Solo per dare un’idea delle procedure parlamentari in Grecia dopo la capitolazione del governo alla Troika, parliamo dell’odierno dibattito parlamentare e di come è stato preparato. Quindi, ieri, alle quattro del pomeriggio, i deputati di Syriza, così come gli altri suppongo, hanno ricevuto una mail con un allegato.
Lo hanno aperto ed hanno visto che si trattava di un file lungo all’incirca un migliaio di pagine (!) contenente un unico disegno di legge con solo due articoli: il nuovo Codice di procedura civile (lungo circa 800 pagine) e la direttiva europea per l’accesso della Grecia al sistema bancario europeo. Il primo apre la strada all’accelerazione del pignoramento della prima casa da parte delle banche, ma anche altri articoli a favore delle banche nei casi di prestiti giuridicamente contestati. Il secondo consente una cauzione delle banche stile Cipro, cioè un taglio dei depositi nei casi di fallimenti bancari. Entrambi sono inclusi nell’accordo infame firmato da Tsipras il 13 luglio, ed il governo greco si è impegnato a votare queste misure entro pochi giorni dopo l’accordo.
Ciò che questo significa è che i deputati greci hanno circa 24 ore per farsi un’idea di questo disegno di legge, il quale include centinaia di altri aspetti, il che significa che dovranno votarlo da questa sera senza essere in grado di leggere almeno superficialmente il suo contenuto.
Da ciò si possono trarre abbastanza agevolmente almeno tre conclusioni:
– i Memorandum aboliscono non solo la sostanza ma anche la procedura formale della democrazia (borghese-parlamentare);
– Se si protesta contro questa soppressione completa delle istituzioni rappresentative e di qualsiasi nozione di sovranità popolare, l’unica opzione possibile è “no”;
– Non dovremmo deridere i deputati del Pasok o di Nuova Democrazia i quali, durante i due precedenti governi, confessarono, come l’ultimo ex ministro del pasok Michael Chryssochoidis, che non lessero il Memorandum votato nel 2010. Più di 220 deputati si preparano a fare la stessa cosa oggi, e la maggioranza di loro (qui giace la sola novità) rappresenta un partito che chiama se stesso partito della “sinistra radicale”.
Tuttavia, questo ridicolizzazione della democrazia ha scatenato reazioni ben oltre le fila della piattaforma di sinistra di Syriza. La Presidente del Parlamento greco Zoe Konstantopoulou si è espressa chiaramente contro le modifiche del Codice di procedura civile che il Parlamento greco voterà più tardi nella serata. “Questo voto è un passatempo parlamentare perché è introdotto come un intervento delle istituzioni sotto la minaccia della bancarotta ed è stabilito come azione prioritaria. I diritti basilari dei cittadini per sostenere un processo equo vengono violati”, ha detto mercoledì durante un discorso al parlamento. Konstantopoulou ha confermato che non può votare per queste azioni prioritarie in parlamento. Ha votato anche contro il primo gruppo di azioni prioritarie la settimana scorsa. La presidente del parlamento greco ha evidenziato l’opposizione del ministro della giustizia e di altri parlamentari del governo.
Oltre al suo discorso parlamentare, Konstantopoulou ha anche scritto una lettera indirizzata al presidente della Repubblica Ellenica, Prokopis Pavlopoulos, ed al primo ministro greco Alexis Tsipras, chiedendo loro di informare le loro controparti europee della sua lettera. Nella lettera, Konstantopoulou sostiene che il fatto che la legislazione venisse richiesta dalle istituzioni come un’azione prioritaria per poter iniziare i negoziati di salvataggio è un chiaro segnale di indifferenza verso le procedure parlamentari, il governo popolare e la democrazia in Grecia. Ha anche notato che queste modifiche furono suggerite alla precedente amministrazione greca e, in una votazione degli avvocati di tutto il paese, il 93% degli avvocati greci ha votato contro l’adozione di queste modifiche. “Questo attacco violento contro la democrazia non può avvenire nel contesto dell’Unione Europea. E non può decisamente avvenire in silenzio”, conclude la lettera.
Nel frattempo, nella discussione in Parlamento, I deputati della Piattaforma di Sinistra di Syriza hanno fatto capire chiaramente che voteranno NO, nonostante le dichiarazioni minacciose rilasciate da personalità di alto livello del governo, secondo cui dei ripetuti voti NO non sono compatibili con un “percorso comune”. In una dichiarazione rilasciata ieri Alexis Tsipras attacca duramente tutti quelli che dentro Syriza rifiutano la linea, difende l’argomento del “Non c’era alternativa” e parla vagamente di rimettere in moto le procedure del partito da settembre in avanti (!). Questo equivale ad un rifiuto di convocare il comitato centrale del partito così come chiesto da una dichiarazione congiunta firmata dalla maggioranza dei suoi membri, che hanno anche rigettato l’accordo.