Tempo di lettura: 3 minuti

Alcune osservazioni sulla costruzione da parte del Presidente Biden di un “molo temporaneo” – o quello che i suoi aiutanti chiamano pomposamente “porto” – per consegnare gli aiuti a Gaza.

1. Anche se nessuno ne parla, Joe Biden sta di fatto violando il blocco israeliano di Gaza, in vigore da 17 anni. Gaza non ha un porto o un aeroporto, perché Israele, la forza di occupazione, le ha vietato da tempo di averne uno.
Israele ha bloccato l’ingresso a Gaza di qualsiasi cosa non passasse attraverso i valichi terrestri che controlla. Israele ha impedito alle flottiglie di aiuti internazionali di raggiungere Gaza per consegnare medicinali, spesso con la violenza. Il blocco ha anche creato un mercato vincolato per i prodotti israeliani di scarsa qualità, come frutta e verdura avariate. Ha permesso a Israele di prelevare ai valichi di terra denaro che avrebbe dovuto andare ai Palestinesi sotto forma di dazi e tasse.

2. Gli Stati Uniti impiegheranno molte settimane per costruire questo molo marittimo e metterlo in funzione. Perché questo ritardo? Perché tutte le capitali occidentali, compresi gli Stati Uniti, sostengono il blocco da 17 anni.

L’assedio di Gaza ha causato una progressiva malnutrizione tra i bambini dell’enclave. Da alcuni mesi, la carestia sta decimando la popolazione a un ritmo rapido. Aiutando Israele a infliggere una punizione collettiva a Gaza per tutti questi anni, gli Stati Uniti e l’Europa si sono resi complici di una flagrante e duratura violazione del diritto internazionale, anche prima dell’attuale genocidio.

Con il suo molo marittimo, Biden non sta invertendo questa collusione di lunga data in un crimine contro l’umanità. Biden ha insistito sul fatto che si tratta di una misura temporanea. In altre parole, le cose torneranno alla “normalità” a Gaza: i bambini che sopravvivono moriranno di nuovo di malnutrizione al rallentatore. Quindi a un ritmo che non sarà preso in considerazione dai media dell’establishment e che non metterà pressione su Washington affinché mostri che vuole fare qualcosa.

3. Se volesse, Joe Biden potrebbe far arrivare gli aiuti a Gaza molto più rapidamente che costruendo un molo. Potrebbe semplicemente insistere affinché Israele lasci passare i camion degli aiuti attraverso i valichi di terra [grandi quantità di cibo si deteriorno perché i camion sono bloccati troppo a lungo ai cancelli di Rafah, come ha denunciato un funzionario dell’UNRWA] e minacciare Israele di gravi rappresaglie se non si adeguasse. Potrebbe minacciare di non inviare più le bombe americane che trasferisce, bombe che uccidono ancora più bambini a Gaza. Potrebbe anche minacciare di tagliare i miliardi di euro di aiuti militari che Washington invia a Israele ogni anno. Potrebbe anche minacciare di rifiutarsi di usare il veto degli Stati Uniti al Consiglio di Sicurezza delle Nazioni Unite, che protegge Israele dalle ricadute diplomatiche. Potrebbe fare tutto questo e molto di più. Ma sceglie di non farlo.

4. Anche se Biden farà guadagnare a Israele qualche settimana in più per continuare a far morire di fame i palestinesi di Gaza, mentre aspettiamo che il suo “molo temporaneo” venga completato, in pratica non cambierà nulla. Israele continuerà a effettuare gli stessi controlli che effettua attualmente ai valichi terrestri, ma questi controlli saranno effettuati anche a Lanarca, a Cipro, dove gli aiuti saranno caricati sulle navi. In altre parole, Israele potrà ancora creare gli stessi infiniti ostacoli con il pretesto di “problemi di sicurezza”.

5. Biden non sta cambiando rotta – temporaneamente – perché improvvisamente si preoccupa della gente, o addirittura dei bambini, di Gaza. Essi soffrono nella loro prigione a cielo aperto, in varia misura, da decenni. Se gliene fosse importato, avrebbe fatto qualcosa per porre fine a questa sofferenza dopo essere diventato Presidente. Se avesse fatto qualcosa allora, il 7 ottobre non sarebbe mai accaduto e tutte quelle vite perse da entrambe le parti – vite che continuano a essere perse dalla parte palestinese ogni pochi minuti – avrebbero potuto essere salvate.
E se gli importasse davvero, non avrebbe aiutato Israele nei suoi sforzi per distruggere l’UNRWA, l’agenzia di soccorso delle Nazioni Unite per i palestinesi che rappresenta un’ancora di salvezza vitale per Gaza, congelandone i finanziamenti, sulla base di accuse israeliane non provate contro l’agenzia ONU.
No, a Biden non interessa la sofferenza dei Palestinesi o il fatto che, mentre lui era impegnato a mangiare un gelato [martedì 27 febbraio, Biden ha annunciato che un potenziale accordo di cessate il fuoco era possibile, mentre si gustava un gelato], decine di migliaia di bambini sono stati uccisi, mutilati o rimasti orfani – e gli altri sono morti di fame. Si preoccupa dei sondaggi elettorali. Il suo calendario per gli aiuti ai palestinesi è strettamente dettato dal calendario delle elezioni presidenziali. Deve apparire come il salvatore di Gaza quando i democratici stanno decidendo per chi votare.
Lui e il Partito Democratico contano sul fatto che gli elettori siano abbastanza stupidi da cadere in questa farsa. Per favore, non dimostrate loro che hanno ragione.

*Articolo pubblicato sul blog di Jonathan Cook l’8 marzo 2024