS aveva già lanciato a fine 2022 una petizione che chiedeva al Municipio di Lugano di rinunciare all’aumento delle tariffe dell’energia elettrica e del gas per il 2023. A gennaio 2023 il Municipio di Lugano la liquidava con la seguente risposta: «Tenuto conto degli aspetti presentati si ritiene come “non percorribile” quanto proposto dalla petizione. Ciò significherebbe infatti mettere a rischio l’esistenza delle AAE stesse [Aziende di approvvigionamento energetico, cioè le AIL SA]». È la solita tattica del catastrofismo, messa in avanti per evitare il confronto politico. In primo luogo, neppure volendo riusciamo a immaginare un modo per affondare una società che vende un bene fondamentale come l’energia elettrica   in un regime di quasi monopolio. In secondo luogo la petizione dell’MPS chiedeva rinunciare all’aumento deciso per il 2023, quindi un intervento di breve durata, non di fornire l’energia gratuitamente…

Le autorità politiche hanno una responsabilità diretta negli aumenti delle tariffe elettriche!

Ancora più inaccettabile questa affermazione del Municipio di Lugano: «tuttavia, i prezzi di prodotti e servizi non fanno però parte di quegli aspetti su cui un Municipio ha potere decisionale, ciò in quanto parte di un sistema di economia di mercato». Assolutamente falso. Le AIL SA sono di proprietà al 100% del Comune di Lugano, il quale ne esercita il controllo strategico attraverso i suoi rappresentanti politici: Mario Antonini (PLR), Angelo Bernasconi (Il Centro), Lukas Bernasconi (Lega), Gian Maria Bianchetti (Lega), Fabio Forrer (PLR), Filippo Zanetti (PS) e il municipale Filippo Lombardi (Il Centro). Il consiglio di amministrazione ha la facoltà di controllare la politica di un’azienda, sia nelle scelte più correnti che in quelle straordinarie. E soprattutto assume la responsabilità ultima, politica, della condotta aziendale esercitata dai vertici aziendali. Consiglio d’amministrazione e direzione aziendale possono invece “controllare i prezzi” dell’energia elettrica erogata a favore dell’utenza.

A condizione che il principio perseguito sia quello di non ricercare la massima redditività, cioè incamerare il maggior numero di profitti, ma servire gli interessi dell’utenza, ossia offrire un prezzo il più contenuto possibile. Cosa che le autorità politiche luganesi non hanno fatto, permettendo alla direzione di AIL SA di speculare pericolosamente sul mercato dell’energia elettrica. Un esempio concreto? AET nel 2016 aveva offerto il contratto AET Blu, ossia un’offerta a lungo termine (10-15 anni) basata sui costi della produzione idroelettrica del portafoglio aziendale AET, quindi non ai prezzi di mercato. Quando è stato presentato il contratto AET Blu, i prezzi di mercato risultavano di poco inferiori ai costi di produzione AET, per questa ragione le aziende di distribuzione ticinesi, comprese le AIL SA, hanno sottoscritto solo una parte dell’offerta di AET, preferendo acquistare a breve termine a prezzi più vantaggiosi… È così che AET ha dovuto vender la quota residua di AET BLU oltre Gottardo! La direzione delle AIL SA ha preferito schivare questa proposta che avrebbe potuto evitare l’impennata dei prezzi del 2023 e del 2024, continuando ad acquistare a corto termine sul mercato liberalizzato, fino a quando i prezzi sono schizzate alle stelle. Poco importa, tanto i profitti delle AIL SA e del Comune di Lugano sono stati comunque assicurati dalle cittadine e dai cittadini serviti dall’azienda luganese che hanno compensato l’aumento dei prezzi con l’aumento delle tariffe…Se i rappresentanti politici delle AIL SA avessero imposto la sottoscrizione del contratto AET BLU, ciò avrebbe significato, di fatto, intervenire sui prezzi dell’energia elettrica a favore dell’utenza.

Le AIL SA possono rinunciare a una parte del proprio consistente patrimonio per abbassare le tariffe elettriche

