Da quando è entrato in carica 100 giorni fa, Donald Trump si è impegnato a distruggere quel che resta di liberale e democratico nello Stato capitalista americano e nei suoi sistemi di protezione sociale, a sopprimere i diritti dei cittadini e dei non cittadini e ad attaccare le istituzioni della società civile come le università e i media.
L’attacco di Trump ha scioccato, disorientato e sconcertato il popolo americano. La resistenza si è sviluppata, ma è ancora troppo divisa, troppo piccola e troppo debole per fermarlo.
Licenziamenti ed espulsioni
Trump domina il Partito Repubblicano, che controlla non solo la presidenza, ma anche il Congresso e la Corte Suprema. Trump ha creato, e ne ha messo alla testa il miliardario Elon Musk, il Dipartimento per l’Efficienza Governativa (DOGE) che ha scatenato una campagna contro i ministeri e le agenzie governative, procedendo a licenziamenti di massa di centinaia di migliaia di lavoratori e lavoratrici federali e riducendo il budget dei programmi di assistenza sociale. Trump ha firmato 137 decreti, molti dei quali mirano a porre fine ai programmi di diversità, equità e inclusione che vogliono combattere il razzismo. Le misure prese da Trump, Musk e altri sono troppo numerose per essere elencate, quindi ci concentreremo solo su alcuni settori.
Trump e il suo team responsabile dell’immigrazione, Stephen Miller e Tom Homan, stanno accelerando le deportazioni di massa di immigrati. Ad agosto, l’amministrazione Trump porrà fine allo status di protezione temporanea (TPS) che dà il diritto di vivere e lavorare negli Stati Uniti a 800’000 immigrati provenienti da 16 paesi. Questi immigrati dovranno lasciare il paese, pena l’espulsione verso Haiti, l’Ucraina o qualsiasi altro paese di origine. L’obiettivo finale di Donald Trump è quello di espellere 11 milioni di immigrati privi di documenti ed è pronto a farlo in virtù di una legge del 1798 nota come “Alien Enemies Act” (legge sui nemici stranieri), che consente al presidente di espellere gli immigrati senza processo. Centinaia di immigrati sono stati radunati in violazione della Costituzione e senza un regolare procedimento, poi deportati e imprigionati in El Salvador. Trump ha dichiarato di essere pronto a deportare anche cittadini americani con le stesse modalità.
900 casi di morbillo in 29 Stati
Trump e il suo segretario alla salute Robert F. Kennedy Jr. hanno dato un colpo di grazia alle due più importanti istituzioni sanitarie pubbliche degli Stati Uniti: i Centri per il controllo delle malattie (CDC) e gli Istituti nazionali della Sanità(NIH) (1). Prevedono di ridurre il numero dei dipendenti del CDC da 82’000 a 62’000. Presso il NIH, 1’200 persone sono state licenziate e 30’000 scienziati hanno visto interrompersi bruscamente i finanziamenti per la ricerca. Infine, saranno tagliati 2,7 miliardi di dollari dai fondi per la ricerca.
Kennedy, che ha incoraggiato le teorie del complotto, è un anti-vaccinista che oggi deve affrontare la più grande epidemia di morbillo degli ultimi decenni. Nel 2000, gli Stati Uniti avevano dichiarato che, grazie alla vaccinazione, il morbillo era stato debellato, ma oggi, a causa degli anti-vaccinisti che rifiutano di vaccinare i propri figli, si contano quasi 900 casi di morbillo in 29 Stati, tra cui due bambini e un adulto deceduti. Vi è il rischio oggettivo di un’epidemia nazionale.
Meno entrate, non necessariamente meno spese
I repubblicani sono ansiosi di prorogare dal 2025 al 2034 i tagli fiscali, concessi ai ricchi da Trump nel 2017, che costerebbero 4’500 miliardi di dollari di entrate federali. Allo stesso tempo, il personale dell’Internal Revenue Service che riscuote le imposte viene ridotto da 102’000 a 65’000 dipendenti, il che significa che saranno riscosse meno imposte. Trump afferma che i dazi doganali compenseranno queste perdite, ma ciò è tutt’altro che certo. Con meno entrate, ci dovranno quindi essere meno spese. Il New York Times scrive che «il bilancio proposto per l’anno fiscale 2026 ridurrebbe di diversi miliardi di dollari i programmi che sostengono l’assistenza all’infanzia, la ricerca sanitaria, l’istruzione, gli aiuti per l’alloggio, lo sviluppo delle comunità e gli anziani». Il Pentagono, invece, sembra sfuggire ai tagli di bilancio: dopo che annunci fuorvianti avevano lasciato intendere che il suo budget sarebbe stato ridotto, Trump ha dichiarato in una riunione del 7 aprile che «approveremo un bilancio, e sono orgoglioso di dire che si tratta in realtà del più importante che abbiamo mai dedicato all’esercito… 1’000 miliardi di dollari. Nessuno ha mai visto una somma del genere».
La situazione è spaventosa, pericolosa. La resistenza assume essenzialmente la forma di azioni legali. Sono state intentate circa 186 cause contro l’amministrazione Trump e in 122 di esse i tribunali hanno almeno temporaneamente sospeso la chiusura di agenzie e il licenziamento di lavoratori. Manifestazioni nazionali hanno riunito milioni di persone nelle strade, ma per ora nulla sembra poter fermare Trump.
1. Il National Institutes of Health (NIH) gestisce circa un terzo delle risorse finanziarie del sistema della ricerca in USA ed è il maggiore finanziatore pubblico della ricerca biomedica nel mondo. È composto da 27 istituti e centri, 24 dei quali erogano anche finanziamenti per la ricerca. (N.d.T)