Manifestare in difesa della scuola. Se non ora, quando?

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È ormai evidente che la scuola ticinese sta attraversando una fase particolarmente difficile. Da anni si accumulano contraddizioni che rendono sempre più complesse le condizioni di insegnamento e di apprendimento.
Le vicende recenti — dalle nomine ai vertici della SIMS alle questioni sull’abilitazione dei docenti — sono solo gli ultimi episodi di una crisi che affonda le radici almeno nell’ultimo decennio. In questo periodo, la scuola ha continuato a “tirare avanti” senza ricevere risposte adeguate alle sfide emergenti nella società, che rendono sempre più gravoso il compito educativo.
Tutto ciò ha generato un diffuso malcontento: tra i docenti, chiamati ogni giorno a “fare scuola” in condizioni sempre più difficili; ma anche tra le famiglie e tra gli stessi studenti e allievi.
Questa situazione, già complessa, è stata ulteriormente aggravata dalla politica di austerità degli ultimi due-tre anni, motivata dalla volontà di “mettere in ordine” i conti del Cantone (e dei Comuni). Basti pensare, senza andare troppo lontano, alle discussioni che hanno accompagnato l’ultimo Preventivo cantonale e alle misure che hanno colpito il settore scolastico.
Oggi, più che mai, è necessaria una risposta forte e visibile. Il mondo della scuola deve manifestare la propria insoddisfazione, rendere evidente a tutta la società l’urgenza di un rafforzamento della scuola, di maggiori risorse, e di un rinnovato impegno per la qualità dell’insegnamento e dell’apprendimento.
In quest’ottica, nelle scorse settimane ErreDiPi ha proposto ad altre associazioni del mondo scolastico (sindacati, associazioni magistrali, associazione dei genitori), l’organizzazione di una manifestazione cantonale. La proposta è nata da una presa di coscienza chiara e condivisa che così ErreDiPi ha riassunto: “Le vicende emerse negli ultimi tempi hanno evidenziato un sistema di abilitazione e assunzione sempre più confuso, inefficiente e iniquo, che mortifica le competenze e penalizza le nuove generazioni, spingendole verso un’inaccettabile precarietà. È giunto il momento di avviare una riforma seria e condivisa del sistema di abilitazione, che valorizzi chi vive quotidianamente la scuola e garantisca stabilità e qualità.
A ciò si aggiunge una politica finanziaria che non consente di dotare la scuola dei mezzi necessari per adempiere alla propria missione. Non si tratta solo dei tagli approvati negli ultimi preventivi, ma di un progressivo impoverimento del sistema scolastico: le risorse si riducono, le classi si affollano, le condizioni di insegnamento peggiorano e l’evoluzione demografica lascia presagire ulteriori criticità. A tutto ciò si sommano stipendi che perdono valore, responsabilità crescenti e un carico burocratico soffocante che sottrae tempo ed energie alla didattica.
Non possiamo infine ignorare il contesto sociale in cui operiamo: una crisi economica, sociale e culturale sempre più profonda colpisce le famiglie, accresce le disuguaglianze e rende più complessi i compiti educativi.
Serve una svolta che restituisca dignità e futuro a chi lavora nella scuola. La scuola non può e non deve essere lasciata sola. È tempo di farci sentire, di mobilitarci non contro qualcuno, ma a favore della scuola e del miglioramento delle condizioni di insegnamento e di apprendimento.
Per questo riteniamo indispensabile promuovere una manifestazione che dia voce ai timori, alle difficoltà e alle speranze del mondo scolastico… si tratterebbe di organizzare una manifestazione che ponga al centro alcune rivendicazioni fondamentali:
aumento delle risorse finanziarie per la scuola e revoca dei tagli approvati negli ultimi due preventivi
– riforma equa e trasparente del sistema di abilitazione degli insegnanti
– risposte adeguate alla crescente precarizzazione del lavoro nella scuola
-risorse necessarie per affrontare la complessità educativa del nostro tempo”


Gli incontri avuti attorno a questa proposta hanno permesso di giungere all’organizzazione di un appuntamento in piazza ( un “collegio in piazza”) che si terrà mercoledì 21 maggio in piazza Governo a Bellinzona.
Diamoci da fare dunque nelle prossime settimane affinché questo appuntamento diventi un grande e partecipato appuntamento in difesa della scuola pubblica, un’occasione di resistenza contro la politica di smantellamento, un momento per ribadire il valore sociale e culturale della scuola pubblica.

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