Il giorno successivo il primo turno delle elezioni legislative, la borsa parigina ha registrato un forte aumento delle quotazioni. Tra le maggiori, quelle di tre banche: Société Générale, Crédit Agricole e BNP Paribas.
Si sa, i banchieri non amano l’incertezza, soprattutto se a provocarla è la sinistra. E hanno tirato un sospiro di sollievo, innanzitutto perché hanno visto allontanarsi il pericolo di una vittoria, e quindi di un governo, del Nouveau Front Populaire (NFP), per loro il pericolo di gran lunga più grave. Per il padronato non vi può essere nulla di più allarmante di aumenti salariali, di una protezione sociale più forte, di un rafforzamento del servizio pubblico, dell’abbandono di progetti ecocidi, tutte minacce per i profitti.
I capitalisti sono convinti che sia possibile trovare un accordo con Bardella, a maggior ragione se questi dovesse essere costretto ad allearsi con tutta o parte della destra. Il modello è quello italiano, con Giorgia Meloni, protagonista dell’unione di destra ed estrema destra, Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. In sostanza, più il RN si avvicina al potere, più il suo programma economico diventa esplicitamente neoliberale. Una garanzia che non vi sarà alcuna rimessa in discussione della riforma delle pensioni!
Per quanto riguarda i propri interessi, i finanzieri sono assai più lungimiranti di un Bruno Le Maire [ministro delle finanze N.d.T.] che in campagna elettorale può dire tutto e il contrario di tutto, arrivando ad accusare i deputati del RN di aver presentato il “programma economico più marxista […] che sia mai stato presentato in Francia negli ultimi quarant’anni”. (sic!)
Un altro regalo, e non certo di poco conto, che la macronia offre al RN: far credere che il programma di Bardella e soci abbia in qualche modo un’impronta sociale. In realtà, parlando davanti al Medef [l’associazione padronale francese N.d.T], Bardella ha dichiarato il suo amore per i padroni: “Senza le nostre imprese la Francia morirà, ma con le nostre imprese la Francia può fare tutto”. Il RN è in realtà sulla stessa lunghezza d’onda di tutti i neoliberali, pronto a spezzare tutti i vincoli, siano essi sociali o ambientali, che possano portare alla riduzione degli “oneri” e delle imposte per le imprese (in particolare abrogando l’imposta sui patrimoni immobiliari) e difendendo a spada tratta la crescita e il nucleare.
Al Medef Bardella ha fatto chiare promesse: “Sarò un po’ più ragionevole”, che significa arci-liberale e antisociale. Una promessa che non avrebbe alcuna esitazione a mantenere!
*Christine Poupin è una dei portavoce dell’NPA-L’Anticapitaliste. Questo articolo è apparso su Hebdo L’Anticapitaliste il 4 luglio 2024.