Il patrimonio netto complessivo dei dodici maggiori miliardari americani ha superato, il 3 dicembre, i 2.000 miliardi di dollari.
Questa è una nuova, inquietante, pietra miliare nella concentrazione della ricchezza negli Stati Uniti. Questa dozzina di oligarchi è più ricca che mai, ed è dotata di un imponente potere materiale che può essere utilizzato per perseguire gli interessi politici di una minoranza a spese delle maggioranze democratiche.
In poco più di quattro anni – da quando Forbes ha pubblicato la sua 34a classifica annuale dei miliardari globali nell’aprile 2020 – la ricchezza collettiva di questa dozzina di oligarchi è aumentata di oltre 1.300 miliardi di dollari, pari al 193 % .
C’è un nuovo arrivato nel club dei ricchi che avevamo registrato nel 2020: Jensen Huang. Sostituisce l’ereditiera di Walmart, Alice Walton. L’ascesa di Huang è degna di nota. Come co-fondatore e CEO di Nvidia, la sua ricchezza è salita alle stelle: da 4,7 miliardi di dollari nel 2020 a 122,4 miliardi di dollari, un incredibile aumento del 2.504 %, negli ultimi quattro anni.
L’aumento della ricchezza di Huang è legato all’entusiasmo che circonda l’Intelligenza Artificiale. La richiesta, da parte di Big Tech, dei chip semiconduttori di Nvidia per alimentare l’Intelligenza Artificiale, ha fatto impennare il valore del mercato azionario dell’azienda. Huang sarebbe addirittura potuto diventare il primo trilionario del mondo se la sua quota di partecipazione a Nvidia, attualmente pari al 3,5 %, fosse stata del 40 %, come quella di Larry Ellison con Oracle, il gigante del software.

L’incremento dell’impatto ambientale di questa dozzina di oligarchi è preoccupante. Ogni singolo individuo possiede, o è azionista di maggioranza, un’azienda che sta investendo miliardi di dollari nell’Intelligenza Artificiale.
L’energia che i data center richiedono per alimentare l’Intelligenza Artificiale sta ritardando la transizione verso l’energia verde. La mancanza di fornitura di energia verde costringe i data center a fare affidamento su infrastrutture di combustibili fossili per soddisfare le esigenze di consumo energetico in continua espansione.
Com’era prevedibile, Elon Musk e Jeff Bezos, insieme ad altri miliardari, hanno utilizzato il potere della loro ricchezza per espandere la loro influenza politica ed economica. Hanno entrambi acquistato grandi piattaforme mediatiche, il che ha concesso loro la possibilità di stabilire le condizioni del dibattito pubblico, con lo scopo di influenzare l’opinione pubblica a loro favore.
Musk non ha lesinato il suo sostegno al presidente eletto Donald Trump. Si dice che il suo super PAC (Political action committee) [organizzazione di raccolta fondi] abbia speso duecento milioni di dollari per garantire la vittoria elettorale del Partito Repubblicano. In cambio, Trump dovrebbe abrogare i crediti d’imposta per i veicoli elettrici, a vantaggio di Tesla di Elon Musk.
Bezos non si è gettato immediatamente nella mischia, ma ha messo in atto un colpo di stato nei confronti del comitato editoriale del Washington Post, impedendogli di appoggiare le presidenziali, mantenendo in piedi gli attuali contratti di Amazon con il governo federale e proteggendo quelli futuri.
Gli effetti di questa crescente concentrazione di ricchezza e disuguaglianza economica sono visibili ovunque: nell’influenza plutocratica sulla nostra politica, nei trasferimenti di ricchezza dal basso verso l’alto e nell’accelerazione del collasso climatico.
*articolo apparso il 3 dicembre 2024 su Inquality.org. La traduzione in italiano è stata curata da Alessandro Cocuzza per il sito https://antropocene.org/