F-35A: il cumulo degli imbrogli

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È medico, socialista, parlamentare federale. Durante i dibattiti alle Camere ha preso la parola sette volte per criticare questo o quell’altro aspetto del programma di armamento. Che alla fine ha… approvato. Il fatto è che Pierre Alain Fridez non è antimilitarista.
Tuttavia, gli dobbiamo un’eccellente analisi del processo di acquisto dell’F-35° [1]. Scritto in due settimane, il suo libro è un atto d’accusa. In esso sono elencati e spiegati gli inganni che hanno caratterizzato la procedura di scelta.
Dopo aver sottolineato l’assurdità del ricorso a un bombardiere stealth per garantire la sorveglianza dello spazio aereo, l’autore sottolinea il fatto che, contrariamente alle votazioni precedenti [2], nel 2020 il popolo si è pronunciato su un generico acquisto di nuovi aerei: una votazione, come si ricorderà, finita con uno scarto di 8515 voti, su 3,2 milioni di votanti.
È solo dopo questo voto di principio che il governo ha scelto «l’aereo dagli 800 difetti» [3], l’F-35A, raccomandato dal capo dell’esercito e da armasuisse, l’unità del DDPS che ha elaborato – e adattato in funzione del risultato atteso – un rapporto sui criteri di valutazione, una parte dei quali rappresentano una aperta violazione della legge sugli appalti pubblici; rapporto che rimane per il momento inaccessibile.
Fridez sottolinea che armasuisse ha calcolato il rumore dell’F-35A per un numero di ore di volo inferiore a quello dei suoi concorrenti. È sorprendente che il rumore di un aereo che vola il 20% in meno rispetto ai suoi concorrenti sia inferiore a quello dei concorrenti? [4]
Lo stesso vale per il carico di carburante all’atterraggio, che per l’F-35 A è superiore. Date le sue caratteristiche, deve imbarcare più carburante degli altri… con molte probabilità che, al ritorno, i suoi serbatoi siano meno vuoti…
Idem per i costi di manutenzione, le modifiche ai motori necessarie ma non comprese nel prezzo, ecc. Gli inganni si accumulano. Per quanto riguarda l’ormai mitico «prezzo fisso»…
Ancora più grave: il collegamento del nuovo aereo e della sua tecnologia alla casa madre, in grado di condizionarne il volo e persino il decollo, non ha suscitato alcuna reazione da parte del Consiglio federale…
A questo punto sorge spontanea la domanda: chi aveva interesse a questo acquisto? Una commissione d’inchiesta parlamentare – auspicata da Fridez (p. 135) – dovrebbe accertarlo.

*Paolo Gilardi è membro del sindacato SSP e del GSSE (Gruppo per una Svizzera senza esercito)

[1]F-35 ou l’histoire d’une manipulation, Favre, Losanna, 2025
[2]FA-18 nel 1993 e Gripen nel 2014
[3] Citiamo solo quelli inerenti al carrello di atterraggio, ai sedili eiettabili, al casco iper-sofisticato del pilota, per non parlare dei malfunzionamenti del sistema di alimentazione dell’ossigeno
[4]Va segnalato che il rumore emesso durante il decollo e l’atterraggio è doppio rispetto a quello dell’attuale FA-18. I vicini degli aeroporti militari lo apprezzeranno…

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