Tempo di lettura: 2 minuti

Manifestazione cantonale
Sabato 28 Ottobre – ore 14.30 – BELLINZONA  (Largo Elvezia)

Decine di migliaia di bombe cadono su Gaza e i morti, già ora diverse migliaia, sono destinati a salire; più di un milione di persone è in fuga verso non si sa dove in un territorio densamente popolato e dove non esiste nessun varco per uscire da quella prigione a cielo aperto che è Gaza. L’atroce e ingiustificabile crimine dell’ospedale di Gaza non è un caso. Il governo di destra israeliano utilizza tutta la sua violenza e forza militare puntando alla distruzione di Gaza e alla dispersione di coloro che vi abitano.

Contemporaneamente in moltissimi paesi è in atto un violento tentativo di delegittimare agli occhi dell’opinione pubblica chiunque sostenga la causa del popolo palestinese e la sua legittima resistenza nel rivendicare la propria esistenza e i propri diritti. Nel frattempo, vi è il reale rischio che il fronte si allarghi in Libano e successivamente in Iran e che si inneschi una pericolosa spirale bellica incontrollabile.

Denunciamo e condanniamo tutta l’ipocrisia degli USA, dell’Europa e di tutti i paesi (Svizzera compresa) che accusano di terrorismo la resistenza palestinese mentre hanno sostenuto e sostengono l’occupazione e i crimini di guerra israeliani.

Noi invece denunciamo tutte le uccisioni dei civili, sia israeliane che palestinesi, e denunciamo tutti i crimini di guerra, quelli di ieri e quelli di oggi.

La resistenza palestinese è composta da forze con progetti politici diversi e Hamas non può certo essere riconducibile in alcun modo all’insieme della resistenza palestinese, È una formazione islamista radicale di destra, che si è rafforzata sulla base delle sconfitte delle organizzazioni laiche e di sinistra, lontanissima dalle nostre concezioni politiche e la cui strategia non può certo essere condivisa.

La fine dell’occupazione israeliana e la liberazione del popolo palestinese infatti possono solo avvenire mediante la resistenza collettiva delle masse palestinesi, insieme alle attività contro la guerra di coloro, lavoratori e cittadini dello Stato di Israele che sono consapevoli che solo la convivenza tra i due popoli può garantire pace, sicurezza e giustizia sociale per tutte e tutti e un futuro vero per quella regione. Perché questo si realizzi occorre anche costruire una grande solidarietà internazionale.

  • No alla nuova cacciata dei palestinesi dalle loro terre
  • No ai bombardamenti e all’intervento militare israeliano
  • Fine dell’occupazione israeliana
  • Fine delle sanzioni economiche e delle misure di punizione collettiva contro il popolo palestinese