Tag: Gilet gialli

Francia, la repressione di Macron è un segnale della crisi di egemonia della borghesia

La questione della governance autoritaria è oggi una questione che riguarda l’intero movimento operaio, vittima collettiva della repressione a tutto campo che continua a svilupparsi, con una notevole accelerazione dopo...

La grève générale può fermare Macron

Da venerdì la Francia è investita da una lotta imponente di lavoratori contro l’attacco al sistema pensionistico. Il presidente vorrebbe diventare la «Thatcher francese» ma gli scioperi possono fermarlo. Non...

La Francia è entrata nuovamente in una fase di scontro sociale di grande portata

Un anno fa, nel novembre del 2018, è stato il movimento dei “Gilets Jaunes” a fare irruzione nelle piazze delle città francesi. Esploso a causa del progetto governativo di una...

Gilets jaunes cinque mesi dopo: insurrezione urbana, democrazia diffusa, contro-potere sociale

Le mobilitazioni francesi continuano ormai da cinque mesi. I momenti di scontro di piazza e la creazione di nuove forme di democrazia si combinano all’insegna della persistenza. Un’analisi approfondita e...

“Caro signor Macron, se ne deve andare”: lettera di un filosofo al Presidente francese

Per concludere in bellezza il grande dibattito nazionale, 65 “intellettuali” erano stati invitati all’Eliseo lunedì 18 marzo scorso dal Presidente stesso, proprio mentre il suo governo annunciava una serie di...

Dossier Gilet Gialli #3: una giornata di lotta importante

Gli atti dei gilet gialli proseguono sabato dopo sabato e il movimento non sembra attenuare la sua intensità. Recuperiamo qui però un articolo di Léon Crémieux di riflessione dopo lo...

Dossier Gilet Gialli #2: Gilet Gialli e movimento operaio a un bivio

La mobilitazione dei Gilet Gialli non è un’espressione di marginalità, di disintegrazione sociale. Al contrario, la grande maggioranza delle persone alle rotonde sono lavoratori salariati, perché dietro alla cortina di...

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In poche parole

La “sindacalista” Natalia Ferrara e i suoi colleghi

La Società Navigazione del Lago di Lugano (SNL) naviga in cattive acque: calo dei passeggeri, conti in rosso, rendimenti disastrosi della cassa pensione, e altro ancora. Il tutto frutto di una cattiva gestione, ma, come sempre, le colpe vengono ribaltate sui salariati.
Infatti, secondo quanto riportato da La Regione, il Consiglio di amministrazione “ha avviato misure di contenimento dei costi, tra cui spicca una riduzione dell’8,33% del salario per i collaboratori. A parziale compensazione, è stato deciso — in accordo con l’Associazione del Personale operante nel trasporto lacuale e terrestre Ticino, presieduta da Natalia Ferrara — di versare una tantum di 1’000 franchi a ciascun dipendente”.
In altre parole, la “sindacalista” Ferrara ritiene accettabile che i lavoratori rinuncino per sempre a un mese di stipendio (l’equivalente dell’8,33%), in cambio di un bonus una tantum di 1’000 franchi. Un “accordo sindacale” davvero notevole!
Chissà cosa ne pensano i suoi colleghi dell’Unione Sindacale Svizzera (USS)? Già, perché Ferrara è vicepresidente dell’ASIB — l’associazione degli impiegati di banca — una federazione affiliata proprio all’USS, insieme a sindacati come Unia, SEV, VPOD, ecc. Dunque, Natalia Ferrara è “collega” dei vari Gargantini, Ghisletta, Stroppini, che nei giorni scorsi hanno invece denunciato apertamente la politica antisindacale della SNL.
Forse è il caso di fare un po’ di chiarezza nel mondo del sindacalismo svizzero. Pierre-Yves Maillard, presidente dell’USS, sarà in Ticino a fine agosto per parlare dei premi di cassa malati. Potrebbe essere l’occasione giusta per discutere anche di quanto accade in casa SNL, con la “collega” Ferrara.

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