Neri, latinos e immigrati pagano il prezzo del razzismo di Trump

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L’ideologia machista, bianca e nazionalista del presidente Donald Trump lo porta ad attaccare le donne, le persone LGBT, i lavoratori, i poveri, i disabili e altre persone, ma il suo razzismo è particolarmente aggressivo.

In molti modi, ha reso il razzismo nei confronti dei neri, latinos e immigrati la politica ufficiale degli Stati Uniti. Dai livelli più alti del governo ai livelli economicamente più bassi della società, le persone di colore sono oggetto di discriminazione, maltrattamenti e vittimizzazione come non accadeva dagli anni ’20.

La fine dei programmi federali a favore di una popolazione diversificata

Alcune decisioni di Trump sono diventate famose, come, ad esempio, il licenziamento razzista del generale dell’aeronautica militare CQ Brown Jr., presidente del Joint Chiefs of Staff, accusato di aver presumibilmente anteposto i programmi di diversità, equità e inclusione alla difesa degli Stati Uniti. Altre decisioni di Trump colpiscono milioni di persone.

Trump ha emanato un ordine esecutivo che pone fine a tutti i programmi federali di “diversità, equità e inclusione” (DEI) all’interno del governo federale. Molte delle persone che dirigono questi programmi o che vi lavorano sono nere, latinos o asiatiche, e centinaia, se non migliaia, di loro sono state licenziate. I programmi DEI rappresentavano un tentativo delle amministrazioni precedenti di garantire che i programmi federali fossero in sintonia con una composizione diversificata della popolazione. Oggi il governo sta andando nella direzione opposta. Ad esempio, Trump, rendendo l’inglese l’unica lingua ufficiale, ha posto fine agli annunci di emergenza meteorologica – uragani, tornado, inondazioni – in lingue diverse dall’inglese.

Elon Musk, il braccio destro di Trump, sta licenziando il 13% dei 2,4 milioni di lavoratori amministrativi del Paese, ovvero 312’000 persone. Mentre i neri rappresentano il 13,7% della popolazione americana, costituiscono il 18,2% della forza lavoro federale. Per decenni, il governo federale ha offerto ai neri la possibilità di ottenere posti di lavoro sicuri con salari dignitosi e benefici sociali, mentre molte aziende private non lo facevano.

Espulsioni di massa in arrivo

Un altro gruppo importante preso di mira è quello degli immigrati senza documenti che Trump intende espellere dagli Stati Uniti. Trump sostiene che siano 20 milioni, mentre la maggior parte degli esperti parla di 11 milioni. Nei primi due mesi del suo mandato, Trump ha espulso circa 25’000 immigrati privi di documenti, meno dell’ex presidente Joe Biden, ma la polizia dell’immigrazione statunitense si prepara a vere e proprie espulsioni di massa in un prossimo futuro.

Trump viola la Costituzione e le leggi degli Stati Uniti espellendo circa 238 presunti membri di bande venezuelane senza alcun processo o altra procedura regolare e inviandoli al famigerato Centro di detenzione per terroristi ad alta sicurezza in El Salvador. Il Los Angeles Times riferisce che il 90% di loro non aveva precedenti penali e che molti sono stati identificati come membri di gang solo a causa dei loro tatuaggi. Sono state avviate diverse azioni legali per cercare di annullare o fermare queste espulsioni [nel frattempo è arrivata una decisione della Corte Suprema che contesta queste espulsioni. N.d.T.].

Anche gli immigrati regolari sono in pericolo. Trump ha posto fine al cosiddetto “status di protezione temporanea” per 472’000 venezuelani, 213’000 haitiani, 110’900 cubani, più di 93’000 nicaraguensi, 14’600 afghani e 7’900 camerunesi che, nei prossimi mesi, saranno soggetti a espulsione. Se espulsi verso i loro paesi d’origine, molti di loro dovranno affrontare la violenza dei governi dei loro paesi d’origine.

Trump ha ordinato il trasferimento dei numeri di previdenza sociale di migliaia di immigrati nel “registro principale dei decessi”, in modo che diventino “legalmente morti” e che sia più difficile per loro lavorare negli Stati Uniti o avere accesso a carte di credito o conti bancari. L’idea è quella di rendere la loro vita a tal punto impossibile da spingerli ad andarsene da soli.

Sebbene sia positivo che molte persone abbiano intrapreso azioni legali contro queste misure, ci vorrà un potente movimento della classe lavoratrice, composto da sindacati e lavoratori neri, latinos e immigrati, per fermare Trump.

*articolo apparso su Hebdo L’Anticapitaliste del 17 aprile 2025.

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