Pubblichiamo il testo dell’interpellanza inoltrata oggi dai deputati dell’MPS sulla vicenda Gobbi. (Red)
Nella mattinata dell’11 giugno la Procura ha comunicato pubblicamente che l’inchiesta sull’incidente stradale che ha coinvolto la scorso mese di novembre il Consigliere di Stato Gobbi sarebbe conclusa.
Il procuratore generale (PG) avrebbe comunicato alle parte le proprie decisioni; in particolare si prospetterebbe “… l’emanazione di un atto d’accusa dinanzi alla Pretura penale (per l’ipotesi di reato di favoreggiamento) nei confronti del sottufficiale superiore di Gendarmeria di picchetto la sera dei fatti e del capogruppo in servizio quella notte”. Le ipotesi di reato che si prospettano sono quelle di “correità, subordinatamente in quella della complicità”.
Contemporaneamente Norman Gobbi prendeva “atto della decisione del procuratore generale che chiude definitivamente qualsivoglia ipotesi di mio coinvolgimento nell’intervento della Polizia cantonale”. Allo stesso tempo esprimeva la propria “solidarietà umana” con i due agenti coinvolti, esprimendo fiducia nell’esito del procedimento.
Non sappiamo cosa il consigliere Gobbi intenda con “solidarietà umana” (da un punto di vista generale ogni essere umano merita solidarietà umana); ma appare difficile immaginare che essa significhi altro che, nell’attuale contesto, una decisa e chiara “benevolenza” – chiamiamola così – nei confronti dell’agire dei due agenti che il PG vuole portare davanti a un giudice.
Un atteggiamento, quello del consigliere Gobbi che tende, sistematicamente, a sminuire la vicenda, sia dal punto di vista fattuale che da quello politico. Non è sfuggita a nessuno la sua uscita pubblica che qualifica quanto successo di semplice “cazzata” (e poi vi sono coloro che si lamentano per i toni “aspri” e “irrispettosi” che i deputati dell’MPS userebbero nei loro interventi in Gran Consiglio!)
Alla luce di queste considerazioni chiediamo al Consiglio di Stato:
1.È prassi del governo esprimere pubblicamente solidarietà con i funzionari per i quali si prospetta una messa in accusa?
2. Che cosa pensa il governo della dichiarazione di solidarietà con i due agenti espressa pubblicamente dal consigliere Gobbi?
3. Non trova strano che il consigliere Gobbi esprima solidarietà nei confronti di due agenti per i quali si profila un’accusa di “correità” e “complicità” il cui beneficiario, indipendentemente da responsabilità diretta, è proprio, il loro superiore, cioè il direttore del Dipartimento per il quale lavorano i due agenti?
4. Non pensa che tale riflesso da parte dei due agenti, sia comunque un indizio di un cattivo funzionamento del Dipartimento e della mancata condivisione di valori generalmente proclamati, e cioè che tutti i cittadini e le cittadine dovrebbero godere dello stesso trattamento?
5. A questo punto, quali ulteriori passi intende fare il governo, visto che l’inchiesta amministrativa aperta era stata sospesa in attesa della conclusione di quella della magistratura?
6. Ritiene che al momento dell’inchiesta amministrativa, il consigliere Gobbi si “autosospenderà” nuovamente, visto che ha espresso pubblicamente vicinanza e solidarietà (anticipando quindi una sorta di giudizio) nei confronti dei due agenti?