Inizio dell’anno scolastico ed evoluzione del numero di allievi e docenti: tutto a posto?

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Pubblichiamo il testo di una interpellanza dei deputati dell’MPS che sollevano la questione della evoluzione del numero degli allievi e dei docenti, in particolare nelle scuole dell’obbligo (ma non solo), chiedendo come mai a questo aspetto non si sia data la necessaria importanza nella tradizionale conferenza stampa della direzione del DECS di inizio anno. (Red)

Lo scorso 1° settembre, in concomitanza con l’inizio dell’anno scolastico, la Direzione del DECS ha tenuto la consueta conferenza stampa per illustrare le situazioni, i temi e i problemi con cui sarà confrontata la scuola ticinese.
Tra i vari argomenti affrontati, almeno a giudicare dalla documentazione inviata e dai resoconti dei media, non è stato affrontato quello del rapporto tra docenti formati e sbocchi professionali per i diversi ordini di scuola.
Questo aspetto ha attirato la nostra attenzione, alla luce dei dati relativi a docenti e allievi in alcuni ordini scolastici. Di seguito riportiamo la tabella presentata alla conferenza stampa:

Tale tabella può essere confrontata con altre, di analoga impostazione, diffuse in passato nella medesima conferenza stampa, in particolare nell’anno scolastico 2023-2024:

Come si può osservare, le cifre relative ad allievi e docenti delle scuole dell’infanzia e delle scuole elementari evidenziano una diminuzione:

  • per la scuola dell’infanzia, il numero di allievi passa da 7’520 a 7’400;
  • per la scuola elementare, il numero di allievi passa da 14’400 a 13’880.

Per questi due ordini scolastici si registra inoltre una diminuzione di 25 docenti nella scuola dell’infanzia e di 45 nella scuola elementare.
A ciò si aggiunge il dato delle scuole medie: pur rimanendo pressoché invariato il numero degli allievi, si rileva una riduzione significativa di docenti che scendono di 120 unità, da 1’780 a 1’660.
Naturalmente, le tabelle riportano proiezioni relative alle ultime settimane di agosto e possono avere anche un caratttere in parte aleatorio. Tuttavia, poiché sono state elaborate nello stesso periodo estivo, riteniamo che la comparazione possa considerarsi attendibile.
Essa solleva peraltro interrogativi in merito al fabbisogno di docenti, tema di discussione negli ultimi mesi, soprattutto riguardo al numero di insegnanti da formare.
A questo proposito ricordiamo che il Parlamento, il 4 novembre 2024, ha approvato il messaggio sulla Politica universitaria cantonale per il quadriennio 2025-2028, insieme ai relativi contratti di prestazione con USI, SUPSI e DFA. In materia di formazione, l’articolo 9 del contratto di prestazione con il DFA stabilisce una forchetta di valori minimi e massimi di docenti che l’istituto si impegna a formare.
Infine, val la pena sottolineare come anche nel settore medio superiore vi sia un importante calo di unità di insegnanti che calano da 615 a 580 (rispetto all’anno scolastico precedente, quello 2024/2025 il calo è ancora più pronunciato poiché si indicavano 630 unità di insegnamento).

Alla luce di quanto esposto, chiediamo al Consiglio di Stato:

  1. Quali sono le ragioni della flessione del numero di allievi e docenti?
  2. Ritiene che essa sia dovuta a una situazione congiunturale o che prefiguri una tendenza destinata ad ampliarsi in futuro?
  3. Su quali scenari, se ce ne sono, si sta lavorando in materia di evoluzione del numero di allievi e del fabbisogno di docenti?
  4. Considerati questi dati, non ritiene opportuno rivedere quanto previsto nell’art. 9 del  mandato di prestazione, e cioè la forchetta del numero di studenti (equivalenti a tempo pieno, ETP, medi annui) per le scuole dell’infanzia, le elementari e le scuole medie, al fine di evitare il ripetersi di situazioni analoghe a quelle vissute lo scorso anno con i docenti abilitati all’insegnamento dell’italiano nelle SMS?

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