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Dalle 5 alle 6’000 persone hanno sfilato a Bellinzona dalla stazione FFS a piazza Governo, rispondendo all’appello di ErreDiPi.
È stata questa la degna conclusione di una giornata di lotta culminata in azioni di sciopero che si sono svolte in decine e decine di scuole, servizi e uffici di tutto il Cantone, nel settore pubblico e para-pubblico.

Il messaggio che questa potente giornata di lotta invia a Governo e Parlamento è chiaro: si devono riaprire le trattative, per concedere il rincaro ai dipendenti, abolire la decisione di non sostituire il 20% dei partenti. L’impegno è già stato preso: se non vi sarà una risposta positiva, tra qualche settimana vi sarà una nuova giornata di sciopero: parola di ErreDiPi.

Miserevole il comunicato del governo che prende atto dello sciopero che ritiene “essere poco comprensibile”; i cinque geni che ci governano prendono pure atto che “anche la maggioranza delle forze politiche si distanzia da questa azione di protesta”. E chi se ne frega se i vari Dadò. Speziali, Bignasca, Morisoli e banda si distanziano: che stiano a debita distanza, non li vogliamo troppo vicini!
Fa un po’ pena vedere il governo compiacersi della presa di distanza della maggioranza delle forze politiche dallo sciopero di oggi, quando la maggioranza di queste forze politiche ha preso la distanza (e come!) dal Preventivo presentato dal governo, bocciandogli tutta una serie di misure (dai tagli ai sussidi per i premi di cassa malati al famigerato “contributo di solidarietà”.

Decisamente, non ci siamo!