Tema: Femminismo

Bellinzona. A teatro, ma senza stereotipi di genere

Il teatro sociale di Bellinzona ha lanciato una nuova campagna rivolta al pubblico giovanile per attirarlo ai suoi spettacoli. La campagna utilizza immagini di opere d’arte classiche accompagnate da slogan...

Violenza di genere e pedofilia, una cultura “normale” e onnipresente prima del femminismo contemporaneo

Le lotte delle donne degli anni ’70 e ’80 hanno evidenziato la pervasività di molestie sui minori, stupri, molestie sessuali e violenza domestica, e hanno contribuito a combattere questa cultura....

Cina. Fast Fashion, il colosso Shein e lo sfruttamento

Sei centesimi a capo e violenza di genere: Shein, il gigante del tessile “usa e getta” accusato per il trattamento dei suoi lavoratori, in un rapporto pubblicato, Action Aid France...

Il femminicidio come arma politica: la Lega sposta il discorso sui migranti dimenticando il patriarcato

Pubblichiamo qui di seguito un commento a cura del Collettivo Io l’8 ogni giorno che denuncia la strumentalizzazione da parte della Lega degli sviluppi dei femminicidi in Svizzera. (Red) 23...

Giustizia con i guanti

Inquietudine, rabbia e indignazione: sono questi i sentimenti che accompagnano la sentenza emessa nei confronti di don Rolando Leo, condannato per abusi sessuali su nove minorenni. Il giudice Amos Pagnamenta...

RSI e discriminazione salariale di genere: alcune riflessioni

Lo scorso 20 giugno è stata pubblicata la decisione della seconda Camera civile del Tribunale d’appello (emessa il 17.2.2025) relativa al ricorso interposto dalla RSI contro la sentenza della Pretura...

Argentina. I 10 anni di #NiUnaMenos

Il grido che ha alimentato le fiamme già accese Il 3 giugno 2015, l’omicidio di Chiara Páez, una ragazza incinta di Santa Fe (Argentina), per mano del suo fidanzato, ha...

14 giugno 2025, manifestazione femminista

Sabato 14 giugno – ore 16.00Bellinzona – piazza del Sole Non è normale che nelle prime 15 settimane del 2025*, 14 donne in Svizzera siano state uccise per il semplice fatto...

Congedo parentale: NO a una falsa “parità” sulle spalle delle donne.

Pubblichiamo questa interessante presa di posizione del Collettivo io l’8 ogni giorno in merito alla questione della introduzione di un congedo parentale, attualmente in discussione a livello federale. (Red) **********************...

NO, il patriarcato non è normale. Manifestazione femminista – Bellinzona – sabato 14 giugno

Si terrà a Bellinzona – sabato 14 giugno con partenza in piazza del Sole alle ore 16.00 – la manifestazione femminista voluta da un ampio comitato composto da diverse organizzazioni.All’insegna...

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Lugano e sgombero CSOA. “SHINING LUGANO”: quando l’orrore si dissolve nel grottesco

In poche parole

Cambiare cassa malati. Una soluzione, ma per chi?

Di fronte all’ennesimo aumento dei premi, la risposta sembra sempre la stessa: cambiare cassa. È il consiglio che ripetono governo, media, associazioni dei consumatori e consulenti, presentandolo come la strada più semplice per risparmiare.
Ma funziona davvero per tutte e tutti?
I dati pubblicati dall’Ufficio federale della sanità pubblica dicono altro. Tra il 2022 e il 2023 solo l’8,9% degli assicurati ha cambiato cassa: per loro la riduzione dei premi è stata in media inferiore all’1%, mentre chi è rimasto fedele ha subito un aumento del 6,6%.
E chi riesce a guadagnarci? Soprattutto i giovani: oltre il 10% tra i 26 e i 40 anni ha cambiato cassa, ma la quota scende sotto il 2% tra gli over 71. A pesare è anche la franchigia: il 14,4% di chi ha scelto quella massima di 2’500 franchi ha cambiato assicuratore, contro il 6-7% di chi ne ha una più bassa. Infine, le spese sanitarie: più del 10% di chi spende meno di 1’000 franchi all’anno ha cambiato cassa, contro meno del 5% di chi supera i 10’000.
Il cambio di cassa premia chi è giovane, sano e spende poco, mentre penalizza gli anziani e i malati cronici, frenati dalla burocrazia o dal timore di complicazioni nell’accesso alle cure. Risultato: il mercato dei cambi non rafforza la solidarietà, ma la indebolisce, ampliando la distanza tra chi gode di buona salute e chi ha più bisogno di cure. Alla faccia della solidarietà tra giovani e meno giovani, tra sani e malati che dovrebbe essere alla base della LAMal.

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