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Il 22 giugno la Guardia Costiera italiana ha inviato un comunicato ai comandanti delle imbarcazioni che si trovano nella zona del Mediterraneo antistante la Libia in cui si intima, in caso di soccorso di naufraghi, di chiedere appoggio alla Guardia Costiera libica.

Questo è l’ultimo atto imposto dal governo italiano che ha deciso unilateralmente di chiudere ogni possibilità di sbarco nei porti italiani ai profughi che con imbarcazioni di fortuna e dopo aver attraversato l’inferno dei campi di concentramento in Libia (dove a volte sono detenuti per anni subendo ogni sorta di violenza fisica e psicologica e di ricatto economico). Contravvenendo e violando in questo modo moltissime convenzioni internazionali che riguardano il diritto marittimo e umanitario, ma soprattutto rendendosi primo artefice di altre tragedie.

Il nostro governo sa benissimo che far rientrare i profughi in Libia, come già sta avvenendo, significa rimetterli nelle mani degli aguzzini delle bande armate più o meno legate al governo libico di Al Sarraj, che diverse inchieste internazionali hanno dimostrato essere le organizzatrici del traffico di persone e non come sostengono Matteo Salvini, Danilo Toninelli e Giuseppe Conte, insieme con tutto il governo italiano, le Organizzazioni Non Governative che, invece, da anni salvano migliaia di vite nel Mediterraneo.

Questo braccio di ferro è insensato perché non è vero che in Europa c’è un’emergenza profughi. In ogni caso, chiusura o non chiusura dei porti italiani, la fuga dai Paesi dove ci sono guerre civili (più o meno esplicite) non si fermerà, perché la gran parte delle donne, degli uomini e dei bambini fuggono dai regimi corrotti e dittatoriali con cui il nostro governo spera di far accordi per fermarli.

Irrigidire le attuali regole sul suolo europeo, il progetto di trasformare gli hot-spot in veri campi di concentramento, rispedire nei Paesi di primo ingresso i richiedenti asilo che li hanno lasciati o ripristinare i controlli alle frontiere terrestri, non sarà la soluzione perché renderà ancora più precaria e insicura la vita dei profughi. Tutto ciò darà solo più forza al razzismo e alla xenofobia che renderà le nostre città più insicure per i profughi come per tutti e tutte noi. L’unica soluzione è accogliere, come vuole il diritto internazionale, chiunque fugga da zone di guerra e non il contrario.

Ora il nostro governo si sta assumendo la responsabilità politica, etica e penale di trasformarci in corresponsabili di ulteriori tragedie. A questo non possiamo che opporci con forza e immediatamente con atti di disobbedienza civile. Prima che sia troppo tardi.

Per adesioni: cinzianachira@gmail.com

Primi firmatari:

Joseph Halevi, Università di Sydney e International University College (IUC) of Turin, Torino

Domenico Quirico, giornalista

Gustavo Gozzi, Università di Bologna

Riccardo Bellofiore, Università di Bergamo

Riccardo Cristiano, giornalista

Aldo Garzia, giornalista

Alessandra Mecozzi, Fiom CGIL

Thomas Casadei, Università di Modena

Fulvio Vassallo Paleologo, Università di Palermo

Luca Baccelli, Università di Camerino

Orsetta Giolo, Università di Reggio Emilia

Alessandra Sciurba (Univ. di Palermo)

Donatella Loprieno (Univ. della Calabria)

Cinzia Nachira, Università del Salento e rivista Rproject

Fausto Gianelli, Avvocato – Giuristi Democratici

Stefano Galieni, Rifondazione Comunista

Antonio Ciniero, Università del Salento

Guglielmo Forges Davanzati, Università del Salento

Luciano Nuzzo, Università del Salento

Sergio Bellavita, USB Nazionale

Angelo Salento, Università del Salento

Aldo Milano, SiCobas Nazionale

Eliana Como, Direttivo Nazionale CGIL

Fabio De Nardis, Università del Salento

Cesare Quinto, fotografo-giornalista

Marco Cinque, il manifesto

Elisabetta Della Torre, Università della Calabria

Giuliana Commisso, Università della Calabria

Walter Greco, Università della Calabria

Giorgio Sivini, Professore emerito Università della Calabria

Alessandro Somma, Università di Ferrara

Le adesioni giunte dal 3 luglio, giorno della pubblicazione su il manifesto, al 9 luglio sono le seguenti:

Domenico Gallo, Magistrato

Roberto Finelli, già ordinario presso Università Roma Tre

Daniela Tavasci, Senior Lecturer in Economics Queen Mary University of London

Giorgio Nebbia, Università di Bari

Ugo Mattei, IUC – International University College Torino

Anna Maria Rivera, Università di Bari

Daniele Barbieri, giornalista

Guido Moltedo, giornalista

Maria Grazia Meriggi, Milano

Monica Repetto, regista

Casa Delle Donne, Milano

Sara Vuillermoz

Stefania De Donatis, insegnante

Elena Maria Fabrizio, insegante

Katia Lotteria, pubblico impiego Cobas

Nicola Perugini, Università di Edimburgo

Pietro Bianchi, Duke University

Fouad Rouheia, blogger-giornalista

Alessandra Mezzadri, Senior Lecturer in development studies
Soas London

Valerio Cellini, volontario

Roberto Escobar, filosofo politico Università statale di Milano e critico cinematografico

Gian Luigi Melandri, insegnante

Andrea Girometti, membro del consiglio direttivo dell’Istituto di storia contemporanea della provincia di Pesaro e Urbino

Giacomo Rella, PhD student presso l’Università di Siena

Andrea Masala

Mario Lapio

Roberta Di Ruzza, Studente4+-, Università di Cassino e del Lazio Meridionale

Pierluigi Greco, International projects,

International Cultural Relations, Musician

Viviana Ciarrocca

Elisa OBTI, One Bridge To Idomeni Onlus, Verona

Robert L. Kendrick

William Colvin Professor, Department of Music & the College, University of Chicago

Maria Rosaria Conversano, insegnante

Lucia Marchi, Ph. D. Department of Modern Languages – DePaul University, Chicago

Fabio Bettoni, già Università di Perugia

Teresa Lapis

Francesco Correale, CNRS – UMR 7324 CITERES, Tours, Francia

Sergio Iagulli e Raffaella Marzano (Casa della poesia, Baronissi/Salerno)

Giuseppe Gallelli, docente storia e filosofia in pensione

Chiara Dimase

Piera Nobili, Architetta Ravenna

Marina Mannucci, Presidente Associazione Femminile Maschile Plurale di Ravenna

Daniele Civolani Vicepresidente ANPI Ferrara

Dott. Venturi Mariarosaria Solarolo, Ravenna

Cellini Valerio

Francesco Romano, polizia locale Casarano

Fabio Tolledi, Università del Salento

Federico Della Valle, Dipartimento di Scienze Fisiche, Università di Siena

Coordinamento per la Democrazia Costituzionale

Angelo Morini

Segretario Sezione M.F.E. (Movimento Federalista Europeo) “Carlo Sforza” di Ravenna

Francesco Pertegato, restauratore

Anita Sonego, Direttivo Casa delle Donne di Milano

Maria Paola Patuelli, Ravenna

Federica Gemma Di Liberto

Margherita Granero, Torino

Pier Virgilio Dastoli, Università per stranieri “Dante Alighieri” di Reggio Calabria

Giancarlo Campo, Lucca

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