Nelle scorse settimane in Germania si è concluso, positivamente, l’importante conflitto tra il sindacato dei macchinisti GDL e la direzione della Deutsche Bahn (DB). Un conflitto sindacale durato 12 mesi che ha visto i macchinisti tedeschi incrociare le braccia per ben 7 volte accumulando 420 ore di sciopero. Una situazione straordinaria che ha pochi precedenti nella storia recente del movimento sindacale europeo.
L’accordo è stato raggiunto tramite una mediazione, proposta dal governo CDU-SPD, e durata diverse settimane.
L’importanza di questa vertenza va al di là del successo materiale che il sindacato GDL ha acquisito: in particolare poiché segna una battuta, seppur ancora isolata, nella campagna che il padronato europeo sta portando avanti contro i diritti sindacali. Un esempio ed un’esperienza per tutte quelle forze sindacali che nei singoli paesi europei si oppongono all’arrogante attacco che padronato e forze politiche (“destra” e “sinistra” pari sono da questo punto di vista) stanno sferrando verso i salariati e i loro diritti. D’altronde, proprio a simboleggiare, questa unità di intenti tra le forze politiche, basti ricordare che il governo tedesco è un governo di coalizione tra al CDU di Angela Merkel e l’SPD.
La piattaforma rivendicativa del sindacato dei macchinisti era composta da alcune importanti rivendicazioni materiali e dalla richiesta di estendere la propria rappresentanza sindacale al di là dei macchinisti.
Nell’ambito materiale si chiedeva una rivalutazione salariale, una riduzione dell’orario di lavoro, una limitazione delle ore straordinarie ed un conseguente aumento del personale. E quanto chiesto è stato ottenuto: un aumento salariale di oltre il 5 %; una riduzione dell’orario di lavoro da 39 a 38 ore settimanali, una limitazione massima di 80 ore di lavoro straordinario annuo e l’assunzione di 300 nuovi macchinisti e di 100 posti per il personale del treno. La riduzione dell’orario di lavoro così come la limitazione delle ore straordinarie e l’aumento del personale assumo un grande valore simbolico, oltre che materiale. Per la prima volta da anni si è riusciti, sindacalmente, ad invertire la tendenza che ha visto il tempo di lavoro aumentare e flessibilizzarsi in tutti i settori professionali. Un esempio da seguire: lavorare meno per lavorare tutti.
Sul piano della rappresentanza sindacale la rivendicazioni del sindacato GDL era quella di poter garantire anche al personale addetto al treno ed ai macchinisti di manovra le stesse condizioni dei macchinisti di linea e dunque di poterli rappresentare sindacalmente. Fino ad ora le condizioni contrattuali del personale addetto al treno e soprattutto dei macchinisti di manovra era peggiori rispetto ai macchinisti di linea., Questa situazione creava tra l’altro situazioni di dumping e sostituzione (in parte) dei macchinisti di linea con macchinisti di manovra.
Questa rivendicazione di poter allargare la propria rappresentatività era di fatto una rimessa in discussione delle posizioni di rendita del sindacato maggioritario (e concertativo) dei ferrovieri EVG. Nel corso della vertenza, a peggiorare le situazione, si era aggiunta la modifica della legge sulla rappresentanza sindacale, entrata in vigore il 1 luglio 2015 che garantisce all’organizzazione sindacale maggioritaria in un determinato settore economico il monopolio nella trattativa contrattuale. Un attacco ai diritti di rappresentanza sindacale analogo a quanto sta succedendo in buona parte dei paesi europei, che di fatto vuole annullare il diritto alla liberta sindacale e l’instaurazione di una logica di sindacato unico. Un modo subdolo, in Germania come altrove (lo stesso tipo di proposte e di dibattito viene avanzato in paesi come l’Italia e la Francia). Orbene anche su questi punti il sindacato GDL è riuscito a spuntarla. D’ora in avanti potrà rappresentare anche queste categorie professionali che potranno godere delle stesse condizioni contrattuali. Inoltre la Deutsche Bahn ha accettato di “congelare” fino al 2020 l’applicazione della nuova legge sulla rappresentanza sindacale. Fino a tale data il sindacato GDL continuerà ad avere pieni diritti di rappresentanza e sicuramente saprà utilizzare questo periodo per rafforzare il proprio radicamento sia tra i macchinisti sia, più in generale, tra i ferrovieri. Nel frattempo il sindacato GDL, sostenuto anche da sindacati numericamente importanti quali Verdi si sta adoperando per far abrogare questa legge dal sapore staliniano.
Nel complesso dunque un risultato sindacale molto importante, nel cuore del capitalismo tedesco. Un risultato che dimostra la possibilità di resistere all’attacco del padronato sul terreno della lotta sindacale.