Aderire all’MPS è semplice: basta prendere contatto scrivendo a mps.ti@bluewin.ch .
Ti risponderemo per prendere contatto con te.
Nel frattempo puoi leggere il testo che segue, che riassume brevemente le ragioni di fondo del nostro impegno; o, ancora, il manifesto adottato dall’MPS/BFS lo scorso anno che, in modo più esteso, presenta le nostre posizioni.
Perché aderire all’MPS?
1. Una sinistra di classe e rivoluzionaria
Bisogna organizzarsi per combattere le disuguaglianze sociali e il sistema che le genera: il capitalismo.
Stiamo vivendo la crisi più profonda del capitalismo dal 1929. Le disuguaglianze crescono: mentre una piccola minoranza accumula ricchezze e rendite, la stragrande maggioranza soffre. … perché il nostro attivismo politico non si ferma ai limiti fissati dalle istituzioni e dalle regole dello Stato borghese. Poiché il capitalismo si basa sulla proprietà privata, un’appropriazione sociale della produzione implica obbligatoriamente una trasformazione radicale delle condizioni esistenti.
Oggi, più che mai, serve una sinistra di lotta, un partito capace di difendere un progetto di trasformazione rivoluzionaria della società. Bisogna rompere con il capitalismo e costruire una società ecosocialista, democratica, libertaria, egualitaria e femminista.
2.Ecosocialismo o barbarie
Una sinistra che sfida il capitalismo può offrire una risposta alla grande questione del XXI secolo: la crisi ecologica.
Mai come oggi, questo monito risuona urgente. La catastrofe ambientale che avanza non ha precedenti e si somma ai flagelli della guerra, del colonialismo, dello sfruttamento, del razzismo, dell’autoritarismo e delle oppressioni di genere. Ma oggi esiste una minaccia ulteriore, che esaspera tutte le altre: la distruzione accelerata dell’ambiente naturale da cui dipende la sopravvivenza dell’umanità e delle specie animali.
Le crisi ecologica ed economica sono strettamente collegate: la devastazione della natura e la dissoluzione del tessuto sociale hanno la stessa radice, il capitalismo. Il riscaldamento globale ne è la prova più drammatica. Il modello di sovrapproduzione imposto dalle multinazionali divora immense risorse, mentre milioni di persone nel mondo soffrono la fame.
Per questo, serve una proposta radicale: non solo la trasformazione dei rapporti di produzione e dei modelli di consumo, ma anche la costruzione di un nuovo paradigma di civiltà, in rottura con il dogma della società capitalista.
3. Internazionalisti
Battersi contro la guerra, il militarismo e il razzismo significa adottare una visione internazionalista e solidale. I diritti e i bisogni dei popoli sono la nostra bussola.
La globalizzazione ha amplificato le contraddizioni del capitalismo, generando un’escalation di instabilità politica ed economica. Le potenze imperialiste rispondono con guerre e repressioni, trascinando il mondo verso un conflitto globale.
Il “nuovo ordine” – o meglio, il disordine in costruzione – alimenta i conflitti inter-imperialistici e la corsa al nucleare, rendendo il pianeta sempre più instabile e pericoloso. La crisi del sistema imperialista si aggrava, mentre nuovi imperialismi emergono
Anche in Svizzera, come nel resto del mondo capitalista, lo sfruttamento aumenta povertà e disuguaglianze. I lavoratori non hanno patria. Per questo, l’MPS promuove un nuovo internazionalismo, collaborando con la sinistra rivoluzionaria mondiale della Quarta Internazionale. Sostiene le rivoluzioni e l’autodeterminazione dei popoli oppressi. Senza internazionalismo, non c’è vera sinistra.
4. Una sinistra femminista e libertaria
Il femminismo, accanto al marxismo, è una tappa imprescindibile per una trasformazione rivoluzionaria della società.
Ci battiamo contro qualsiasi discriminazione e qualsiasi controllo fondato sul genere o sulla sessualità. La disuguaglianza di genere e la relativa divisione del lavoro sono parte integrante del capitalismo globale, per questo i movimenti femministi costituiscono un elemento fondamentale della nostra militanza anticapitalista.
5. Antirazzisti e antifascisti
Dobbiamo combattere le politiche discriminatorie e razziste che le classi dominanti usano per dividere lavoratori e lavoratrici migranti e autoctoni.
Rifiutiamo qualsiasi divisione fondata su dei criteri etnici o nazionali. Vogliamo promuovere un movimento che unisca persone di origini diverse e che lotti unito per ottenere la parità dei diritti.
Le politiche repressive e razziste – unite all’austerità a favore dei padroni – alimentano la guerra tra poveri e aprono la strada alla peggiore destra fascista, come già accade in diversi paesi europei, in Argentina e negli USA.
La battaglia per i diritti, la dignità e l’uguaglianza dei migranti chiama a raccolta i lavoratrici e le lavoratori: bisogna capire chi sono i veri nemici e chi sono i veri compagni di lotta.