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Il dibattito sulla 13esima AVS ha avuto un effetto inaspettato: ha fatto d’improvviso emergere la preoccupazione dei rappresentanti della destra e degli ambienti economici per “chi ha veramente bisogno” e contro “inutili regali ai ricchi”. Tanta “empatia” meriterebbe un commosso minuto di silenzio, se non fosse che puzza lontano un miglio di truffa.

UDC, PLR, Centro, Verdi liberali e associazioni padronali sono partiti all’attacco della 13esima AVS sostenendo che è ingiusta perché si basa sul “principio dell’innaffiatoio”. In chiaro chiedono di bocciare la proposta perché anche i ricchi riceverebbero la 13esima AVS invece di andare solo a chi ne ha veramente bisogno. Quindi la loro “soluzione” è non darla a nessuno.  

Altra incoerenza: finora la distribuzione “a pioggia” di aiuti e sussidi non ha mai indignato nessuno di questi signori. I contrari alla 13esima AVS, ad esempio, non han mai battuto ciglio per il fatto che gli assegni famigliari prevedano lo stesso importo per tutti i genitori, indipendentemente dal fatto che ne abbiano realmente bisogno o meno. Ma c’è di peggio: pensiamo alle cosiddette “deduzioni sociali” per figli, oneri assicurativi, ecc. Tutti possono dedurre dalle tasse lo stesso importo per i figli a carico, salvo che chi ha un reddito inferiore ai 60’000 franchi in Ticino “risparmia” in media 1’400 franchi di imposte, che invece supera i 200’000 franchi si ritrova in tasca 3’130 franchi in media, oltre il doppio. Eppure chi oggi chiede di bocciare la 13esima AVS non si è mai scandalizzato per questo, anzi le proposte di aumentare le detrazioni fiscali che vanno a vantaggio soprattutto dei benestanti si moltiplicano.

Se poi pensiamo che in Ticino i rappresentanti dei partiti e delle associazioni economiche che si battono contro la 13esima AVS hanno appena fatto passare l’ennesima proposta per ridurre le tasse ai ricchi, diventa chiara l’assurdità delle loro motivazioni. Con la riforma fiscale del 2018 era stata appiattita l’aliquota dell’imposta sulla sostanza e una fiduciaria ha calcolato che dal 2020 un contribuente single con un patrimonio di 10 milioni di franchi domiciliato a Lugano risparmia ben 15’361,70 franchi di tasse. È una cifra pari a oltre quattro rendite massime AVS, ne aveva bisogno uno così? E gli inutili regali ai ricchi non sono ancora finiti perché ora questi stessi partiti propongono anche di appiattire l’aliquota dell’imposta su reddito a tutto beneficio di chi guadagna centinaia di migliaia di franchi.

I contrari alle 13esima AVS hanno pure la faccia tosta di lasciar intendere che se i soldi andassero solo a chi ne ha bisogno sarebbero favorevoli. Peccato solo che questi stessi partiti hanno fatto passare in Parlamento proposte che riducono le Prestazioni complementari (PC) alla maggioranza dei beneficiari da quest’anno. Le cifre non sono ancora definitive, ma il Blick ha già fatto un primo bilancio: migliaia di beneficiari perderanno le prestazioni complementari e per molti altri sono previste riduzioni che arrivano fino a 200-300 franchi al mese. In totale si stima che 70’000 persone vedranno l’importo mensile diminuire in un periodo in cui l’inflazione ha eroso il potere di acquisto per tutti, ma in particolare per quelli che vivono con il minimo.

In realtà quel che infastidisce questi signori non è il fatto che la tredicesima AVS beneficerà anche ai ricchi, ma il contrario: i ricchi, quelli con salari a più zeri, pagano più in contributi di quel che riceveranno in pensione, anche con la 13esima. La rendita massima AVS infatti è di 2’450 franchi anche per i supermanager che pagano i contributi su stipendi milionari e bonus stellari. Per la stragrande maggioranza della popolazione l’AVS è invece nettamente più vantaggiosa del secondo pilastro, e lo sarà ancora di più se passa la riforma della LPP votata dal Parlamento che ridurrà le rendite de 12%. E indovina chi l’ha sostenuta? Essì, sempre i soliti, quelli “empatici”.

*articolo apparso sul quotidiano La Regione, martedì 13 febbraio 2024