Dopo l’annuncio dell’aumento della spesa militare, il Ministero dell’Interno spagnolo ha deciso di procedere con un contratto per l’acquisto di proiettili da un’azienda israeliana, che era stato annullato in ottobre. Sumar e Izquierda Unida ammettono di voler uscire dal governo.
La coalizione di governo in Spagna sta attraversando una crisi questa settimana, dopo che il PSOE ha portato avanti il suo piano di aumento del bilancio militare e il Ministero dell’Interno ha modificato la decisione di annullare l’acquisto di munizioni da un’azienda israeliana, per un contratto del valore di circa sei milioni di euro. Il ministro Fernando Grande Marlaska aveva promesso in ottobre di aver avviato una procedura per rescindere il contratto per l’acquisto di 15,3 milioni di proiettili da 9 mm per la Guardia Civil, ma questo è stato pubblicato sul portale ufficiale degli appalti pubblici durante il ponte del Venerdì Santo.
“È una flagrante violazione degli accordi, chiediamo la rettifica e la comparizione del ministro. È una violazione degli accordi quando assistiamo a un genocidio in diretta”, ha affermato la seconda vicepresidente del governo e ministra del Lavoro, Yolanda Díaz, in dichiarazioni ai media a Barcellona.
Oltre alle parole della leader di Sumar, anche il leader parlamentare di Izquierda Unida, partito che fa parte del governo, ha affermato di non escludere lo scenario di abbandonare l’esecutivo. Enrique Santiago dice che affronterà il PSOE sulla strada che sta seguendo e che “apre la crisi di governo più importante di questa legislatura”.
Il ministro della Gioventù e dell’Infanzia Sira Rego, che rappresenta IU nell’esecutivo, ha annunciato da parte sua di aver inviato una lettera al suo collega dell’Interno per chiedere la cancellazione del contratto e l’apertura di un’indagine su altri eventuali rapporti con aziende israeliane da parte di quel ministero. “È inaccettabile destinare un solo euro all’acquisto di armi da uno Stato genocida”, ha affermato Sira Rego.
L’espressione “crisi di governo” era già stata utilizzata poche ore prima dal leader del partito, Antonio Maíllo, per riferirsi all’annuncio del Consiglio dei ministri di aumentare il bilancio della Difesa di 10,5 miliardi di euro senza consultare i partner della coalizione, considerandolo “un atto di irresponsabilità” da parte di Pedro Sánchez. Più moderati nelle critiche sono stati i partner della coalizione Sumar al governo, con la ministra della Salute e rappresentante di Más Madrid, Monica Garcia, che ha parlato di una “discrepanza salutare” con il PSOE e Yolanda Díaz che ha affermato che il governo non è a rischio, sottolineando l’opposizione all’acquisto di armi ma anche il fatto che l’aumento non avrà alcun impatto sulla spesa sociale e che l’80% della spesa è destinata all’aumento degli stipendi dei militari e alle infrastrutture nel settore della sicurezza informatica.
Il contratto con IMI Systems non è stato l’unico
L’azienda in questione nel contratto di acquisto di munizioni è la IMI Systems, che dal 2018 appartiene alla Elbit Systems, uno dei maggiori fornitori di materiale militare all’esercito israeliano. Il governo spagnolo sostiene di aver mantenuto il contratto dopo aver ricevuto un parere legale in cui si afferma che “l’annullamento significherebbe pagare l’azienda senza ricevere il materiale contrattato, necessario affinché la Guardia Civil possa fornire i servizi che le sono stati commissionati”.
Giovedì scorso è stato reso noto che ancora questo mese il Ministero dell’Interno ha aggiudicato un altro contratto, questa volta per l’acquisto di 463 giubbotti antiproiettile per circa 320’000 euro a un’altra azienda israeliana. Questa volta si tratta della Guardian Homeland, che si presenta come uno dei principali produttori israeliani di materiale militare e di polizia ed è gestita dall’imprenditore ed ex agente dei servizi segreti israeliani Ilan Arzooan. Questa società è rappresentante in Spagna della IMI Systems.
Dall’inizio del genocidio a Gaza, il governo spagnolo ha stipulato almeno 31 contratti per l’acquisto di armi da società israeliane. Dieci di questi contratti sono stati formalizzati dopo ottobre 2024, quando il governo ha annunciato che tali acquisti sarebbero stati sospesi.
*articolo apparso il 24 aprile 2025 sul sito portoghese esquerda.