Municipio e consiglio comunale di Lugano possono decidere di limitare i prezzi dell’energia elettrica anche in un altro modo. Per esempio attingendo alle riserve di vario genere accumulate dalle AIL SA e rinunciando per qualche tempo ai lauti dividendi incassati dalla prima, pari a 9,2 milioni di franchi l’anno. Richiesta impossibile? No, a pochi chilometri da Lugano c’è chi l’ha fatto. Il Municipio di Stabio, ha deciso di ordinare lo scioglimento di una parte degli accantonamenti costruiti nel tempo delle Aziende Municipalizzate Stabio (AMS), circa 3’000 utenti serviti, per evitare un nuovo aumento da parte della sua controllata delle tariffe per il 2024. È così che gli utenti di Stabio avranno delle addirittura delle tariffe nel 2024 inferiori dello 0,23% rispetto a quelle del 2023, da 26,48 a 26,42 cts./KWh. Ecco un intervento sulle tariffe! Se questo passo è stato fatto da una piccola azienda elettrica comunale, le AIL SA di Lugano possono fare molto di più!
Questa società gode infatti di un’ottima salute finanziaria. Per anni ha potuto consolidare un patrimonio finanziario di assoluto rilievo. In questo senso, le voci contabili “Accantonamenti a lungo termine” e “Accantonamenti a breve termine” registrano cumulativamente, nel 2021, un valore di 184,2 milioni di franchi. Se ci concentriamo esclusivamente sugli “Accantonamenti a lungo termine” – anche se quelli a breve termine meriterebbero un’analisi accurata – questi raggiungevano, sempre nel 2021, la cifra elevatissima di 121 milioni di franchi. A titolo di paragone, nel 2021, l’Azienda Elettrica Ticinese (AET) aveva a passivo accantonamenti a lungo termine per 23,283 milioni di franchi (16,081 milioni di franchi di accantonamenti a breve ter- mine), ossia una cifra cinque volte inferiore a quella contabilizzata dalle AIL SA. Non si capisce quali siano i rischi futuri ipotizzabili per le AIL SA che giustifichino degli accantonamenti di 184 milioni di franchi. E neppure si capisce quale evento debitorio del passato, di cui l’importo e/o la scadenza sono incerti, giustificherebbe degli accantonamenti della portata di quelli delle AIL SA. Gli accantonamenti, soprattutto quelli a lungo termine, dell’azienda luganese sono in realtà delle riserve palesi o libere. Infatti, gli accantonamenti economicamente non necessari che non vengono sciolti diventano delle riserve latenti. Queste possono essere dunque sciolte per far fronte a situazioni improvvise, importanti, gravi. Come l’aumento sproporzionato dei prezzi generati da manovre speculative sui mercati dell’energia elettrica, situazione della quale i clienti sono vittime passive. In questo senso, il comune di Lugano potrebbe imporre uno scioglimento parziale di queste riserve palesi per mantenere almeno le tariffe del 2024 al livello di quelle del 2023, senza mettere in pericolo l’esistenza delle AIL SA. Tanto più che la manovra avrebbe un carattere eccezionale e limitato nel tempo. Senza considerare che la stabilità del settore della fornitura di energia elettrica, in ter- mini di redditività garantita da una domanda che non diminuirà nel tempo, permetterebbe una rapida ricostituzione di queste riserve.

E le autorità politiche cittadine possono fare lo stesso rinunciano ai dividendi delle AIL SA!

Inoltre, il Comune di Lugano potrebbe decidere di ridurre o annullare i dividendi percepiti dalle AIL SA, destinando queste somme al contenimento delle tariffe 2024 ai livelli del 2023. Questo sarebbe un gesto di sensibilità e di rispetto nei confronti del difficile momento economico che vivono migliaia di famiglie clienti delle AIL SA. I contrari a questo orientamento tireranno fuori dal cilindro il discorso che ridurre i dividendi pagati dalle AIL SA significherebbe ridurre le entrate finanziarie a disposizione del Comune, provocando magari una riduzione dei servizi sociali erogati, quelli che sostengono le famiglie più bisognose. In sostanza, con una mano si darebbe e con l’altra si toglierebbe. A questi rispondiamo che il comune di Lugano presenta delle finanze solide, grande vanto delle autorità politiche cittadine, perciò in grado per qualche anno di fare a meno dei dividendi delle AIL SA senza dover tagliare altre prestazioni. Ma possiamo accettare che questo sia un problema. La soluzione non è comunque così difficile. Lugano nel 2022 è fra le prime 15 città al mondo per crescita di milionari (+8%). Secondo la società di consulenza Henley & Partners, a fine giugno 2022, Lugano contava 5’000 persone (il 7,52% della popolazione totale) con un patrimonio superiore a un 1 milione di dollari, di cui 460 con più di 10 milioni, 31 con più di 100 milioni e 3 con più di 1 miliardo di dollari. Un minuscolo prelievo fiscale su questi ingenti patrimoni basterebbe a risolvere questo e molti problemi. La questione non è dunque tecnica ma bensì politica.

Sulla base di quanto precede, chiediamo ancora una volta al Municipio e al Consiglio comunale di Lugano di introdurre una MORATORIA sulle tariffe elettriche per i prossimi tre anni, cominciando a rinunciare agli aumenti per il 2024 annunciati negli scorsi giorni. Le AIL SA dovrebbero procedere a un esame accurato, sotto il controllo delle autorità politiche, per liberare risorse patrimoniali da destinare all’annullamento degli aumenti tariffali previsti e decisi per il 2024. Parallelamente, le autorità politiche cittadine dovrebbero per lo meno rinunciare agli utili normalmente percepiti dalle loro aziende elettriche comunali, riversando queste somme nell’abbattimento radicale degli aumenti citati.