La recente discussione e votazione sulla cosiddetta “cittadella della giustizia” (l’acquisto dell’ex-sede di EFG a Lugano, nello stabile progettato dall’architetto Botta) mi ha spinto, unitamente con il collega deputato Matteo Pronzini, a proporre una modifica della legge sull’organizzazione giudiziaria (LOG) che vuole rimettere in discussione l’ubicazione in determinate città di alcune istituzioni giudiziarie oggi fissata nella stessa LOG. Si tratta della Pretura penale (Bellinzona), del Ministero Pubblico, dell’Ufficio del giudice dei provvedimenti coercitivi e del Consiglio della Magistratura (tutti a Lugano).
Un attacco a Lugano?
La proposta è stata subito bollata come un attacco alla città di Lugano, con l’obiettivo di “traslocare” le istituzioni giudiziarie in altre città del Cantone. Per la verità, a noi non pone alcun problema che le principali istituzioni giudiziarie continuino a rimanere a Lugano… o nel Luganese.
Quello che questa iniziativa rimette in discussione è la rigidità dell’attuale legge che indica in modo preciso il comune politico dove alcune istituzioni giudiziarie devono avere la loro sede: anche da questa necessità di trovare a tutti i costi una sede a Lugano-centro si è affermata la proposta portata testardamente in votazione e che non ha avuto scampo, giustamente, di fronte alle elettrici e agli elettori.
Persino le cittadine e i cittadini di Lugano hanno detto, forte e chiaro, che a loro non interessa poi un granché che la sede di importanti istituzioni giudiziarie si trovi a Lugano: non si può spiegare altrimenti il fatto che il 53% dei votanti di Lugano abbia detto NO al progetto sottoposto a votazione.
Lugano o Lugano-centro?
Gli oppositori alla soluzione EFG/Botta hanno insistito a più riprese, nel dibattito che ha proceduto la votazione, sul fatto che non ci siano state proposte alternative che, tra le altre cose, avrebbero permesso e comportato sicuramente un minore onere finanziario rispetto ai 250 milioni di franchi necessari per acquisire e ristrutturare l’edificio EFG/Botta. Ma qui il dibattito ha preso una piega un po’ strana, soprattutto quando qualcuno ha segnalato, tra le possibili alternative, le future edificazioni (le torri) previste dal progetto PSE nel nuovo quartiere di Cornaredo.
A questo punto è apparso chiaro che per i sostenitori del progetto EFG/Botta l’indicazione di Lugano come sede delle principali istituzioni giudiziarie, deve essere intesa come Lugano – “centro-città”. Abbiamo sentito affermare che la proposta di Cornaredo non poteva essere una soluzione poiché “periferica” rispetto al centro di Lugano e comporterebbe una “migrazione” dal centro della città di posti di lavoro, preziosi per le attività commerciali.
Lugano, città cara…
È evidente che la scelta di una determinata ubicazione comporta costi che possono variare in maniera importante. Scegliere, ad esempio, il centro della città di Lugano comporta costi di acquisizione e/o di ristrutturazione di gran lunga superiori ad altre località.
Certo, questo non può essere un criterio decisivo nella scelta della ubicazione, anche perché, se così fosse, dovremmo spostare l’amministrazione dello Stato in luoghi il più possibile periferici; ma è anche vero che l’attuale rigidità della designazione per legge dell’ubicazione delle istituzioni giudiziarie nei centri città tende a rendere qualsiasi progetto assai più caro, in particolare quando si è confrontati con centri con prezzi immobiliari elevati come è il caso di Lugano.
La cosa colpisce ancor di più pensando che i sostenitori del progetto EFG/Botta sono le stesse persone che, continuamente, richiamano la necessità di amministrare le finanze del Cantone ispirandosi ai criteri di economicità e parsimonia previsti dalla Costituzione cantonale e dalle leggi finanziarie.
Abbattere le rigidità
È curioso che una classe politica che ha fatto della lotta alle rigidità (di salari, spesa, sussidi, ecc.) il proprio credo politico, accetti poi – in nome di interessi regionalistici e, forse, anche immobiliari privati – prescrizioni estremamente rigide come quelle contenute nella LOG sulla sede di alcune istituzioni giudiziarie.
Rigidità che potrebbero condurre a situazioni assurde: dovere, ad esempio, scartare una soluzione adeguata e meno costosa solo perché l’immobile in questione è situato nel comune di Massagno, Paradiso o Canobbio, per restare ai confini della città di Lugano.
Oggi il Ticino offre molte occasioni per trovare una soluzione immobiliare adeguata alle esigenze delle istituzioni giudiziarie; soluzioni meno costose e che corrispondono ad una visione – della quale sentiamo spesso parlare – di un Ticino città-cantone, favorita anche dallo sviluppo dei trasporti pubblici, in particolare sull’asse centrale del Cantone. L’iniziativa vuole semplicemente fornire maggiore flessibilità, che permetta di trovare una soluzione rapida e assai meno onerosa di quella dello stabile EFG/Botta. Nulla di più, ma non è poca cosa.
*articolo apparso su naufraghi il 19 giugno 2024.