Pubblichiamo l’intervento con il quale Martino Colombo, a nome dell’MPS, ha espresso nella seduta del consiglio comunale di Bellinzona del 4 febbraio, l’opposizione al Preventivo 2025 della città; preventivo votato dai rappresentanti del PLRT, Centro, PS-Unità di sinistra, Lega e UDC. (Red)
Il Preventivo 2025, come quelli che si sono susseguiti negli ultimi anni e su cui si sono espressi i compagni e le compagne che mi hanno preceduto su questi banchi, è ancora una volta un vero e proprio atto di fantasia.
Fantasia dei numeri, prima di tutto: non staremo qui a ricordarli, ma tutti sanno ormai che lo scarto tra preventivi e consuntivi corrisponde ad alcune decine di milioni. Con il risultato, come già sottolineato anche in occasione della discussione sul consuntivo 2023, che la città ha accumulato un capitale proprio cospicuo. Naturalmente questo fatto viene interpretato dalla maggioranza politica come segno di buona amministrazione; noi, invece, lo interpretiamo diversamente: si tratta del segnale di una staticità, di una incapacità (ormai congenita di questo municipio e della sua alleanza di ferro liberal-socialista) a rispondere alle sfide sociali che si pongono alle cittadine e ai cittadini di Bellinzona.
Fantasia dei progetti, in particolare di quelli cosiddetti strategici: è passato un altro anno, un altro passerà e ne passeranno ancora molti senza che questi progetti prendano forma (gli ultimi mesi poi ci hanno regalato la situazione tragicomica del progetto del nuovo ospedale alla Saleggina). E passeranno ancora molti anni prima che si realizzino. E, non da ultimo, resta ancora da dimostrare che essi contribuiranno effettivamente a dare risposte adeguate ai bisogni dei cittadini e delle cittadine di questa città.
È poi pura fantasia quella che pretende che Bellinzona sia attenta alla politica sociale, capace di dare risposte adeguate ai bisogni formativi e ai bisogni sociali ad essi collegati (gli emendamenti che discuteremo nell’ambito del Preventivo lo confermano), e le critiche emerse nelle discussioni degli ultimi anni (ricordiamo le critiche profonde che persino il partito del sindaco ha indirizzato lo scorso anno alla praticamente assente politica sociale della città) con i ragionamenti che le sostenevano, sono state oggi dimenticate. In tre anni non si è stati capaci non solo di realizzare una politica sociale, ma nemmeno di mettere a punto un regolamento sulla politica sociale.
Pura fantasia (tale si è dimostrata) anche l’idea che la priorità della crescita della popolazione comportasse uno sviluppo della città. Se così fosse la crescita del sostrato e del gettito fiscale dovrebbe – ormai da tempo – essere cospicua e in ogni caso sopravanzare le spese di servizi che un aumento della popolazione comporta. Questo, è evidente, dopo anni di crescita non è avvenuto. Una strategia fantasiosa e fallimentare.
Il rapporto della maggioranza della commissione – frutto della alleanza tra PLR e PS alla quale sembrerebbero essersi inclinati gli altri partiti – non fa nient’altro che ribadire come uno degli obiettivi sia il contenimento della spesa da operare, principalmente, con tagli al personale (cinicamente chiamato “Ottimizzazione delle risorse” …). Obiettivo che farebbe inorridire qualche partito – ad esempio il PS – se solo venisse pronunciato in un consesso a duecento metri da questo, ma che qui diventa addirittura uno degli obiettivi da conseguire e da sostenere con forza (entrambi i rappresentati PS hanno firmato senza riserve il rapporto di maggioranza). Le precisazioni odierne di Egloff non cambiano la sostanza e lasciano il tempo che trovano.
Quanto agli altri obiettivi appaiono vera e propria aria fritta, talmente sono generici e privi di qualsiasi indicazione politica concreta. Noi contestiamo, come lo abbiamo fatto negli ultimi anni, la priorità del contenimento della spesa. Il comune non è un’azienda e non deve essere gestita come tale! (Consiglio la lettura della legge federale sull’esecuzione per debiti contro i comuni e altri enti di diritto pubblico cantonale; è del 1947, ma chissà che non possa illuminarvi anche nel 2025) La priorità deve andare alle risposte in materia di socialità, formazione, cultura e ambiente che i cittadini e le cittadine attendono.
Il Preventivo 2025 non risponde a queste attese. Basta e avanza per bocciarlo.
Infine, merita un commento anche l’atteggiamento del Municipio e della maggioranza di questo Consiglio comunale relativo ai rapporti con il Cantone. A più riprese abbiamo sentito i municipali (non solo della Città) criticare il Cantone (legislativo e governo) per aver adottato misure che incidono sulle finanze della Città. La Commissione della gestione scrive addirittura che “limitare l’improvvisazione e forzare il dialogo facendo leva sulla maggiore forza contrattuale grazie alla collaborazione con altri comuni è sicuramente la via da perseguire”. Questa frase ci ha fatto sorridere non poco vista la velocità con cui municipio e consiglio comunale hanno silurato l’idea di lanciare un referendum dei comuni solo qualche mese fa (questo sì che avrebbe generato un gran rapporto di forza!), preferendo non meglio precisati altri metodi di dialogo. E il misero risultato di quanto ottenuto è sotto gli occhi di tutti. O anche per il fatto che in Gran consiglio siedono circa 40 deputate e deputati (poco meno della metà del legislativo) che sono anche attivi politicamente a livello comunale (legislativo o municipio). Il “Cantone” non è un’entità astratta: noi, voi, tutti siete il Cantone. Speriamo di sbagliarci, ma temiamo che l’invito della Commissione della gestione sia il solito invito che rimarrà aria fritta, come tanti altri che abbiamo sentito negli ultimi anni.
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